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Quanto costa il cambiamento climatico?

Il Dartmouth College ha elaborato un modello di calcolo per quantificare il danno economico prodotto dalle emissioni di gas serra relativo ai singoli Stati
Il 30 giugno 2022 ambientalisti di tutte le età si sono riuniti per protestare contro la decisione della Corte Suprema di limitare le capacità dell’Epa di regolare le emissioni per le centrali elettriche operative
Il 30 giugno 2022 ambientalisti di tutte le età si sono riuniti per protestare contro la decisione della Corte Suprema di limitare le capacità dell’Epa di regolare le emissioni per le centrali elettriche operative Credit: Jashim Salam/ZUMA Press Wire
Fabrizio Papitto
Fabrizio Papitto giornalista
Tempo di lettura 3 min lettura
17 luglio 2022 Aggiornato alle 20:00

Il cambiamento climatico ha un prezzo. Non solo in termini di impatto ambientale, ma anche, in senso proprio, in quelli di risarcimento del danno. A calcolarlo è il Dartmouth College, l’istituto universitario con sede negli Stati Uniti che ha elaborato un modello per quantificare il costo delle emissioni di gas serra relativo ai singoli Stati.

L’analisi, realizzata su un campione di 143 Paesi per i quali sono disponibili i dati, ha elaborato 2 milioni di valori possibili per ciascuna interazione tra i singoli Paesi e ha processato con un supercomputer un totale di 11 trilioni (miliardi di miliardi) di valori per far fronte alle incertezze relative ai rapporti di causa-effetto.

Si apprende così che i 5 Paesi più inquinanti in fatto di emissioni - Stati Uniti, Cina, Russia, Brasile e India - hanno prodotto perdite economiche complessive per 6 trilioni di dollari dal 1990 al 2014, paragonabili al 14% del prodotto interno lordo globale annuo. O ancora che i primi 10 emettitori globali sono responsabili del 67% delle perdite a fronte del 70% di benefici.

Nello stesso periodo considerato, Stati Uniti e Cina hanno causato perdite di reddito globale pari a oltre 1,8 trilioni di dollari ciascuno, mentre Russia, India e Brasile hanno prodotto singolarmente danni superiori a 500 miliardi di dollari.

«I nostri risultati sottolineano che la responsabilità del riscaldamento risiede principalmente in una manciata di grandi emettitori e che questo riscaldamento ha portato all’arricchimento degli emettitori a spese delle persone più povere del mondo - afferma lo studio, secondo cui - il riscaldamento globale fino a oggi ha amplificato e continuerà ad amplificare questo modello esistente di disuguaglianza economica globale».

«I gas serra emessi in un Paese causano il riscaldamento in un altro e questo riscaldamento può deprimere la crescita economica», ha spiegato Justin Mankin, coautore della ricerca insieme a Christopher Callahan.

A essere più svantaggiate dal riscaldamento globale sono le regioni torride dei tropici, mentre nei Paesi del Nord l’innalzamento delle temperature può favorire i raccolti e aumentare la produzione.

Se le emissioni degli Stati Uniti sono costate al Messico 79,5 miliardi di dollari di Pil perso tra il 1990 e il 2014, il loro impatto sul Canada ha fatto registrare un guadagno di 247,2 miliardi di dollari.

«L’affermazione che è possibile e scientificamente credibile collegare un singolo attore a un impatto tangibile individuale è un’affermazione che non è stata fatta in modo solido nei lavori precedenti», sostiene Callahan. Ma i ricercatori dichiarano che il nuovo metodo di calcolo fornisce stime «giuridicamente valide» dei danni finanziari connessi alle emissioni.

Secondo un rapporto dell’Environmental Change Institute dell’Università di Oxford, il numero dei contenziosi legali legati al clima è più che raddoppiato a partire dal 2015, quando un tribunale dell’Aia ha ordinato al governo olandese di ridurre le proprie emissioni di almeno il 25% in quella che viene considerata la prima causa al mondo per responsabilità climatica.

Se la nuova metodologia verrà accolta con favore dalla comunità scientifica, potrebbe rappresentare un passo in avanti significativo per accertare la responsabilità climatica degli attori coinvolti e determinare il risarcimento economico adeguato.

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