Bambini

Lo spazio è come una gigantesca cameretta: va rimesso in ordine, e subito!

Lo sai che lì su ci sono tantissimi rifiuti? Girano tutti intorno alla Terra, ma è pericolosissimo. Se si scontrano… sono guai
Illustrazione Rocco di Liso
Illustrazione Rocco di Liso
Tempo di lettura 3 min lettura
17 settembre 2022 Aggiornato alle 08:00

Non so tu, ma io sono molto disordinata. La mia scrivania è coperta da un mucchio di carte, matite spuntate e libri da leggere. C’è addirittura una lampada che non funziona da mesi e che non ho ancora aggiustato. Ogni tanto qualcuno passa e mi dice: «Ti servirebbe una scrivania più grande!» Ma io lo so che se avessi una scrivania più grande, avrei solo più spazio per fare disordine.

Il problema della confusione delle cose da buttare non riguarda solo lo spazio piccolo di una scrivania o di una cameretta. Quando noi umani facciamo confusione, rompiamo o buttiamo qualcosa, occupiamo tanto spazio, perché siamo in tantissimi.

Quando c’è confusione, bisogna riordinare. E quando ci sono rifiuti, bisogna smaltirli. Smaltire vuol dire buttare le cose in modo intelligente, facendo in modo che occupino il minor spazio possibile, che vengano riciclati quando si può e che non finiscano nei posti sbagliati, tipo la terra o l’acqua del mare.

Ma da quando gli umani vanno nello spazio e mandano in orbita un mucchio di cose - razzi, satelliti, navicelle telecomandate - i rifiuti hanno cominciato a spuntare anche lì. Lo sai che ci sono 36.500 detriti spaziali grossi che girano intorno alla Terra? E più di 1 milione di detriti minuscoli!

Degli oggettini piccoli non c’è da fidarsi, anche se sono piccoli. È come quel mattoncino di Lego che calpesti a piedi nudi: è piccolo ma fa malissimo! E se corri, fa ancora più male. Coi detriti nello spazio è lo stesso: se colpiscono un oggetto che va velocissimo, i danni possono essere enormi. E se un oggetto ne colpisce un altro, sai che succede? Si rompe e si trasforma in tanti oggetti piccoli che possono colpirne altri, romperli e trasformarli in tanti oggetti piccoli. E così via, all’infinito!

Per evitare che il cielo sopra la Terra diventi una grossa pattumiera galleggiante, bisogna fare qualcosa, subito. Non lo dico io ma le agenzie spaziali. Bisogna far tornare sulla Terra tutti quegli oggetti volanti che non servono più: prima, si poteva aspettare 25 anni per farlo. Adesso, bisognerà recuperarli entro 5 anni per evitare che si accumulino e si scontrino con qualcosa. Altrimenti succederà come nel bellissimo manga Planetes di Makoto Yukimura.

Nel suo fumetto, Yukimura immagina che in un futuro non tanto lontano, gli uomini hanno piantato le tende sulla Luna, hanno sfruttato le sue risorse e adesso provano a cercarne di nuove su Giove. Ovviamente, lasciando un mucchio di spazzatura in giro per la galassia. Per tentare di risolvere il problema, ci sono dei “netturbini spaziali” che vanno a raccogliere i rottami che volano qua e là. Altri uomini, invece, cominciano a fare degli attentati terroristici per attirare l’attenzione sul disastro ecologico che l’uomo sta provocando, ormai non solo sulla Terra.

La cosa bellissima dei libri è questa qua: inventare delle cose che non esistono ancora, immaginare cose impossibili, per farci capire cosa fare nel mondo vero, farci sentire meno soli e meno sole, per darci coraggio e farci cambiare quando serve.

È giunto il momento di risistemare quella cameretta gigante che è lo spazio. Non è divertente come giocare, è vero, ma poi si gioca molto meglio con tutto lo spazio (e tutto lo Spazio!) a disposizione.

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