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The Queen is dead. E adesso?

Prepariamoci a dire addio a tutti i volti di Elisabetta, dalle monete ai francobolli. Non più Her ma His Majesty. La regina è morta: ora tutto cambia. E che Dio salvi il Re
ANDY WARHOL | QUEEN ELIZABETH II OF THE UNITED KINGDOM
ANDY WARHOL | QUEEN ELIZABETH II OF THE UNITED KINGDOM
Alessia Ferri
Alessia Ferri giornalista
Tempo di lettura 5 min lettura
10 settembre 2022 Aggiornato alle 11:00

God save the Queen. Ops…the King. Quando si vuole sostenere la tesi, legittima, secondo la quale la monarchia sarebbe un’istituzione anacronistica e ormai obsoleta, si tira in ballo per prima cosa la questione del suo immobilismo e il fatto che, pur passando i secoli, rimanga sempre uguale a se stessa e non si accorga che il mondo attorno stia cambiando.

Impossibile o quasi negare tale critica ma paradossalmente per quanto riguarda il Regno Unito l’ultimo secolo ha camminato allo stesso passo della monarchia molto più di quel che sembra, almeno nelle questioni burocratiche e istituzionali.

Su diversi aspetti nemmeno gli stessi britannici si sono mai soffermati troppo a riflettere perché nati e cresciuti quando tutto era già stabilito e la Regina Elisabetta II regnava saldamente, ma tra poco, a conseguenza della sua morte, la maggior parte delle cose con le quali sono abituati ad avere a che fare saranno diversissime. Un cambiamento, questa volta, immenso e repentino, che parte dall’inno.

Inno nazionale

Il primo e forse più iconico mutamento riguarda l’inno nazionale. Tutti conosciamo la strofa God save the Queen ma, eccezion fatta per filmati registrati, non la sentiremo mai più, visto che è stata già sostituita con una rinnovata God save the King, dedicata a Re Carlo III.

Oltre a questo nel testo sono state apportate altre ovvie piccole modifiche, come i pronomi she tramutati in he, che renderanno l’inno declinato al maschile.

Moneta

Ma a impattare maggiormente sulla vita dei londinesi, e probabilmente sull’economia del Paese, sarà il cambio delle monete.

Tutto il denaro circolante in Gran Bretagna porta le effigie del regnante in carica e, anche se la Banca d’Inghilterra ha già provveduto a rassicurare sulla sua validità, chi possiede una sterlina probabilmente farebbe bene a custodirla gelosamente perché con la salita al trono del figlio la Royal Mint conierà nuove monete e banconote con il suo volto, che verranno immesse gradualmente in circolazione e col tempo sostituiranno le attuali.

Potrebbe non essere un processo immediato considerando che la Zecca Reale deve sottoporre i progetti al ministro dell’Economia e poi farli approvare dallo stesso Re, ma non ci sono dubbi sul fatto che avverrà.

Quando la Regina venne incoronata dovette attendere più di un anno e, secondo il Guardian, in questo caso il tempo potrebbe dilatarsi fino a due anni, anche alla luce del fatto che oggi in circolazione ci sono circa 80 miliardi di sterline e 4,5 miliardi di banconote con il volto della Regina. Non un numero irrisorio.

Maggiori dettagli su come cambieranno le monete dovrebbero essere fornite dopo i funerali della Sovrana ma è molto probabile che il profilo di Carlo III sarà rivolto verso sinistra, al contrario di quello di Her Majesty (Sua Maestà) che guarda a destra. Tale alternanza non è un obbligo ma una tradizione che si rinnova dal Settecento.

Francobolli e monogrammi vari

Sorte molto simile toccherà ai francobolli, con la Royal Mail, il servizio di poste del Regno Unito, che nei prossimi mesi sarà impegnata a crearne di nuovi con l’immagine del Re.

Nessun cambio all’orizzonte, invece, per le cassette della posta, le celebri colonnine rosse con impresso il sigillo reale composto dalla corona di Sant’Edoardo e dal monogramma EIIR (Elizabeth e Regina, dal latino).

Anche se quelle nuove avranno le iniziali di Carlo, le già esistenti rimarranno al loro posto probabilmente per lungo tempo. Seppur ormai rare, infatti, esistono ancora cassette con le iniziali del padre di Elisabetta II, Re Giorgio VI.

Il monogramma della Regina sparirà invece velocemente da uniformi militari, bandiere fuori dalle stazioni di polizia, stendardi sulle navi militari con generali a bordo e stemmi vari, per essere sostituito con quello di CRIII (Charles Rex III).

Passaporti

Dalla morte di Re Giorgio VI, nel 1952, i passaporti nel Regno Unito sono emessi in nome di Her Majesty, cosa che ovviamente non potrà più verificarsi. La formula di conseguenza sarà sostituita con la declinazione maschile His Majesty. Al momento non si conoscono i dettagli dell’operazione e non è dato sapersi se i documenti con la dicitura attuale rimarranno validi ma è molto probabile di sì.

Preghiere e giuramenti parlamentari

Chi regna sull’Inghilterra guida anche la sua Chiesa, quindi alcune preghiere che fanno direttamente riferimento alla Regina saranno modificate.

Cambiamenti in vista anche per chi si appresta ad assumere le funzioni di parlamentare. La legge infatti stabilisce che i nuovi membri debbano giurare sul o sulla sovrana, e fino a oggi la formula era «Giuro su Dio onnipotente che sarò fedele e porterò vera fedeltà a Sua Maestà la Regina Elisabetta, ai suoi eredi e successori, secondo la legge».

Bandiere

Con ogni probabilità anche lo Stendardo Reale, la bandiera che campeggia fuori da Buckingam Palace ma non solo, subirà cambiamenti.

Quello attuale è diviso in quattro porzioni, una con un leone rampante in rappresentanza della Scozia, una con un’arpa dell’Irlanda e due con tre leoni passanti dell’Inghilterra. All’appello manca il Galles, la cui bandiera nazionale esiste solo dal 1959, dopo che era stato realizzato lo stendardo. Fino a ora nessuno aveva mai pensato di modificarlo ma anche in virtù del fatto che il Re ricopre anche la carica di Principe di Galles, sono in molti ad aspettarsi un’aggiunta doverosa già da tempo.

Ma non è tutto, esiste anche uno stendardo personale, che Re Carlo III dovrà scegliere come fece a suo tempo la madre, che optò per una E gialla su campo blu sovrastata dalla corona e circondata da rose su campo.

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