Ambiente

Giappone: la fauna selvatica va in città

Ripetuti attacchi di scimmie in centri abitati, cinghiali che invadono campi, orsi che aggrediscono chi li disturba e perfino delfini “aggressivi”. Cosa succede?
Credit: Ben Cranke
Tempo di lettura 4 min lettura
12 agosto 2022 Aggiornato alle 07:00

Nella città di Yamaguchi ormai si è arrivati a oltre 60 attacchi.

Macachi giapponesi, in cerca di cibo, terrorizzano alcuni quartieri della città mordendo, graffiando, rubando: entrano perfino nelle case dalle finestre, oppure hanno fatto irruzione negli asili, o ancora - come capitato - trascinano con loro bambini piccoli.

Le task force cittadine create per risolvere il problema delle scimmie aggressive le cacciano e le uccidono: ma a poco serve, il conflitto fra macachi e umani nella regione continua a intensificarsi.

Con i grandi predatori di scimmie come lupi giapponesi (estinti) e aquile (in declino) sulla via del tramonto, questi animali crescono e si moltiplicano: gli habitat naturali sono stati in parte distrutti dall’uomo, che poi ha anche abbandonato le campagne per spostarsi verso le città. E così le scimmie avanzano in cerca di cibo.

Di conseguenza, cosa che sta accadendo anche per altri animali, in Giappone sempre più specie selvatiche si avvicinano all’uomo e alle sua attività. Orsi, cinghiali, macachi, persino delfini.

Il Giappone, colpito da ondate di calore e fenomeni meteo intensi dettati dal cambiamento climatico, come altri Paesi sta cambiando.

Sempre più persone vivono nei centri urbani che diventano fonte di cibo anche per gli animali i quali si avvicinano sempre di più alle metropoli con conseguenti scontri con gli umani.

Gli incidenti non si verificano più solo nei sentieri di montagna o nelle foreste, ma nelle strade centrali delle città.

Lo scorso anno a Sapporo ci fu il caso dell’orso bruno che ferì quattro persone e in totale in Giappone si contano una sessantina di casi segnalati di aggressioni.

Non va meglio per i cinghiali: nell’isola di Kakara i residenti pensano a evacuare dato che gli ungulati stanno distruggendo tutti i raccolti e si fanno sempre più aggressivi.

I genitori, nell’isola, dicono ai figli di non uscire di casa per paura dei cinghiali. Poi ci sono naturalmente le scimmie, animale simbolo di questa vicinanza sempre più stretta: a Yamaguchi solo nel mese di luglio sono stati segnalati 66 incidenti di vario tipo.

«Penso che le statistiche confermino che stiamo assistendo a molti più casi negli ultimi anni rispetto a prima», ha detto Mariko Abe della Nature Conservation Society of Japan.

«Sembrano esserci diversi fattori che contribuiscono all’aumento di questi casi, ma penso che uno dei più grandi, in particolare quest’anno, sia l’effetto del cambiamento climatico», ha spiegato Abe in un’intervista a DW.

Con meno piogge e stagioni che cambiano le fonti di cibo nelle montagne e nelle foreste, gli approvvigionamenti sono insufficienti per la popolazione delle scimmie: di conseguenza vengono a caccia in città.

Inoltre le zone periferiche delle metropoli si espandono andando ad inglobare e distruggere parte dell’habitat della fauna selvatica.

Oltretutto, essendoci meno persone che vivono nelle zone rurali del Giappone e che una volta facevano da “cuscinetto” fra città e montagne, ci sono anche meno persone capaci di contenere e cacciare la fauna selvatica, che nel frattempo prospera.

«Con i villaggi che perdono tutti i loro giovani e si restringono gradualmente, ci sono meno persone che impediscono alla fauna selvatica di prendere il sopravvento», spiegano i giapponesi.

Tra le notizie più particolari legate al rapporto difficile e che si sta esacerbando fra uomini e animali c’è anche quella di una serie di morsi di delfini nella zona di Fukui.

Dopo che i delfini hanno “aggredito” i bagnanti le autorità locali hanno introdotto pattuglie sulla spiaggia e boe che emettono onde sonore ultrasoniche per tenere i delfini lontani dalle spiagge.

Chiaramente va ricordato che erano i delfini a essere nel loro habitat naturale (e non viceversa) e che l’episodio è ancora tutto da comprendere: “Gli esseri umani - chiosa Abe - si stanno intromettendo nei loro spazi e le persone non possono semplicemente giocare con loro. Le persone devono imparare a stare lontano dalla fauna selvatica”.

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