Diritti

Il conflitto nucleare è alle porte?

Il deterioramento del quadro geopolitico globale ha riportato lo spettro della guerra atomica al centro dell’attenzione degli analisti. Secondo il Segretario dell’Onu Antonio Guterres «oggi l’umanità è a un solo errore, un malinteso di distanza dall’annichilimento nucleare»
La versione restaurata del Final Cut di “Apocalypse Now” torna in sala dal 14 al 16 ottobre 2019. Un’occasione per festeggiare i 40 anni del capolavoro di Francis Ford Coppola, che uscì nel 1979
La versione restaurata del Final Cut di “Apocalypse Now” torna in sala dal 14 al 16 ottobre 2019. Un’occasione per festeggiare i 40 anni del capolavoro di Francis Ford Coppola, che uscì nel 1979
Tempo di lettura 3 min lettura
22 agosto 2022 Aggiornato alle 11:00

Lo spettro della guerra atomica è tornato al centro dell’attenzione degli analisti, forte del deteriorarsi dell’attuale quadro geopolitico internazionale.

Non è un caso se il Segretario dell’Onu, Antonio Guterres, ha sostenuto: «oggi l’umanità è a un solo errore, un malinteso di distanza dall’annichilimento nucleare»

Da mesi continuano emergere paure e articoli sul possibile uso delle bombe atomiche, anche in una situazione di conflitto locale con l’uso di armi tattiche, dove alcuni leader potrebbero pensare di contenere gli effetti negativi su larga scala.

Ma un nuovo studio condotto dal gruppo di ricerca del professore Lili Xia della Rutgers University rivela che non può esistere una “guerra nucleare limitata”.

Il team di scienziati ha valutato sei scenari differenti per calcolare le conseguenze sul Pianeta, soprattutto sulla filiera alimentare globale, utilizzando il modello di previsione climatica Community Earth System Model”.

Dalle simulazioni emerge che anche uno scambio limitato di missili nucleari, meno del 3% degli stoccaggi attuali, potrebbe avere effetti catastrofici per il genere umano.

In un ipotetico scenario di guerra fra Pakistan e India, due delle maggiori potenze atomiche, circa 127 milioni di persone sarebbero uccise dalle esplosioni, dagli incendi e dalle radiazioni nel sud dell’Asia.

A seconda della gravità dello scenario simulato, potrebbero essere immesse nell’atmosfera e nella stratosfera dalle 5 alle 150 milioni di tonnellate di fuliggine, che porterebbero a un crollo della temperatura globale di 1-2 gradi con una diminuzione della luce solare del 10%, nello scenario più “rassicurante”.

Con il collasso della produzione agricola 250 milioni di persone si ritroverebbero senza cibo per i primi 2 anni dopo la guerra, mentre gli effetti potrebbero durare addirittura per 10-15 anni portando alla fame circa 2,5 miliardi di esseri umani.

Secondo l’opinione del professore Alan Robock, del dipartimento delle scienze ambientali della Rutgers University: «È davvero un ammonimento il fatto che qualsiasi uso delle armi nucleari potrebbe essere una catastrofe per il mondo. Io penso che il nostro lavoro sia una minaccia esistenziale per le armi atomiche, perché dimostra che non puoi usarle. Se le usi, sei un attentatore suicida. Stai cercando di attaccare qualcun altro ma morirai di fame».

Frasi che trovano piena conferma nelle simulazioni degli scenari più gravi, come per esempio un confronto bellico fra Stati Uniti e Russia, dove il collasso della civiltà moderna sarebbe assicurato, con un crollo delle temperature planetarie di oltre 10 gradi per i primi 5 anni post-bellici e con effetti tragici per oltre 5 miliardi di persone.

Nonostante le preoccupazioni degli esperti, i nuovi studi e gli allarmi continui lanciati da diversi scienziati, non sembra esserci una reale presa di coscienza della minaccia e dei rischi che stiamo correndo a livello geopolitico, tanto che il politologo ed esperto di relazioni internazionali John Mearsheimer, riferendosi alla possibilità di un conflitto nucleare limitato, ha affermato che «gli osservatori stanno sottostimando le potenzialità di una catastrofica escalation che è stata costruita nella prolungata guerra in Ucraina».

Leggi anche
Ambiente
di Giacomo Talignani 6 min lettura
esteri
di Chiara Manetti 5 min lettura