Bambini

Bangladesh: ogni anno 14 mila bimbi annegano

Il Paese è costantemente colpito da inondazioni, e non saper nuotare può essere letale. L’allarme di Oms e Unicef.
Credit: Rafayat Haque Khan/eyepix via ZUMA Press Wire
Tempo di lettura 3 min lettura
31 luglio 2022 Aggiornato alle 20:00

Una strage silenziosa in acqua. Ci sono luoghi al mondo, come il Bangladesh, dove l’assenza di istruzione o insegnamento per esempio della capacità di nuotare, in un Paese costantemente colpito da inondazioni fortissime, può essere letale soprattutto per i bambini. La cifra è terribile: ogni anno 14mila bimbi muoiono per annegamento in Bangladesh ed è la seconda causa principale di morte fra i piccoli sotto i 5 anni.

I dati sono stati diffusi il 26 luglio, in occasione della Giornata Mondiale per la Prevenzione dell’Annegamento, dall’Organizzazione mondiale della Sanità e dall’Unicef. I due enti chiedono una maggiore sensibilizzazione e un lavoro capillare per prevenire la morte prematura di migliaia di bambini in tutto il Paese: servono, banalmente, lezioni di nuoto per tutti piccoli del Bangladesh e non solo.

Per Sheldon Yett, rappresentante dell’Unicef in Bangladesh «è scioccante che si perdano così tante vite ogni anno in questo Paese. Sappiamo che queste morti sono prevenibili. Chiediamo ai singoli individui, alle comunità e i Governi di unirsi a noi, sensibilizzare e fare tutto il possibile per assicurare a ogni bambino il diritto a crescere e prosperare».

Tra le cifre diffuse, anche il dato a livello globale delle morti per annegamento: ogni anno sono oltre 230.000 le persone decedute in questo modo, e 9 casi su 10 di annegamento si verificano nei Paesi a basso e medio reddito, con i bambini sotto i 5 anni più a rischio. Una condizione che nel Bangladesh, fortemente colpito da fenomeni meteo intensi, anche collegati alla crisi climatica, si fa più pressante dato che molti villaggi devastati dalle inondazioni restano letteralmente sommersi: senza sapere come nuotare in certi casi non c’è scampo.

Inoltre, molti bambini che vivono in aree rurali, circondati da bacini o specchi d’acqua, sono esposti quotidianamente a questi rischi. «L’annegamento - spiega Bardan Jung Rana, rappresentante dell’Oms in Bangladesh - è una preoccupazione importante per la salute pubblica e la terza principale causa di morte non intenzionale al mondo. L’Oms raccomanda strategia e interventi per prevenire l’annegamento e continuare a promuovere un approccio multisettoriale. Favorendo una collaborazione multisettoriale, promuovendo una forte leadership sulla prevenzione dell’annegamento e implementando le azioni necessarie, possiamo prevenire la tragedia dell’annegamento e raggiungere un futuro più sicuro e in salute per tutti».

Secondo quanto riportato dai dati Oms e Unicef, le soluzioni per salvare migliaia di vite sono a basso costo: è necessario infatti aumentare la consapevolezza dei rischi nelle comunità e creare sempre più scuole o educatori su sicurezza e capacità natatorie. «Ogni morte per annegamento - ricordano i promotori della Giornata dedicata al tema - è prevenibile».

Leggi anche
La mostra Enter The Plastocene
appuntamenti
di Caterina Tarquini 2 min lettura
Salute
di Marco Gucci 4 min lettura