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Bambini e natura: come educare i più piccoli al rispetto dell’ambiente

Sviluppare un rapporto tra loro è fondamentale per la crescita fisica e psicologica dei più piccoli, rendendoli fin da subito cittadini consapevoli
Credit: Romain Kamin/ Pexels

Il rapporto tra bambini e natura è molto importante per la crescita e lo sviluppo dei più piccoli, che una volta correvano liberi nei parchi o nei boschi a contatto con l’ambiente.

Oggi questo non avviene quasi più a causa soprattutto dei genitori moderni, intrappolati nella tecnologia e poco attenti all’educazione ambientale dei propri figli. Il compito degli adulti però è quello di facilitare e incoraggiare l’avvicinamento dei più piccoli alla natura, fondamentale per il loro benessere psico-fisico.

Bambini e natura perché è importante questo rapporto

La natura è la prima fonte di percezione e stimolazione sensoriale, essenziale per lo sviluppo.

L’ambiente naturale porta infatti stimoli e sfide, migliora la salute fisica e psicologica, le abilità sociali e quelle personali e accresce le capacità sensoriali. Inoltre, insegna ai più piccoli l’importanza della salvaguardia dell’ambiente.

Ad oggi però secondo l’Istat i bambini vivono la maggior parte del loro tempo al chiuso, trascorrendo più di 40 ore settimanali davanti a tv, tablet o pc, andando incontro a quello che viene definito deficit di natura, causa di stress, iperattività, disturbi dell’attenzione e sovrappeso. Quest’ultimo aspetto non può essere sottovalutato visto che un’infanzia troppo sedentaria può comportare problemi mentali come il disturbo da deficit dellattenzione/iperattività , un disturbo evolutivo dell’autocontrollo caratterizzato da difficoltà di attenzione e concentrazione, vivacità e impulsività eccessive, che interferiscono sullo sviluppo.

Il metodo Montessori

A capire forse meglio di tutti lo stretto rapporto tra bambini e natura è stata una pedagogista che ha precorso i tempi, Maria Montessori, che già all’inizio del secolo scorso aveva portato progetti inerenti a questo tema nelle sue prime Case dei Bambini (asili dell’epoca gestiti da lei) e ne aveva parlato nel libro Il metodo della pedagogia scientifica applicato nelle Case dei Bambini dove un capitolo si intitola proprio La natura nell’educazione.

Parlando del legame tra bambini e natura Maria Montessori spiega: «nel nostro tempo e nell’ambiente civile della nostra società, i bambini vivono molto lontani dalla natura ed hanno poche occasioni di entrare in intimo contatto con essa o di averne diretta esperienza», sottolineando il contrasto esistente tra la vita naturale e quella sociale dell’uomo e quanto chiaramente quest’ultima costringa a rinunzie e restrizioni, condizionando lo sviluppo infantile. «Il bambino ha bisogno - afferma la Montessori- di vivere la natura e non soltanto di conoscerla, studiandola o ammirandola, bisogna liberare il fanciullo dai legami che lo isolano nella vita artificiale creata dalla convivenza cittadina».

Spesso molti genitori sono portati a iper proteggere i figli e questo impedisce loro di vivere di più il rapporto con l’ambiente che li circonda. «Le energie muscolari dei bambini anche piccolissimi sono superiori a quanto supponiamo: ma per rivelarcele occorre la libera natura…Se i bambini sono a contatto della natura, allora viene la rivelazione della loro forza. - sottolinea Maria Montessori - Dobbiamo guarire le ferite inconsce, le malattie spirituali, che già si trovano in questi piccoli graziosi figli dei prigionieri dell’ambiente artefatto».

Attività e progetti

Per sviluppare questo importante rapporto tra bambini e natura le attività da fare all’aperto sono molte, a cominciare da semplici passeggiare nel bosco ascoltandone i rumori. Ottimo anche fare semplici creazioni con i numerosi elementi offerti dalla natura come fiori, foglie, rami, realizzare un piccolo orto, stendersi sul prato, leggere o a giocare a palla e molto altro.

A livello didattico esistono poi altre importanti attività da fare in mezzo alla natura come l’orto didattico, con le fasi di semina, cura e raccolto; i giochi d’acqua e le attività motorie.

Questo tipo di legame deve accompagnare l’essere umano per tutto il percorso di vita e proprio per questo si stanno sviluppando sempre più progetti organizzati dalle comunità locali che hanno compreso quanto sia importante la reale partecipazione sociale dei ragazzi a iniziative ambientali, utili per valorizzare la personalità dei giovani stessi e aiutare la comunità a migliorare l’ecosistema territoriale. Alcuni di questi progetti fatti dagli studenti sono legati all’agricoltura e al giardinaggio, alla misurazione dei cambiamenti associati alla diffusione dell’urbanizzazione; all’analisi sulla sostenibilità ambientale; agli studi sulla bioregione dal punto di vista evolutivo, genetico e della biodiversità.

Come educare i bambini al rispetto dell’ambiente

L’educazione ambientale è oggi fondamentale nella scuola primaria e nella scuola dell’infanzia per far conoscere e approfondire argomenti come sviluppo sostenibile, economia, conservazione delle risorse, ma anche educazione civica e culturale.

Anche a casa però è bene sviluppare questa sensibilità. Ecco quindi alcuni consigli rivolti ai genitori su come educare i bambini al rispetto dell’ambiente.

Dare il buon esempio è fondamentale perché i più piccoli provano spesso il desiderio di emulazione nei confronti dei genitori, che molte volte possono essere più incisivi con un gesto che con mille parole. Farli crescere in mezzo alla natura è il primo passo per capire come rispettarla, una passeggiata all’aria aperta o un pomeriggio al parco sono l’ideale per abituarli a una vita green e migliorare la salute, visto che molti studi dimostrano che trascorre il tempo libero respirando aria pulita sia un ottimo toccasana per il corpo e la mente.

Per gli spostamenti meglio scegliere di andare a scuola a piedi o piedibus per arrivare in classe con le proprie gambe.

Facciamo capire ai bambini quanto è preziosa la vita dei vegetali e degli animali. Insegniamo a non sprecare quello che l’ambiente ci offre e a fare propri gesti come chiudere il rubinetto quando ci si lava i denti o si fa la doccia o spegnere la luce ogni volta che si esce da una stanza.

Altra parola d’ordine è riciclo. Giocattoli e vestiti che non si usano più non vanno buttati ma a tutti va data l’opportunità di una seconda vita. Sullo stesso filone è importante anche l’educazione allo smaltimento dei rifiuti prodotti in casa e la spiegazione di come buttare la plastica, la carta e il vetro.

Per insegnare tutto questo è necessario che già i genitori siano consapevoli dell’importanza di questi argomenti, in grado di crescere e educare i bambini al rispetto dell’ambiente.

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