Economia

Caro bollette: le conseguenze sulla scelta delle caldaie

I rincari potrebbero spingere verso elettrodomestici “a basso costo”, oppure nuove fonti di energia. Ma cosa sono gli impianti a condensazione? E come funzionano?
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5 ottobre 2022 Aggiornato alle 16:45

Il 2022, anno della crisi energetica, è destinato a essere anche l’anno record dei ricambi degli strumenti che portano il calore nelle nostre abitazioni.

Come riporta Il sole 24 ore, nel primo semestre sono stare vendute oltre 607.000 caldaie. Il dato fa segnare un progresso di 20 punti rispetto allo stesso periodo del 2021, anno che pure aveva già fatto segnare un vero e proprio record arrivando a registrare in totale oltre un milione di pezzi venduti.

Un record che però sta per essere battuto: secondo le proiezioni, nel 2022 arriveremo a oltre 1,2 milioni di nuove caldaie. A far scoccare la scintilla tra gli italiani e gli ultimi modelli di questo apparecchio è il meccanismo degli incentivi. In particolare stiamo parlando del Superbonus al 110% che prevede proprio la sostituzione delle vecchia caldaia come intervento trainante. Un incentivo che ha spinto molte famiglie a sostituire l’impianto esistente, sfruttando inoltre la cessione del credito per realizzare nei fatti un intervento a costo zero.

Certo, nei primi sei mesi non si era ancora fatta sentire come oggi la crisi del gas dovuta all’invasione russa dell’Ucraina.

Questa situazione ha un effetto ambiguo sul mercato delle caldaie: se da un lato può incentivare i consumatori a cercare apparecchi più efficienti e quindi a sostituire quelli obsoleti, dall’altra potrebbe anche portare i cittadini a spostarsi su altri fonti di energia.

Nel frattempo per cercare di incentivare gli italiani a scegliere caldaie “risparmiatrici” di gas, il governo ha già creato un nuovo bonus ad hoc ribattezzato: bonus caldaie.

Per sostituire le propria vecchia caldaia bisogna prima di tutto assicurarsi che l’impianto sia termoautonomo. In seguito si può procedere nella richiesta di sostituzione contattando un’azienda e controllando a quale agevolazione si può fare riferimento.

La normativa attuale tiene conto di quattro diverse casistiche: l’Ecobonus al 65%; Conto Termico al 65%; Bonus Ristrutturazioni al 50% e il già citato SuperBonus al 110%.

I diversi benefici fiscali non sono tra loro cumulabili perciò ogni caso va valutato singolarmente per capire in quale delle diverse casistiche possa rientrare, cercando di trarne il beneficio fiscale migliore.

La situazione energetica di questo inverno è particolarmente preoccupante.

La Commissione europea ha già chiesto agli Stati membri di ridurre del 10% il proprio consumo energetico. Ecco allora che avere un Paese dotato di caldaie a condensazione, le più efficienti al momento sul mercato, diventa cruciale non solo per una questione di prezzi dell’energia.

Una caldaia a condensazione è infatti in grado di raffreddare i fumi di scarico più velocemente e maggiormente rispetto a quelle tradizionali.

Questo raffreddamento comporta la trasformazione del vapore acquo in acqua con ph acido (condensazione).

Nel passaggio di stato parte del calore dei fumi viene rilasciata sotto forma di energia per poi essere utilizzata a sua volta dalla caldaia stessa. Il calore trasferito alla caldaia determina quindi un maggiore rendimento e i fumi trasformati in acqua determinano meno immissioni inquinanti nell’ambiente.

Ovviamente prima di sostituire la propria vecchia caldaia con una a condensazione è bene assicurarsi che la propria casa lo permetta.

I fumi prodotti vengono infatti espulsi per mezzo di un ventilatore di cui è dotata la caldaia stessa, all’interno del condotto di evacuazione. Lungo il tragitto continueranno ancora a condensare, producendo acqua acida. Per questo motivo il condotto deve essere idoneo al funzionamento a umido, realizzato con materiali e caratteristiche specifiche. Per esempio i condotti in muratura non sono compatibili con le caldaie a condensazione perché l’acidità corrode la muratura.

Ma una caldaia non fa risparmio. Così il governo sta sempre più cercando di incentivare termovalvole, app che permettono di gestire i sistemi di riscaldamento a distanza e arredi ed elettrodomestici che aiutino a risparmiare sulla bolletta. Una lotta all’ultimo watt. O all’ultimo bonus.

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