Ambiente

Di che colore è il lompo?

Il ciclottero vanta un vasto ventaglio di sfumature cromatiche. Ma ora è stato scoperto che possiede un’altra caratteristica speciale: la biofluorescenza
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Fabrizio Papitto
Fabrizio Papitto giornalista
Tempo di lettura 3 min lettura
3 agosto 2022 Aggiornato alle 13:00

Il lompo, da non confondere col lonfo, è un animale altrettanto curioso rispetto a quello nato dalla fantasia di Fosco Maraini. Abitante solitario del fondo degli oceani, al quale resta attaccato grazie a dei dischi di aspirazione collocati sulla superficie delle pinne pelviche, ha la forma di un palloncino gelatinoso dagli occhi strabuzzati e le pinne a ventaglio.

Ma una delle sue caratteristiche più singolari è il colore, che assume tonalità diverse a seconda dell’occasione e, nel caso dei maschi, di statura in genere inferiore a quella delle femmine, vira al rosso-arancione durante la stagione riproduttiva.

Ora un team di ricercatori ha pubblicato lo studio “First record of biofluorescence in lumpfish (Cyclopterus lumpus), a commercially farmed cleaner fish” sul Journal of Fish Biology che si presenta come “la prima osservazione conosciuta di biofluorescenza nel lompo”.

Esposto alla luce ultravioletta, il corpo del lompo ha emesso un bagliore color verde neon. “Tutti i giovani lompi fotografati - si legge nella ricerca - hanno mostrato una biofluorescenza verde. Le emissioni luminose sono state caratterizzate da due picchi osservati a 545 nanometri e 613 nanometri, con maggiore intensità lungo i tubercoli ossei della cresta alta e delle tre creste longitudinali”.

Il ciclottero, come viene altrimenti chiamato il lompo, non è il primo animale marino in cui è stata riscontrata la biofluorescenza. Una ricerca pubblicata nel gennaio 2014 sulla rivista scientifica Plos One ha stimato che il fenomeno riguardi almeno 180 specie e 16 ordini di pesci, incluso lo squalo.

Altri casi di biofluorescenza sono stati osservati anche in mammiferi come l’ornitorinco, lo scoiattolo volante, l’opossum, il diavolo della Tasmania e il vombato, ma questa non è da confondersi con la bioluminescenza, che permette agli animali di emettere luce propria attraverso una reazione chimica, com’è il tipico caso di lucciole, vermi luminosi e pesci lanterna.

Ma non è ancora chiaro come il lompo sfrutti questa caratteristica a suo vantaggio. Secondo Thomas Juhasz-Dora, dottorando presso la University College Cork in Irlanda e primo autore della ricerca, come altre specie anche il ciclottero potrebbe essere dotato di speciali filtri presenti nella cornea che gli consentirebbero di vedere la biofluorescenza in assenza di luce ultravioletta.

In questo modo il lompo potrebbe comunicare con i propri compagni per segnalare la presenza di minaccia esterne come la presenza di predatori, o al contrario potrebbe utilizzare la biofluorescenza per attirare prede. Il prossimo passo di Juhasz-Dora e del suo team di ricercatori sarà quindi quello di capire se l’animale è in grado di controllare questa proprietà.

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