Bambini

Un problema da grandi? No, nemmeno i bimbi dormono bene

Secondo lo studio del Dorelan Research, in Italia il 70% dei bambini soffre di disturbi del sonno. Con ripercussioni importanti su memoria, capacità di attenzione e crescita
Credit: Ketut Subiyanto/Pexels
Caterina Tarquini
Caterina Tarquini giornalista
Tempo di lettura 3 min lettura
20 settembre 2022 Aggiornato alle 11:00

Suona la campanella, tutti in classe, seduti ai banchi per ore di fila e poi dritti a casa a fare i compiti o alla lezione di nuoto o di chitarra. Sì, ma quanto e come riposano oggi i bambini? Il 70,5% di quelli italiani soffre di disturbi del sonno.

Tra questi in genere si annoverano apnee notturne, Osas - sindrome delle apnee ostruttive del sonno - e russamento patologico, insonnia, ipersonnia diurna, narcolessia ed epilessia notturna. Ma non sono gli unici.

A rivelarlo il nuovo report del Comitato Scientifico Dorelan Research.

Da un campione di 1150 genitori di bambini tra i 6 e i 15 anni, è emerso che il 26,6% fa fatica a svegliarsi la mattina, il 17,4% suda molto, mentre al 16% può capitare di parlare durante la notte. La fascia d’età in cui si riscontrano con maggiore frequenza questi disturbi è quella che va dai 6 ai 7 anni.

«Il sonno è una componente fondamentale per lo sviluppo fisiologico, emotivo e cognitivo dei bambini. Un approccio cooperativo e multidisciplinare tra genitori e specialisti e una sana routine del sonno rappresentano la strategia migliore per gestire i disturbi del sonno dei piccoli, favorendone così anche la crescita e migliorandone l’umore», afferma Jacopo Vitale, direttore del Comitato Scientifico Dorelan Research.

Durante il sonno, nella maggior parte dei casi nella fase rem, il corpo rallenta le sue funzioni fisiologiche: la temperatura si abbassa, i tessuti si rigenerano, si attiva il metabolismo e si producono ormoni: nel caso dei bimbi, per esempio, quelli della crescita e del testosterone. Le giuste quantità e qualità del sonno sono indispensabili per sviluppare e consolidare la memoria e la capacità d’attenzione.

Cosa accade dunque se un bambino non dorme bene?

Se non riposa per un numero sufficiente di ore o sperimenta disturbi frequenti durante la notte, i primi effetti si possono riscontrare così come accade nella popolazione adulta. Anche i più piccoli possono divenire irritabili e avere sbalzi d’umore o cali di attenzione. Infatti, quando un bambino dorme bene, è più sereno (38,9%), fa meno capricci (21,8%), si concentra di più durante lo studio (19,6%).

Per mantenere una buona igiene del sonno occorre seguire delle abitudini sane, come avere un orario fisso per andare a dormire o prevedere un rituale ben preciso prima di addormentarsi. Anche il luogo che accoglie il bambino in procinto di addormentarsi ha la sua importanza nel favorire un sonno ristoratore: scegliere un buon materasso può sembrare una scelta di poco conto, ma non lo è.

Tra le raccomandazioni degli esperti, anche quella di evitare l’utilizzo dei dispositivi digitali: sono usati da più del 45% dei bambini prima di andare a letto, ma emanano la cosiddetta “luce blu”, che impedisce la secrezione di melatonina, l’ormone che favorisce l’addormentamento.

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