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Sulle amicizie meglio andare a naso

L’odore corporeo è coinvolto nei meccanismi con cui stabiliamo relazioni sociali di coppia. Per scoprirlo, alcuni ricercatori hanno annusato le t-shirt di 20 coppie di amici, a cui è stato chiesto di non mangiare curry, asparagi e aglio
Lampada da parete (Wasp II), Jim Shaw, 2007
Lampada da parete (Wasp II), Jim Shaw, 2007 Credit: boijmans.nl
Fabrizio Papitto
Fabrizio Papitto giornalista
Tempo di lettura 4 min lettura
29 giugno 2022 Aggiornato alle 07:00

Spesso, per dire che qualcuno suscita in noi un sentimento di simpatia o antipatia istintiva, diciamo che è una «questione di pelle».

Ora uno studio pubblicato su Science Advance dal titolo C’è chimica nella chimica sociale ha analizzato l’influenza dell’odore corporeo nella formazione dei legami d’amicizia. Scoprendo che nei rapporti il sesto senso non serve, basta l’olfatto.

Per capire se possono fidarsi o meno, i mammiferi non umani annusano di continuo se stessi e gli altri. Il codice sociale impone che gli esseri umani lo facciano con maggiore pudore, tuttavia la risposta cerebrale all’odore corporeo di un amico è molto diversa rispetto a quella che si verifica nei confronti di una persona estranea.

I ricercatori hanno quindi ipotizzato che la somiglianza dell’odore corporeo potesse giocare un ruolo nel promuovere le relazioni d’amicizia, e che questo fosse particolarmente pronunciato in quella che lo studio chiama in modo informale ’click friendship’, che possiamo tradurre come ‘amicizia a prima vista’ o, in modo più calzante visti i sensi coinvolti, ‘amicizia a pelle’.

«Le amicizie umane di coppia non romantiche tra persone dello stesso sesso sono un pilastro fondamentale della salute psicologica», afferma lo studio. «Tali amicizie possono svilupparsi lentamente nel tempo, ma occasionalmente, nelle cosiddette click friendship, un forte senso di legame può formarsi quasi istantaneamente».

Nel primo studio, i ricercatori hanno chiesto a 235 partecipanti online, 135 femmine e 100 maschi di età compresa tra 20 e 42 anni, di identificare il concetto di “click friendship”. Come accade per molte nozioni intuitive, infatti, anche questa è piuttosto difficile da definire in termini scientifici.

Degli intervistati, 10 non sapevano cosa fosse, i restanti 225 hanno permesso all’équipe di ottenere 20 descrittori in base alle loro risposte, utilizzando i quali sono state reclutate 20 coppie di amici dello stesso sesso di età compresa tra i 22 e i 39 anni, 10 maschili e 10 femminili, al termine di 6 mesi di ricerca sui social.

Per verificare la loro tesi, i ricercatori hanno chiesto ai partecipanti di indossare per due notti consecutive delle t-shirt 100% cotone per almeno 6 ore a notte, evitando di entrare in contatto con animali domestici e sostanze che potessero alterare l’odore come profumi o cibi quali curry, asparagi e aglio.

Le magliette sono poi state raccolte e conservate in laboratorio in appositi vasetti di vetro a 20 °C sottozero. Una volta scongelate, le t-shirt sono state analizzate da un naso elettronico (eNose), quindi dai singoli partecipanti in diverse sessioni e altrettante combinazioni.

Entrambi i tester, il naso umano e quello elettronico, sono stati concordi nel valutare gli odori delle coppie di amici più simili tra loro rispetto a quelli delle coppie casuali. Lo studio, inoltre, ha utilizzato l’eNose per prevedere le interazioni sociali tra estranei, rivelando che gli estranei il cui odore corporeo era più simile erano più inclini a successive interazioni di coppia positive.

Pertanto, conclude lo studio, «la somiglianza nell’odore del corpo umano è correlata a un meccanismo coinvolto nella formazione dell’amicizia». La ricerca si domanda se questi effetti «abbiano un ruolo nella vita al di fuori di un esperimento di laboratorio».

«Nel comportamento naturale, gli esseri umani usano un linguaggio complesso per interagire, ed è in questo che siamo davvero molto diversi dagli altri mammiferi terrestri nelle nostre interazioni sociali», spiegano i ricercatori.

Così, aggiungono, «il significato della somiglianza degli odori corporei nel nostro paradigma potrebbe essere stato maggiore di quanto non lo sia nel comportamento quotidiano». Tuttavia, sostiene la ricerca, «questo messaggio è importante, perché al di là di una più profonda comprensione del comportamento umano può indicare nuovi percorsi basati sull’olfatto per intervenire sul deterioramento sociale».

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