Futuro

L’interpretazione dei ragni

Il riposo dei ragni saltatori presenta caratteristiche simili a quelle della fase Rem che negli esseri umani precede l’attività onirica. Cosa accadrebbe se una delle nostre più grandi fobie fosse capace di sognare?
Credit: Artur Rydzewski
Fabrizio Papitto
Fabrizio Papitto giornalista
Tempo di lettura 3 min lettura
14 agosto 2022 Aggiornato alle 07:00

I ragni sono talvolta oggetto dei nostri sogni, spesso associati a sensazioni di paura, angoscia o pericolo. Secondo l’interpretazione data da Jung, il ragno «ha la funzione, nella simbologia onirica, di rappresentare un mondo psichico che ci è estraneo al massimo grado». Nessuno, al contrario, potrebbe dire cosa rappresenterebbe la specie umana nel sogno di un ragno.

Non è noto se i ragni siano in grado di sognare, ma uno studio pubblicato sulla rivista statunitense Proceedings of the National Academy of Science (Pnas) ha rivelato che quando i millimetrici ragni saltatori della specie Evarcha arcuata riposano tutti e otto gli occhi, il loro corpo registra dei movimenti analoghi a quelli della cosiddetta fase Rem (rapid eye movement), lo stadio del sonno umano nel quale si svolge l’attività onirica.

Come riportato dalla rivista Scientific American, la scoperta è stata del tutto casuale. L’ecologa comportamentale Daniela C. Rößler, prima autrice dello studio, si era portata a casa alcuni ragni saltatori per studiarne le reazioni di fronte a dei ragni predatori stampati in 3D.

Rientrata dalla cena li trovò addormentati in una posizione insolita al punto da ritenere che fossero morti. Quindi decise di spiare tutta la notte una femmina di ragno con una semplice videocamera per la visione notturna a cui aveva applicato delle lenti di ingrandimento.

La ricercatrice ha così visualizzato quelli che la ricerca descrive come «attacchi periodici di movimenti retinici accoppiati a contrazioni degli arti e comportamenti stereotipati di piegamento delle gambe». Secondo le parole della stessa Rößler, i ragni saltatori si contorcevano «in un modo che sembrava davvero molto simile a quando cani o gatti sognano e hanno le loro piccole fasi REM».

La fase successiva all’osservazione è stata chiedersi se, per quanto insolito potesse apparire, i ragni saltatori sognassero. «Non mi sorprenderebbe affatto se facessero sogni - ha affermato l’ecologa comportamentale Lisa Taylor - vivono in un mondo sensoriale così ricco e sappiamo che hanno capacità cognitive e memoria straordinarie».

Per rispondere a questa domanda, però, i ricercatori devono prima avere la certezza che i ragni stiano a tutti gli effetti dormendo e che nel sonno attraversino uno stadio analogo alla fase Rem.

La maggior parte dei ragni non muove gli occhi neppure in fase di veglia, ma i ragni saltatori hanno dei tubi che spostano la retina dietro i due occhi frontali principali. Nei primi giorni di vita, inoltre, il loro esoscheletro è traslucido, permettendo di vedere i tubi oculari nella loro testa.

Questo ha permesso di confermare il movimento oculare durante gli spasmi dei ragni osservati con una telecamera a infrarossi nell’orario tra le 19:00 e le 7:00. Tuttavia gli scienziati devono ancora provare che il cervello dei ragni sia attivo durante questa fase.

Questo studio potrebbe consentire di comprendere meglio come funziona la fase REM e le ragioni della sua esistenza anche negli esseri umani. La possibilità che gli aracnidi sognino aprirebbe le porte a una serie di interrogativi stimolanti e, forse, contribuirebbe a renderceli meno spaventosi.

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