Diritti

La Task Force americana che difende l’aborto

Dopo l’appello di Joe Biden, il Dipartimento di Giustizia vuole tutelare i diritti riproduttivi delle donne negli Stati che hanno abolito l’interruzione volontaria di gravidanza
Credit: Kyle Mazza/TheNEWS2 via ZUMA Press Wire
Chiara Manetti
Chiara Manetti giornalista
Tempo di lettura 4 min lettura
15 luglio 2022 Aggiornato alle 07:00

Proteggere l’accesso all’aborto: è questa la missione della Task Force creata dal Dipartimento di Giustizia statunitense, l’organo che, tra le altre cose, vigila sul rispetto delle leggi federali degli Stati Uniti.

Come spiega il documento rilasciato dall’Ufficio per gli Affari Pubblici, la Task Force avrà una serie di funzioni legate ai diritti riproduttivi delle donne: “monitorerà e valuterà” qualsiasi “legislazione statale e locale” che cerca di impedire alle donne di recarsi in un altro Stato per abortire, in uno dei 21 che mantengono ancora il diritto all’aborto.

Al 14 luglio 2022 gli Stati che lo proibiscono sono 17, quelli che lo limitano dopo un certo numero di settimane di gravidanza sono 4, secondo l’aggiornamento giornaliero del New York Times. Nei rimanenti lo stato giuridico del diritto alla pratica è incerto.

La Task Force interverrà anche su quelle norme statali o locali che vietano le pillole abortive, approvate nel 2000 dalla Food&Drug Administration, l’organo che regola i prodotti alimentari e farmaceutici negli Stati Uniti, o che impediscono alle donne di ricevere informazioni sulle cure riproduttive a loro disposizione.

«La Corte ha tolto il diritto costituzionale all’aborto, impedendo alle donne di tutto il Paese di essere in grado di prendere decisioni critiche sul nostro corpo, sulla nostra salute e sul nostro futuro», ha scritto in una nota la procuratrice generale Vanita Gupta, a capo della Task Force. «Il Dipartimento di Giustizia si impegna a proteggere l’accesso ai servizi riproduttivi».

Nancy Northup, presidente e amministratrice delegata del Center for Reproductive Rights, l’organizzazione di difesa legale globale dedicata alla promozione dei diritti riproduttivi, ha accolto con favore gli sforzi del Dipartimento di Giustizia, perché i gruppi di difesa avranno bisogno di più potere legale, ha detto al Washington Post.

La sua organizzazione è già coinvolta in più di tre dozzine di cause legali e ne ha presentate molte altre dopo la sentenza della Corte Suprema. «Stiamo già assistendo a intimidazioni negli Stati che stanno rendendo le persone timorose di condividere informazioni sui servizi di aborto legale in altri Stati», ha detto Northup. «È un periodo davvero spaventoso».

L’annuncio del Dipartimento di Giustizia arriva dopo che il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha firmato, la scorsa settimana, un ordine esecutivo per spingere l’organo giuridico a fare tutto il possibile per proteggere le donne e il loro diritto all’aborto.

La richiesta di Biden è rivolta anche al Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani, che dovrà garantire a tutte le donne e le ragazze che hanno avuto un aborto le cure di emergenza di cui hanno bisogno, indipendentemente dallo Stato in cui si trovano. L’ordine esecutivo protegge anche l’accesso alla contraccezione e amplia l’accesso a quella gratuita.

La direttiva rivolta agli ospedali li invita a permettere l’aborto nei casi in cui la vita della donna è a rischio. Il Dipartimento ha citato i requisiti per le strutture mediche nell’Emergency Medical Treatment and Labor Act: la legge richiede di determinare se una persona in cerca di cure può essere in travaglio o se deve affrontare una situazione sanitaria di emergenza, o che potrebbe diventarlo, e fornire cure.

Biden ha specificato che spetta al Congresso trasformare in legge Roe v. Wade, la sentenza del 1973 che tutelava il diritto delle donne americane di interrompere una gravidanza in maniera sicura e legale. Anche il documento che annuncia la nascita della Task Force riconosce che “il modo migliore per proteggere la libertà riproduttiva è attraverso l’azione del Congresso” e per questo coordinerà anche la fornitura di assistenza tecnica al Congresso in connessione con la legislazione federale per codificare i diritti riproduttivi e garantire l’accesso a servizi riproduttivi completi.

Le iniziative per tutelare l’aborto non si fermano qui: questa settimana la Camera dovrebbe approvare un disegno di legge volto a ripristinare i diritti precedentemente protetti da Roe, ma la proposta è destinata a morire in Senato: l’ampia opposizione repubblicana non permette di raccogliere i 60 voti necessari per portare avanti la norma.

In questo scenario la Task Force è un passo avanti, ma non sarà la soluzione. Per ora, però, tutelerà un po’ di più il diritto all’aborto negli Stati Uniti.

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