Ambiente

Sono i ragazzi a prendersi cura delle spiagge

Secondo un sondaggio commissionato da Sorgenia, gli under 24 italiani hanno più a cuore la pulizia dei litorali. In particolare, chi vive nelle grandi città del sud, sportivi o amanti della natura
Credit: Luis Diego Aguilar/unsplash
Tempo di lettura 3 min lettura
27 luglio 2022 Aggiornato alle 09:00

Quanti rifiuti ci sono sulle nostre spiagge e soprattutto come si comportano gli italiani davanti al fenomeno del marine litter? Tramite un sondaggio commissionato a Human Highway, Sorgenia ha da poco diffuso una indagine sul sentimento degli italiani rispetto alla pulizia dei litorali.

Da quanto raccolto è emerso che circa 27,4 milioni di italiani sono incappati in spiagge sporche e solo il 12% degli intervistati dice di non aver mai vissuto questa esperienza. Cosa provoca il degrado? Fastidio, risponde poco meno della metà degli italiani.

Davanti a pezzi di plastica, cassette di polistirolo, mozziconi e altri rifiuti circa 19 milioni di italiani (il 62% del totale) dicono di prendersi cura del luogo in cui si trovano, rimuovendo se necessario gli oggetti abbandonati che incontrano. Coloro che si comportano in maniera “responsabile” sono soprattutto gli under 24, in particolare quelli che vivono nelle grandi città del sud o cittadini appassionati di sport e natura.

Un altro 18.7% del campione intervistato sostiene invece di provare rabbia davanti all’immondizia che causa danni all’ambiente, ma di non agire: un po’ perché preoccupati per ragioni igieniche e un po’ perché convinti di non poter cambiare le cose.

Infine 2,5 milioni di italiani si dicono semplicemente “indifferenti”, così come l’11,7% degli intervistati sostiene di non vedere i rifiuti o di essere distratto e non interessato al problema.

L’indagine, realizzata dopo diverse iniziative di Sorgenia legate alla pulizia delle spiagge e dove all’Elba ha preso parte anche la testimonial e campionessa paralimpica di scherma Bebe Vio, è stata fatta in concomitanza con il progetto M.A.R.E. (Marine Adventure for Research & Education), ideato da Centro Velico Caprera e One Ocean Foundation per studiare la salute del Tirreno.

Fra i temi affrontati anche la tipologia di rifiuti più diffusi sulle coste italiane: al primo posto i mozziconi di sigaretta (notati dal 72,3% del campione), poi bottiglie, lattine, plastiche (intorno al 50%) e mascherine (39,8%). Tanti anche gli avanzi alimentari, carte, giornali, indumenti.

Come prevenire dunque il degrado? È stato chiesto ai partecipanti all’indagine. Il 40% degli italiani chiede un maggior numero di cestini e bidoni a margine dei lidi e la figura di qualcuno che possa far rispettare le regole. Suggerite infine anche le idee di cartelli informativi e strumenti da affidare ai bagnanti per portare via i propri rifiuti.

Leggi anche
emergenze
di Giacomo Talignani 3 min lettura
Nucleare
di Riccardo Liguori 3 min lettura