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Quali sono gli alimenti più sostenibili?

Quello che mangiamo e scegliamo di portare sulla nostra tavola influenza la nostra lotta contro le crisi ambientale e climatica. Ecco una guida al food più ecofriendly
Credit: Erol Ahmed
Tempo di lettura 7 min lettura
22 agosto 2022 Aggiornato alle 09:00

Le scelte sostenibili sono ormai all’ordine del giorno, una di queste è quella relativa alla nostra alimentazione.

In questi anni l’approccio al cibo è cambiato fortemente, non è più solo un mezzo di sostentamento, o per molti un momento di goduria, è anche e soprattutto in questo periodo una scelta consapevole che molti fanno, legata al Pianeta.

Il tema centrale è riuscire a vivere sulla Terra senza distruggere i sistemi naturali, che spesso, troppo spesso, causano pericolose crisi climatiche.

Ma quali sono gli alimenti più sostenibili da scegliere per il nostro quotidiano?

Alimenti sostenibili quali sono

Nella categoria degli alimenti sostenibili rientrano tutti i cibi sani, nutrienti e con un basso impatto ambientale in termini di utilizzo di suolo, risorse idriche impiegate ed emissioni di carbonio e azoto.

La scelta giornaliera per le nostre tavole quindi dovrebbe andare verso i prodotti locali e quelli a km 0.

Andare alla ricerca di alimenti sostenibili è più facile negli ultimi anni, è importante avere una buona informazione e conoscere i dettagli di un prodotto, questo è fondamentale per fare la scelta migliore in termini di acquisto.

Basta porre attenzione al supermercato e leggere le etichette dei cibi che vogliamo comprare, se questi alimenti sono italiani o esteri e dove sono stati prodotti a esempio.

Se non si possono avere le informazioni dalle etichette, si può chiedere magari al rivenditore di fiducia, che tipo di pesca è stata applicata al pesce che acquistiamo, o se le verdure che abbiamo scelto vengono da agricoltura biologica. Sono pochi gesti ma che ci rendono consapevoli che possiamo cambiare le sorti del mondo che ci ospita.

Consigli per una dieta sostenibile

Quello che mangiamo e scegliamo di portare sulla nostra tavola può influenzare in modo positivo o negativo la lotta per migliorare l’ambiente.

Quello che compriamo e come si sviluppa la nostra alimentazione sostenibile può contribuire a un minore sfruttamento del suolo, dell’acqua e dell’energia, per questo è meglio cercare prodotti che limitano l’uso di pesticidi, la deforestazione, gli allevamenti intensivi e le emissioni di anidride carbonica in atmosfera.

Qui di seguito una piccola guida su come scegliere i cibi sostenibili.

Per prima cosa bisogna prediligere prodotti di provenienza locale invece di quelli che viaggiano su mezzi inquinanti, meglio ancora se alimenti a km 0.

Meglio acquistare, se si ha la possibilità, direttamente dai produttori e saltare così tutti i passaggi intermedi che si frappongono tra l’agricoltore e il consumatore finale. Prediligere prodotti di stagione, frutta e verdura di stagione non sono solo alleati della nostra salute, ma anche di quella del Pianeta.

Importante poi la questione del packaging alimentare sostenibile, la Commissione europea infatti ha stabilito che entro il 2030 tutti gli imballaggi e le confezioni in plastica presenti sul mercato dovranno essere sostituiti con packaging riciclabile. Per evitare imballaggi di plastica molto inquinanti bisognerebbe acquistare cibi sostenibili sfusi e in “formato famiglia” per ridurre più possibile la proporzione tra l’imballaggio e il cibo contenuto e consumato. Per fare la spesa sarebbe ottimale andare con amici o parenti per ridurre gli spostamenti e l’inquinamento e per farlo usare borse di tela, oltre che più resistenti ed economiche, evitano l’uso degli inquinanti sacchetti di plastica.

Per cucinare e ridurre l’energia da utilizzare sarebbe meglio scegliere pentole, frigoriferi e forni a bassa dispersione termica. Il tutto riducendo gli sprechi alimentari, non acquistare troppo cibo e consumarlo in tempi utili. Ultimo, ma tra i consigli più importanti, fare sempre la raccolta differenziata per riciclare e ricavare energia dai rifiuti.

