Futuro

Anche sulla Terra c’è un po’ di Marte

Nell’Artico canadese, in una zona a basso contenuto di ossigeno, sotto zero e super salata, sono state riscontrate condizioni simili a quelle del Pianeta Rosso. E anche nuovi microbi
Credit: U.S. Army/ZUMA Press Wire Service/ZUMAPRESS.com
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27 giugno 2022 Aggiornato alle 17:00

C’è vita dove non ci dovrebbe essere, una vita che potenzialmente potrebbe esistere persino su Marte.

Una ricerca pubblicata da un gruppo di scienziati della McGill University su ISME Journal racconta di una scoperta sorprendente. In un luogo totalmente inospitale, un ambiente estremamente salato, freddo e praticamente privo di ossigeno, sotto il permafrost canadese sono stati trovati alcuni microbi vivi e attivi.

Gli esperti hanno svolto delle ricerche in una zona e sorgente dell’alto Artico canadese chiamata Lost Hammer Spring, un punto che per caratteristiche, secondo gli scienziati, assomiglia ad alcune aree del Pianeta Rosso.

Dal loro punto di vista quel particolare luogo, sotto il permafrost, era perfetto per comprenderne se alcune forme di vita potessero esistere e sopravvivere, esattamente come potrebbe accadere su Marte, anche senza ossigeno.

Le condizioni proibitive dell’area hanno portato a uno studio lungo oltre due anni e molto complesso ma dopo diverso tempo i ricercatori della McGill University hanno trovato alcuni microbi che non erano mai stati identificati prima e grazie a tecniche genomiche all’avanguardia sono riusciti a ottenere informazioni sul loro metabolismo.

Per la prima volta, hanno dimostrato così che in quella zona dell’Artico canadese, in condizioni analoghe a quelle di Marte, microbi possono sopravvivere grazie a composti inorganici di tipologie simili a quelle presenti sul Pianeta Rosso (come metano, solfuro, anidride carbonica ecc).

Una scoperta che ha portato persino i ricercatori dell’Agenzia spaziale europea (ESA) a interessarsi dei campioni di sedimenti di Lost Hammer usati per testare le capacità di rilevamento della vita degli strumenti che verranno usati poi nella prossima missione ExoMars.

La sorgente Lost Hammer in cui sono stati individuati i microbi si trova nel Nunavut ed è davvero particolare: è perennemente sotto lo zero, scarsissima di ossigeno e ha concentrazioni di sale tali che impediscono il congelamento.

I microbi, vivi e attivi, fanno parte di una comunità microbica definita come “unica”, spiegano gli esperti che hanno isolato e sequenziato il dna e sono arrivati a ricostruire i genomi di circa 110 microrganismi per lo più mai visti prima.

«I microbi che abbiamo trovato e descritto a Lost Hammer Spring sono sorprendenti perché, a differenza di altri microrganismi, non dipendono dal materiale organico o dall’ossigeno per vivere. Invece, sopravvivono mangiando e respirando semplici composti inorganici come metano, solfuri, solfato, monossido di carbonio e anidride carbonica, che si trovano tutti su Marte», spiegano i ricercatori della McGill.

«Possono anche fissare il biossido di carbonio e i gas di azoto dall’atmosfera, il che li rende altamente adattati sia alla sopravvivenza che alla prosperità in ambienti molto estremi sulla Terra e oltre», aggiungono i ricercatori che, con la loro scoperta, potrebbero aiutare potenzialmente a individuare altri microrganismi simili anche su Pianeti con caratteristiche analoghe al Lost Hammer Spring.

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