Diritti

Usa: Paese in via di sottosviluppo

Che cos’è un Paese sottosviluppato se non un posto in cui è difficile sentirsi cittadinə a pieno titolo?
La geografia dei diritti sta cambiando. Andiamo altrove
Un'attivista per i diritti all'aborto e un attivista anti-aborto discutono vicino al Campidoglio, fuori dalla Corte Suprema di Washington
Un'attivista per i diritti all'aborto e un attivista anti-aborto discutono vicino al Campidoglio, fuori dalla Corte Suprema di Washington Credit: EPA/MICHAEL REYNOLDS
Cristina Sivieri Tagliabue
Cristina Sivieri Tagliabue direttrice responsabile
Tempo di lettura 4 min lettura
25 giugno 2022 Aggiornato alle 07:00

Ieri notte sulle mura dello Spallanzani - l’ospedale di Roma che tanto si è occupato di pazienti Covid - è comparsa la scritta “i vaccini uccidono”.

Fa il paio con un altro manifesto appena appiccicato ai muri di Palermo. È promosso da una piccola impresa - la Riparazioni Auto Palermo - e ritrae una ragazza che sembra Biancaneve, con in mano la chiave inglese. Se non che, inquadrata di schiena, ci guarda dal suo “fondoschiena” e il claim della campagna pubblicitaria è “la riparazione auto da un’altra prospettiva”.

Entrambe le violazioni direi, apparentemente scollegate l’una dall’altra, mostrano quanto il dibattito che noi giornali portiamo avanti insieme ad associazioni, attiviste e attivisti, educatorə, insegnanti, persone per bene che popolano i social media ogni giorno e provano a partecipare al dibattito pubblico in realtà sia una goccia nell’oceano.

Il mondo, là fuori, è diverso da come lo disegniamo e da come lo vorremmo. Il mondo è diverso da come siamo solitə conoscerlo attraverso le nostre piccole ecochamber.

Lo dimostra anche il recente sondaggio proposto dal comune di Roma, in cui si chiede alle famiglie con un disabile a carico: “da zero a quattro, quanto ti vergogni del tuo famigliare?”.

Ne stanno parlando tuttə, sì, ma chi siamo, tuttə? Ci vogliamo contare? E non diciamo che a Milano non sarebbe potuto succedere. A Milano succede che ancora è pericoloso andare in metropolitana la sera, per una donna, in centro. O partecipare a una manifestazione in piazza Duomo.

Comunque, in tema di diritti e prospettiva una cosa è chiara. Bisogna cambiare riferimenti. Bisogna riconsiderare tutto. Anche il fatto di pensare il viaggio negli Stati Uniti un must per la realizzazione di se stessə. Bisogna rivoltare come un guanto le nostre aspettative e i nostri riferimenti. Central Park? Meglio Wellington dove c’è Jacinda Ardem, prima ministra dai mille talenti. Bisogna farlo assolutamente, e guardare altrove. E viaggiare altrove.

Gli Stati Uniti sono passati. Gli Stati Uniti, a cui si guardava in passato con il mito del sogno americano, dell’arricchimento facile, dell’escalation sociale (come propugnato in tutti i film americani anni Ottanta e Novanta), della carriera femminile, della realizzazione personale e professionale, stanno diventando terzo mondo. Per non dire Paese in via di sviluppo, anzi, di “sottosviluppo”.

Un Paese in regressione, accartocciato su se stesso e incapace di esprimere una leadership culturale: rimane solo quella economica, e ancora per quanto tempo è tutto da vedere.

Da domani in metà degli Stati americani l’aborto non sarà più un diritto della donna. L’abolizione della storica sentenza Roe vs Wade da parte della Corte Suprema farà precipitare agli occhi deə giovani (e non solo) gli Stati Uniti al pari dei peggiori avamposti del male. Tipo quei Paesi in africani e del Medio Oriente che praticano ancora le mutilazioni genitali femminili. Oppure i Paesi islamici che non vogliono far studiare le giovani ragazze. In quanto femmine.

Già era un problema rompersi una gamba, negli Stati Uniti. Il loro sistema sanitario privato, la questione delle armi per non parlare delle farmaceutiche come quella di proprietà della famiglia Sackler. Oggi in bancarotta, ma che con l’oppioide OxyContin ha volutamente creato dipendenza suə pazienti a cui veniva prescritto come antidolorifico. Per non parlare delle industrie del tabacco (di ieri la notizia del ritiro di prodotti Juul, perché non è dimostrato che tolgano la dipendenza dalle sigarette. Ma và?).

Attenzione! Gli Stati Uniti stanno riavvolgendo la bobina del film. Qualcosa è cambiato.

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