Principi della dieta sostenibile

Per far del bene a noi stessi, ma anche al Pianeta quindi, è bene seguire diete sostenibili, per quest’ultime si intende dei modelli a basso impatto ambientale che contribuiscono a una vita sana e alla sicurezza alimentare e nutrizionale. Una dieta sostenibile deve concorrere alla protezione e al rispetto della biodiversità e degli ecosistemi, per questo la dieta mediterranea può essere considerata un modello di dieta sostenibile.

Negli anni il concetto di dieta mediterranea si è evoluto fino a diventare un vero e proprio stile di vita sostenibile della regione mediterranea.

Tra i benefici ambientali portati dal modello mediterraneo abbiamo un elevato consumo di cereali, frutta, verdura e legumi, la cui produzione richiede un impiego di risorse naturali, suolo e acqua, di emissioni di gas serra, meno intensivo rispetto a un modello alimentare, basato più sul consumo di carni e grassi animali.

Inoltre tale modello, che prevede il consumo degli alimenti rispettando la loro stagionalità, come richiede la dieta sostenibile, comporta una riduzione degli impatti ambientali, dell’approvvigionamento e dei costi di trasporto da paesi lontani.

Esiste nel modello mediterraneo e anche nelle diete sostenibili più consapevolezza alimentare, più legame col territorio, più stagionalità, biodiversità e naturalità degli alimenti.

Da questo derivano anche conseguenti benefici economici che valorizzano le aziende del territorio attraverso l’offerta agro- ed enogastronomica locale.

Piramide alimentare sostenibile

Per una corretta alimentazione sostenibile noi italiani partiremmo già da una buona base, che è rappresentata dalla nostra dieta mediterranea, considerata dagli esperti assolutamente sostenibile. La nostra dieta Patrimonio dell’Unesco costituisce la perfetta sintesi della sostenibilità alimentare. Questo regime alimentare consiglia infatti di consumare poca carne, tanti legumi, un giusto apporto di cereali e frutta e verdura di stagione in abbondanza. Questo stile di vita, insieme a scelte consapevoli, può rendere questa alimentazione sostenibile al 100%.

A venirci incontro nella parte più tecnica e quindi per capire cosa mangiare quali alimenti prediligere, arriva la piramide alimentare. La prima versione della piramide alimentare nasce negli Stati Uniti nel 1992 per combattere l’obesità crescente. Nel corso degli anni però, le varie scoperte in ambito nutrizionale hanno rivisto alcuni principi.

La piramide alimentare è un modello che descrive un regime alimentare corretto ed equilibrato; rappresenta l’importanza dei vari alimenti e la frequenza con i quali andrebbero consumati.

Sul fondo della piramide ci sono: pasta, pane e in generale cereali da consumare quando possibile nella variante integrale, subito sopra troviamo frutta e verdura, andando ancora più in alto troviamo le proteine di origine animale: carne, pesce, uova, latte e formaggi e poi noci e semi oleosi, olio e solo in cima zuccheri, dolci e junk food.

In contemporanea con lo sviluppo del concetto di dieta mediterranea, al fine di bilanciare l’interesse mondiale verso tale modello e con le preoccupazioni di carattere ambientale, IFMeD, (International Federation Mediterranean Diet), ha lanciato una proposta di rappresentazione aggiornata la piramide, presentando la Nuova Piramide della Dieta Mediterranea come un modello salutare e sostenibile. A differenza del primo modello proposto, dove alla base, quindi con una maggiore frequenza di consumo, vi era il consumo di cereali, pane, pasta e riso, nella nuova “piramide sostenibile”, sostanzialmente si aumenta il consumo di pesce e legumi e alla base di tutta la nostra alimentazione troviamo l’acqua. L’intento dell’Ifmed è quello di fornire una rappresentazione unitaria della Dieta Mediterranea come modello alimentare sostenibile e rappresentativo di tutta l’area del Mediterraneo, da adattare per ogni paese ai propri contesti e alla propria cucina tradizionale.

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