Bambini

Perché (anche) i bambini devono mangiare a bocca chiusa

A tavola le buone maniere fanno la differenza, anche per la salute. Infatti, l’inalazione di un corpo estraneo rappresenta la seconda causa di incidenti in età pediatrica. E gli alimenti ne sono responsabili nel 60% dei casi
Credit: Gohar World x Gucci Vault
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9 luglio 2022 Aggiornato alle 06:30

Ho avuto la fortuna di vivere la mia infanzia in una famiglia numerosa con mamma Renata, babbo Mauro, mia sorella Giovanna, nonna Dina e nonno Fiorigi.

Avevamo l’abitudine di cenare sempre tutti insieme in una grande cucina nella quale c’era di tutto tranne la televisione e mentre gustavamo i fantastici piatti preparati da mia mamma ci raccontavamo le “avventure” della giornata.

Ricordo che una delle frasi che spesso mi veniva detta dal nonno era: «Non si parla con il boccone in bocca».

All’epoca non capivo il perché ma me ne facevo una ragione e mi adeguavo.

Da medico ho capito l’importanza di questa frase avendo studiato che il nostro apparato digerente e quello respiratorio hanno un primo tratto in comune controllato da un sorta di piccola valvola, l’epiglottide, che quando respiriamo apre la trachea permettendo all’aria di giungere nei polmoni, mentre quando deglutiamo apre l’esofago permettendo al cibo di raggiungere lo stomaco. Quando questo meccanismo per un occasionale incidente, non riesce a essere efficace, può accadere che il cibo sbagli strada venendo inalato.

L’inalazione di un corpo estraneo è un evento drammatico che rappresenta la seconda causa di incidenti in età pediatrica e, secondo i dati della Società Italiana di Emergenza e Urgenza Pediatrica (Simeup), gli alimenti ne sono responsabili nel 60% dei casi.

In questo articolo non parlerò di cosa fare quando l’incidente è successo, delle manovre di disostruzione che tutti dovrebbero conoscere e che mi riservo di illustrare in articolo dedicato, ma solo della prevenzione, che in pediatria rappresenta il primo anello della catena della sopravvivenza.

Perché accadono questi incidenti soprattutto ai bambini?

Essenzialmente per due ordini di fattori: per come siamo fatti e per come funzioniamo. Il bambino, a differenza dell’adulto, ha delle vie respiratorie relativamente piccole e una trachea a forma di tronco di cono, di imbuto, che facilita l’incastrarsi al suo interno di un corpo estraneo.

Inoltre, soprattutto nei primi tre anni di vita, conosce il mondo portandosi alla bocca le cose, ha una dentizione incompleta (gli ultimi dentini erompono intorno ai 30/36 mesi) e la masticazione non è ben coordinata.

Ma il fenomeno dell’inalazione non è soltanto prerogativa dei più piccoli in quanto ben un 25% di incidenti si osserva nell’età compresa tra i 3 e i 14 anni, motivo per cui la prevenzione deve essere fatta sempre a prescindere dall’età.

L’evento si verifica il più delle volte durante i pasti ed è favorito dalla simultaneità della deglutizione e della fonazione (il bambino, “non dando retta ai consigli del nonno”, parla e ride mentre mangia).

Ed allora, come viene raccomandata una sana alimentazione, dovrebbe essere raccomandata anche un’attenzione sul mangiare in sicurezza.

La forma e la consistenza sono i fattori che influenzano maggiormente la pericolosità di un alimento in caso di inalazione.

La forma più pericolosa è quella rotondeggiante o circolare così come la consistenza più a rischio è quella gelatinosa o collosa.

Per questo motivo, oltre a tagliare i cibi in maniera tale da ridurre il pericolo di soffocamento, dobbiamo prestare attenzione a quelli molli o scivolosi, che possono raggiungere le vie aeree ancor prima di essere masticati, a quelli duri o secchi che possono essere ingeriti interi e a quelli appiccicosi o collosi che possono aderire alle vie aeree e risultare più difficili da rimuovere.

Potremmo stilare una classifica degli alimenti a rischio di inalazione che dovrebbe essere tenuta presente da tutti coloro che si occupano dei bambini: wurstel, carote, alcuni tipi di frutta come pesca, prugna, susina, nespola, uva, mozzarelline, polpettine, arachidi, popcorn, marshmallow, caramelle sono quelli imputati con maggior frequenza negli incidenti da soffocamento.

Considerando che gradualmente il bambino impara a masticare e a deglutire correttamente, alcuni cibi si possono proporre ugualmente osservando alcune cautele come adottare un taglio in pezzi piccoli, sezionare in quarti quelli tondi e predisporre listarelle per quelli cilindrici.

È opportuno anche eliminare tutte le nervature e i filamenti in grado di ostacolare la masticazione e cuocere i cibi fino a renderli morbidi.

Per fare alcuni esempi pratici: l’uva, la mozzarella e i pomodorini ma anche le polpettine li taglieremo in quattro parti in maniera da creare una forma che in caso di inalazione, consenta un’ostruzione soltanto parziale.

Le carote e i wurstel andranno tagliati per il senso della lunghezza e poi di traverso in modo da ottenere delle piccole semilune e garantire così il passaggio dell’aria in caso di inalazione; al prosciutto toglieremo “i filetti” e verificheremo che non ne finisca troppo in bocca, le noci e le arachidi, così come i biscotti secchi li sbricioleremo.

Vorrei precisare che alcuni di questi alimenti come i wurstel, le arachidi e le nocciole sono caldamente sconsigliati per i bambini ma, se proprio non potete fare a meno di darli, almeno rendeteli il più innocui possibile.

Al di là della modalità di preparazione delle pietanze, è fondamentale anche osservare alcune semplici regole di comportamento: non date da mangiare ai bambini durante il gioco, mentre sono davanti alla televisione, quando li portate in auto e mentre camminano o corrono.

In tutti questi casi è più facile che un movimento brusco o scoordinato o distratto possa provocare un incidente da inalazione.

Insegnate ai vostri piccoli a masticare e a deglutire il boccone prima di parlare, di ridere o di alzarsi da tavola.

Ma allora dobbiamo terrorizzare i nostri figli e privarli di tutta una serie di cibi per paura che soffochino?

La risposta è no, in quanto il buon senso e l’attenzione che riserviamo ai bambini al momento del pasto, unite alla corretta preparazione e somministrazione degli alimenti, sono più che sufficienti per evitare qualsiasi problema.

In conclusione si può e si deve mangiare di tutto, in modo equilibrato e sano ma anche attento alla sicurezza dei nostri bambini.

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