Culture

Liz, Queen of Tech

Dalla sua incoronazione (ripresa in diretta mondiale), ai video-messaggi di Natale e alle conferenze via Zoom durante la pandemia. La sovrana britannica ha saputo sfruttare le potenzialità del progresso tecnologico
Caterina Tarquini
Caterina Tarquini giornalista
Tempo di lettura 4 min lettura
14 settembre 2022 Aggiornato alle 12:00

Appena cinque giorni fa, il profilo Instagram ufficiale della royal family ha pubblicato l’ultima foto che immortala la Regina Elisabetta in vita.

Lo scatto, catturato dalla fotografa reale Jane Barlow, ritrae la sovrana durante il primo incontro con Liz Truss, la nuova Prima Ministra.

Ed è stata sempre la pagina Instagram, assieme ad altri canali ufficiali e alla Bbc, a dare l’annuncio della sua morte. Effettivamente la cosiddetta Operation London Bridge, il piano dettagliato sulle azioni da compiere al momento del decesso della Regina è stata aggiornata qualche anno fa con l’aggiunta anche dei siti e dei social network.

Quando si pensa alla monarchia britannica, viene in mente un pachiderma lentissimo e appesantito da secoli e secoli di etichetta e cerimoniali, ma in realtà durante il suo lunghissimo regno, Elisabetta II è riuscita a coniugare con successo la necessità di conservare le tradizioni e i valori della Corona e quella al contempo di abbracciare il progresso e avvicinare la famiglia reale ai propri sudditi.

Un destino in un certo senso già segnato in principio, fin dal giorno della sua incoronazione nel 1953, la prima in assoluto dei reali inglesi a essere ripresa in diretta mondiale, con circa 277 milioni di spettatori.

Spinta dall’entusiasmo del marito Filippo, Elisabetta aveva intuito che la televisione poteva rappresentare una finestra opportunamente schiusa sulla vita a Buckingham Palace.

Celebre il video-messaggio di Natale del 1957, in cui la monarca augurava ai propri sudditi delle felici vacanze. “La televisione ha permesso a molti di voi di vedermi nelle vostre case il giorno di Natale (…) La mia stessa famiglia spesso si riunisce per guardare la televisione come in questo momento, ed è così che vi immagino ora. Spero vivamente che questo nuovo mezzo renda il mio messaggio di Natale più personale e diretto”. Nei decenni a venire avrebbe cavalcato il progresso tecnologico arrivando addirittura a girare un video di auguri in 3D.

Nel periodo di massimo splendore della televisione, il documentario Royal Family coprodotto dalla Bbc e da Itv nel 1969 ottenne uno share globale di 350 milioni di telespettatori.

Sette anni dopo la regina inviava la sua prima email. Quando Arpanet – il nome originario di Internet - arrivò al centro di ricerca sulle telecomunicazioni Royal Signals and Radar Establishment in Inghilterra, la regina fu una delle prime a inviare un’email. Era il 1976: Peter Kirstein l’aiutò a inviare il messaggio diceva con il nome utente “HME2” (“Sua Maestà, Elisabetta II”).

Ma, la signora dai cappellini color pastello non si è limitata a questo, seguendo agevolmente nel tempo le novità e i trend del momento in ambito tecnologico.

Nel 1997 è stato inaugurato il primo sito web dei reali d’Inghilterra, nel 2007 un canale Youtube, due anni dopo l’account Twitter @RoyalFamily, nel 2013 è stata la volta del profilo Instagram.

Secondo un sondaggio condotto da YouGov per Talk Talk, l’incontro della Regina con James Bond (Daniel Craig) nella cerimonia di apertura delle Olimpiadi a Londra nel 2012 si è meritato di figurare tra i 10 momenti che hanno cambiato per sempre la Storia della Tt.

Anche durante la morsa del Covid-19 e il lockdown, collegamenti video e videoconferenze su Zoom hanno rappresentato un veicolo comunicativo importante per la sovrana.

Quest’anno, per il giubileo di platino, è apparsa in una clip molto apprezzata dai sudditi, con Paddington, che strizzava l’occhio a una serie di meme apparsi sull’orso e la Regina.

Un quadretto molto british, con tanto di tè, toast e servizio di porcellana.

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