Futuro

Alla Russia con amore, parecchi cyberattacchi

Dall’inizio del conflitto, diversi gruppi di hacktivisti hanno dichiarato guerra informatica al Cremlino. Tra gli obiettivi colpiti: tv di stato, istituti di ricerca, fino ai taxi della capitale
Credit: Cottonbro/pexels
Caterina Tarquini
Caterina Tarquini giornalista
Tempo di lettura 3 min lettura
7 settembre 2022 Aggiornato alle 11:00

Lungo Kutuzovsky Prospekt, una via di Mosca che collega la zona sud ovest della città al centro storico, giovedì scorso si è generato un ingorgo senza precedenti. Centinaia di taxi si sono incolonnati sull’unica strada, a più corsie e a scorrimento veloce, che conduce al distretto di Fili: avevano tutti ricevuto tramite l’app Yandex Taxi la prenotazione di una corsa con la stessa destinazione.

Sui social sono circolati video che mostrano il tratto di strada intasato. Uno di questi, ricondiviso dall’account @runews, è stato retwittato oltre 39.000 volte.

«La mattina del 1 settembre, Yandex Taxi ha riscontrato un tentativo da parte di alcuni aggressori di interrompere il servizio: diverse dozzine di conducenti hanno ricevuto ordini all’ingrosso nel distretto di Fili di Mosca», ha confermato il portavoce di Yandex.

Mosca è, già di per sé, famosa per il traffico: ogni anno si attesta tra le città peggiori da questo punto di vista. Secondo la compagnia, il problema è stato risolto «in meno di un’ora» e «il servizio di sicurezza di Yandex Taxi ha prontamente interrotto i tentativi di congestione artificiale delle auto e migliorato l’algoritmo per rilevare e prevenire incidenti simili in futuro».

Nel giro di poche ore Anonymous ha rivendicato l’attacco: il gruppo di hacktivisti più famigerato al mondo ha dichiarato “guerra informatica” nei confronti della Russia all’inizio del conflitto in Ucraina. Da allora ha ripetutamente violato la TV di stato e i servizi di streaming per trasmettere filmati che documentavano gli orrori della guerra.

L’operazione era avvenuta all’indomani dell’introduzione di una legge che prevede fino a 15 anni di carcere per i giornalisti che dissentono dalle posizioni ufficiali del Cremlino in merito “all’operazione militare speciale” condotta in Ucraina. In quei giorni anche molte trasmissioni radio erano state disturbate o interrotte dall’inno nazionale ucraino.

Inoltre, come riportato da Vice, un gruppo di attivisti informatici collegato a Anonymous, ha messo sotto scacco il sito web dell’Istituto di ricerca spaziale russo (IKI): la parte compromessa riguarda il progetto World Space Observatory Ultraviolet, per certi aspetti simile a quello del telescopio Hubble.

Ma Anonymous non è l’unico gruppo di hacker ad aver preso di mira Mosca sin dai primi giorni della guerra: c’è un vero e proprio esercito di hacker ucraino che ogni giorno, allo stesso orario, intorno alle 5 del mattino, riceve sul canale telegram dedicato una lista di obiettivi. Il team di volontari tenta di mettere fuori gioco i siti russi tramite ondate di attacchi ddos, che li bersagliano di richieste di traffico, mandandoli in tilt.

Tra i principali obiettivi colpiti, servizi di pagamento online, dipartimenti governativi, compagnie aeree e aziende di food delivery, per generare disagi nella vita quotidiana del Paese.

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