Futuro

Ridurre le emissioni… a colpi di app!

Dalle italiane AWorld e SaveBiking fino a Carbon footprint & CO2 tracker, sono sempre di più le applicazioni che ci spingono a rendere più sostenibile il nostro stile di vita. E contrastare gli effetti del climate chage
Credit: Michel Catalisano/Unsplash
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19 settembre 2022 Aggiornato alle 16:00

È evidentemente che non saranno le singole persone a trasformare i progetti di sostenibilità in conquiste definitive dell’umanità. Eppure non possiamo aspettarci che green economy, lotta al riscaldamento globale e rispetto delle risorse naturali possano avere successo senza l’adesione e la partecipazione di ciascuna persona che vive su questo pianeta.

Oggi, invece, i temi della sostenibilità, come la maggior parte dei temi sociali del resto, dividono invece di unire.

Da un lato, ci sono i negazionisti, che ridimensionano, fino a smontare l’urgenza del problema ambientale e dall’altro coloro che ritengono che l’agenda di sostenibilità vada imposta a tutti. Costi quel che costi.

Ben vengano dunque startup e app che si propongono di introdurre i semi della sostenibilità nella vita delle persone.

Il filone più rappresentativo è quello dei carbon tracker. Si tratta di app che sostanzialmente monitorano il consumo di energia e le emissioni di CO2 causate dal nostro stile di vita.

Carbon footprint & CO2 tracker è una delle app green più scaricate, disponibile sia per iPhone che per Android.

Funziona come una sorta di diario dove indichiamo il nostro modo di spostarci, lo stile alimentare, il consumo di carne, i voli che effettuiamo e sulla base delle informazioni che riceve assegna all’utente un punteggio e una stima delle emissioni di CO2 che vengono generate giornalmente dal suo stile di vita.

La parte interessante è tuttavia quella dei consigli e del confronto con le altre persone in altre parti del mondo.

Sulla base degli obiettivi delle Nazioni Unite di riduzione del 7,6% delle emissioni di anno in anno, fino all’obiettivo finale di fare della terra un Pianeta neutrale dal punto di vista delle emissioni di carbonio entro il 2050, l’app formula un piano per ottimizzare lo stile di vita dell’utente e contribuire al raggiungimento degli obiettivi.

Generalmente, Carbon footprint suggerisce piccole modifiche allo stile di vita per riallinearlo agli obiettivi. Non si tratta infatti di stravolgere lo stile di vita, ma solo di avere alcuni accorgimenti per raggiungere l’obiettivo del 7,6% di miglioramento in modo da essere allineati all’agenda Onu.

L’italiana AWorld, l’app fondata da Alessandro Armillotta, Alessandro Lancieri e Marco Armellino e menzionata addirittura nella campagna Act Now delle Nazioni Unite, aggiunge un pezzo rispetto a Carbon footprint.

Oltre a misurare l’impatto ambientale determinato dalle abitudini dell’utente, attraverso un meccanismo di gamification premia gli utenti che svolgono azioni virtuose, come andare in ufficio con i mezzi pubblici, acquistare prodotti locali o mangiare un pasto vegetariano. E qui arriva il bello.

Per partecipare alle piccole sfide dell’app gli utenti devono unirsi ai team, che possono essere sponsorizzati da altri utenti oppure dalle aziende partner.

Svariate aziende - tra cui Mediolanum, Eataly e Tim - hanno già adottato l’app e creato team interni per far competere i dipendenti nelle piccole sfide delle azioni virtuose.

Si tratta di un gioco, ma che tra una missione e l’altra, racconta come si generano e riducono le emissioni, come si può avere un piccolo e grande impatto, fino a fare la differenza.

Se non singolarmente, la differenza si può fare almeno come gruppo.

Consultando la schermata iniziale dell’app, si legge che gli utenti hanno effettuato 8.761.978 azioni positive per l’ambiente e che sono state risparmiate 21,7 milioni di tonnellate di CO2. Se pensiamo che uno stile di vita più ambientalista - senza particolari sacrifici - permette di risparmiare qualche migliaia di chilogrammi di emissioni (secondo questa ricerca di Lifegate), allora è evidente che aggregandosi in gruppi e partecipando si può veramente fare la differenza e ottenere risultati significativi.

In effetti il tema del contribuire è molto importante. Oggi gran parte del negazionismo nasconde sotto traccia una sorta di pessimismo. Alla fine, molti critici della sostenibilità e della green economy negano la gravità del problema più per la paura di non potere fare nulla che per la convinzione che si tratti di un complotto.

App come AWorld invece mostrano che è possibile avere un impatto e contribuiscono a spostare l’atteggiamento generale dal rassegnato e negazionista al partecipativo e consapevole.

Si muove sulla stessa falsariga Save Biking, app italiana e nata lo scorso anno che monitora gli spostamenti degli utenti e premia quelli realizzati con mezzi sostenibili, in particolare con biciclette ed e-bike.

I punti, nel caso di SaveBiking, funzionano come quelli dei programmi fedeltà dei negozi e sono utilizzabili per richiedere premi, sconti e offerte messe a disposizione dei partner commerciali dell’app.

Il progetto alla base dell’app è duplice.

Da un lato, SaveBiking si propone di promuovere una cultura della sostenibilità premiando gli utenti virtuosi, dall’altro cerca di costruire un circuito di operatori e aziende che operano in modo sostenibile e che cercano clienti e utenti allineati a questa filosofia. Ancora una volta è il tentativo di trovare una sintesi vincente per tutte le parti l’approccio che si dimostra più promettente. Buon download

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