Storie

Il cuore oltre l’ostacolo: la resilienza dopo il terremoto nel Centro Italia

Alleva la speranza e Alleva la speranza+ sono due crowdfunding attivati per aiutare le popolazioni colpite nel 2016 dalla scia sismica, che si estese dalle Marche al Lazio, e oggi dalla pandemia
Credit: Eric Vandeville/ABACAPRESS.COM
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22 agosto 2022 Aggiornato alle 13:00

Il 24 agosto 2016 alle 3:36 la prima forte scossa che ha fatto tremare la terra del Centro Italia, facendo crollare case, edifici, sogni e sacrifici di una vita.

A seguire, settimane di pacche sulle spalle, di voglia di rialzarsi e ricostruire.

A ottobre altre tre scosse con magnitudo tra 5 e 6.5: crollano le speranze, questa volta.

Gli sfollati sono migliaia, centinaia le vittime e i dispersi. Quella casa tanto sudata ora è un cumulo di macerie, proprio come la chiesa del Paese.

Non c’è più neanche il ristorante migliore della città e quel monumento bellissimo al centro della piazza. Com’è assurdo passare, in una manciata di secondi, da tutto a niente.

Si sono spenti i sogni e gli occhi. Non si ha più nulla, il sisma ha cancellato tutto. Ma la tenacia, la determinazione e l’amore per la propria terra fanno da padrone, nonostante tutto. Nonostante anche una pandemia devastante che ha dato l’ennesimo colpo su una ferita aperta e mai rimarginata completamente.

Sono storie di resilienza quelle che oggi è possibile raccontare, grazie anche all’aiuto della campagna crowdfunding Alleva la speranza, nata dalla collaborazione di Legambiente ed Enel a favore di imprese agricole e di allevamento a conduzione familiare del Centro Italia colpite dalle scosse, e a Alleva la speranza +, l’iniziativa per aiutare piccole realtà turistiche extra alberghiere segnate anche dall’emergenza Covid-19.

Grazie ai contributi di circa 1.000 donatori, tra singoli, imprese e associazioni, sono stati sostenuti 20 diversi progetti d’impresa: dalla ricostruzione di stalle, all’acquisto di macchinari, recinzioni e mangimi, dalla creazione di aree picnic agli interventi in rifugi di montagna per tornare ad attrarre turisti.

«Sei anni fa il sisma del Centro Italia ha segnato il nostro Paese lasciando una ferita profonda e tuttora visibile – dichiara Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente – In questi anni la macchina della ricostruzione è proceduta a rilento tra ritardi, difficoltà burocratiche e altri problemi. Con la campagna Alleva la speranza e Alleva la speranza + abbiamo voluto lanciare insieme a Enel un importante messaggio di rinascita e resilienza ai territori del Centro Italia colpiti dal sisma, dando loro anche un aiuto concreto. Le storie dei tanti protagonisti e beneficiari che abbiamo supportato e stiamo tuttora aiutando, ci raccontano la forza di un territorio che sa guardare avanti nonostante le difficoltà, puntando sulla sostenibilità, sul turismo slow, sull’agricoltura biologica. E questo ci lascia per sperare per il futuro del Centro Italia post sisma».

C’è la storia di Fabio Fantusi, di Amatrice, che grazie a Alleva la speranza +, ha realizzato un’area attrezzata – con gazebi, tavoli e bracieri - per far tornare i turisti nel bellissimo territorio tra i Monti Sibillini e i Monti della Laga.

Poi c’è la storia di Amalia Arpini, che si occupa di allevare bovini allo stato semi brado e, grazie alle campagne di Legambiente ed Enel, è riuscita a realizzare la recinzione per le sue pecore che permette loro di vivere al pascolo, allo stato brado, e difenderle dall’esterno, al riparo dagli animali selvatici.

E, ancora, Elena Pascalini, del Rifugio Mezzi Litri, ad Arquata del Tronto, ha potuto acquistare una rampa per disabili e strutture di accoglienza mobili e accessibili, mentre Simone Vagni ha potuto acquistare macchinari per migliorare la gestione della sua azienda agricola biologica che si trova a Cascia (Pg).

Ognuno di loro, grazie alle campagne Alleva la Speranza e Alleva la Speranza+, ha potuto riprendere in mano quel sogno, quel progetto e quella vita fermi a quella notte del 2016.

È ora di guardare al futuro e oggi, per Fabio, Amalia, Elena, Simone e tutti gli altri è un po’ più facile.

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