Diritti

Nuova Zelanda: fumo? No grazie

Lo Stato al confine sud-orientale del Pianeta ha deciso di introdurre una legge per impedire a tutti i giovani nati dopo il 2008 di iniziare a fumare. Cercando, entro qualche anno, di rendere il Paese smoke-free
Credit: Zachary Tan/Unsplash
Costanza Giannelli
Costanza Giannelli giornalista
Tempo di lettura 4 min lettura
14 dicembre 2022 Aggiornato alle 13:00

Aggiornamento del 14 dicembre 2022

La legge è stata approvata in via definitiva il 13 dicembre 2022 ed entrerà in vigore nel 2023. Lo ha riportato il Guardian, aggiungendo che la ministra della Salute Ayesha Verrall ha dichiarato al momento dell’approvazione della legge: «Migliaia di persone vivranno vite più lunghe e più sane e il sistema sanitario guadagnerà 5 miliardi di dollari non avendo bisogno di curare le malattie causate dal fumo, come numerosi tipi di cancro, infarti, ictus, amputazioni».

Articolo del 6 agosto 2022

Prevenire è meglio che curare? La Nuova Zelanda sembra esserne convinta, per questo sta per introdurre una legge per impedire a tutti i giovani nati dopo il 2008 di iniziare a fumare.

L’obiettivo di questa strategia endgame? Creare un’intera generazione di non fumatori, per rendere il Paese smoke-free entro pochi anni.

Se punire chi fuma con divieti e incremento dei prezzi per incentivarlo a smettere non basta, il Paese di Jacinda Arden sceglie una strada inedita: impedire a un’intera generazione di acquistare legalmente sigarette e affini.ù

Non solo: se venisse approvata, la legge ridurrebbe drasticamente la nicotina nelle sigarette, che potrebbero essere vendute solo attraverso negozi di tabacco specializzati, piuttosto che nei cosiddetti corner shop e nei supermercati come accade oggi.

Il disegno di legge, chiamato Smokefree Environments and Regulated Products (Smoked Tobacco) Amendment Bill, ha superato la prima lettura ed è ora al vaglio del Comitato. Con molta probabilità tornerà alla Camera alla fine del 2022 per essere convertito in legge e prevede tre strategie chiave: riduzione drastica del contenuto di nicotina nel tabacco in modo che non crei più dipendenza (un processo noto come “denicotinizzazione” o “sigarette con nicotina molto bassa” (VLNC); riduzione dal 90% al 95% del numero di negozi che possono vendere tabacco; divieto di acquisto per i nati dopo il 1° gennaio 2009.

«Per decenni abbiamo permesso alle aziende produttrici di tabacco di mantenere la loro quota di mercato rendendo il loro prodotto mortale sempre più assuefacenti. È disgustoso ed è strano. Abbiamo più normative in questo Paese sulla sicurezza della vendita di un panino che su una sigaretta», ha affermato il ministro associato della salute, Ayesha Verrall quando ha presentato la legge in prima lettura. «La nostra priorità è proteggere ciò che è prezioso: la nostra gente, le nostre whānau (famiglie), le nostre comunità».

Se implementata in modo efficace, si prevede che la legge abbia un profondo impatto sulla società neozelandese, a molteplici livelli.

Gli effetti della legge, infatti, non si limiteranno alla diminuzione del numero dei fumatori – che sarà comunque significativa, stimata di almeno il 50% in ogni categoria entro il 2040 – ma anche, e soprattutto, su una serie di dinamiche che dal fumo vengono impattate.

Secondo i modelli previsionali realizzati dalla University of Melbourne e dalla University of Otago, infatti, l’innovativa legislazione antifumo avrà tra i suoi effetti: la riduzione dell’iniquità sanitaria nei confronti dei Maori, la riduzione significativa dei tassi di mortalità e dei costi per il sistema sanitario, stimata in 1,3 miliardi di dollari neozelandesi nei prossimi 20 anni.

La legge, infatti, avrebbe un impatto positivo anche sull’economia: anche se il governo perderà entrate fiscali a causa della drastica riduzione delle vendite di tabacco, infatti, la salute generale della popolazione aumenterà, il che significa che più persone lavoreranno più a lungo, con un guadagno di reddito per la popolazione della Nuova Zelanda stimato in 1,4 miliardi di dollari nei prossimi 20 anni, il che significa anche maggiori entrate fiscali.

Ora, anche la Malesia potrebbe seguire la NZ sulla strada della Generation Endgame. Il Paese, infatti, sta valutando di introdurre il divieto di fumare e di vendere tutti i prodotti del tabacco – comprese le sigarette elettroniche – alle persone nate dopo il 2007.

Il 10 luglio, il ministro della Salute Khairy Jamaluddin ha presentato il Tobacco and Smoking Control Bill 2022 per una prima lettura in parlamento.

Se il disegno di legge venisse approvato, i nati dal 1° gennaio 2007 in poi non potrebbero più fumare, acquistare o possedere prodotti del tabacco anche dopo aver raggiunto la maggiore età, mentre a distributori e negozianti sarebbe vietato vendere tabacco, sigarette o sigarette elettroniche a tutti gli appartenenti a quella specifica fascia di età.

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