Ambiente

L’apocalisse di caldo e fuoco

Sono oltre 500 le persone evacuate in Toscana a causa dei roghi. Stessa sorte per i cittadini nei dintorni di Atene. Intanto negli Usa è stato lanciato un allarme per 100 milioni di americani
Un vigile del fuoco francese in azione durante un incendio boschivo a Landiras, il 17 luglio 2022
Un vigile del fuoco francese in azione durante un incendio boschivo a Landiras, il 17 luglio 2022 Credit: EPA/SDIS
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20 luglio 2022 Aggiornato alle 21:00

Apocalisse di caldo e fuoco. Europa e Stati Uniti stanno vivendo in questi giorni di caldo estremo, con lo zero termico arrivato in Italia quasi a quota 5000 metri, una lunga serie di emergenze che si accendono una dopo l’altra legate soprattutto agli incendi.

In Italia, dopo che nei giorni scorsi a Roma sono scoppiati diversi roghi, alcuni di origine dolosa, a preoccupare sono oggi due zone in particolare: la Toscana e il Carso, in Friuli Venezia Giulia. L’incendio più complesso da domare risulta quello nella zona di Massarosa dove ci sono focolai sparsi e dove stanno intervenendo i canadair: si parla di almeno 600 ettari tra oliveti e bosco bruciati e 500 persone evacuate.

La Regione Toscana ha spiegato che «al momento il rogo non è ancora da ritenere sotto controllo e il fronte risulta spezzato in diversi focolai sparsi». Nella zona ci sono state diverse esplosioni di serbatoi di Gpl. Inoltre, le fiamme hanno interessato anche l’area di Pisa (colline di Vecchiano) e della Versilia.

In Friuli, invece, questa mattina il sindaco di Monfalcone ha firmato una ordinanza imponendo ai cittadini l’uso di una mascherina all’esterno a causa della situazione dei livelli di Pm10 e benzene toccati nella notte sul territorio e rilevati da Arpa dopo che si è sviluppato un grande rogo. Nel frattempo la fabbrica di Fincantieri ha mandato a casa gli operai, chiudendo, a causa dell’aria irrespirabile.

Nella frazione di Doberdò del lago (Gorizia) sono state invece evacuate una ventina di abitazioni mentre si segnalano disagi autostradali a causa della chiusura della A4 in alcuni tratti della regione, divieti che portano di fatto a isolare l’intera zona di Trieste.

Se lungo lo Stivale, con roghi anche in Sardegna e Sicilia, il lavoro dei vigili del fuoco sta pian piano riportando le condizioni alla normalità, in Europa dopo che sono bruciati oltre diecimila ettari in Francia con almeno 14.000 persone evacuate, un nuovo campanello d’allarme riguarda ora la Grecia. Centinaia di pompieri sono infatti al lavoro per spegnere un grandissimo incendio nei dintorni di Atene, dove sono già state bruciate case e auto e diverse persone sono state ricoverate negli ospedali locali.

Complici i forti venti, le fiamme hanno avvolto diversi terreni della regione di Penteli, già bruciata più volte in passato. Almeno 600 le persone fuggite dall’area di Pallini, Gerkas e gli altri distretti colpiti dalle fiamme.

Nel resto di Europa le temperature pazzesche raggiunte in Gran Bretagna (con oltre 40 gradi) hanno portato allo sviluppo di alcuni roghi oggi domati, mentre sono ancora una trentina quelli in parte attivi in Spagna, così come continuano a bruciare differenti aree del Portogallo, Paese dove ci sarebbero state almeno mille vittime - soprattutto fra gli anziani - collegate all’ondata di calore attuale.

Le fiamme nel frattempo stanno colpendo anche in Nord Africa, in Marocco e Tunisia, mentre negli Stati Uniti è stato lanciato un allarme che riguarda circa 100 milioni di statunitensi che vivono in 13 stati considerati zone a rischio per le ondate di calore. Attualmente si registrano almeno una quindicina di grandi incendi soprattutto in Texas, Alaska, Nevada e California e quasi 7mila vigili del fuoco sono al lavoro per domare i roghi. Anche New York si prepara a giornate da bollino rosso e sono state diramate allerte sui possibili rischi per la salute pubblica.

Il problema, negli Usa come in Europa, è che secondo le previsioni le ondate di calore proseguiranno ancora per alcuni giorni e probabilmente si intensificheranno portando nuovamente incendi e conseguenti evacuazioni.

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