Economia

Antitrust: quando a essere punito è il cambiamento

Multa da oltre un miliardo di euro ad Amazon. L’Antitrust italiano lo accusa di favorire alcune aziende nel posizionamento sul sito
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13 dicembre 2021 Aggiornato alle 12:48

Non staremo qua a contestare in punto di diritto la decisione dell’Antitrust italiano, che ha comminato ad Amazon una multa da oltre un miliardo di euro: quest’ultima è accusata di favorire le aziende che pagano e utilizzano il suo sistema di logistica, dando loro un miglior posizionamento sul sito e più facile accesso all’ambita etichetta “Prime”. Può darsi che, come dice l’autorità, in termini strettamente legali sia un abuso di posizione dominante.

Però la sanzione ha un che di paradossale, perché sembra una punizione per qualcuno che ha fatto troppo bene il proprio lavoro. In fondo l’azienda ha messo in piedi questa operazione affinché ai consumatori che utilizzano il suo sito o la sua applicazione siano recapitati i pacchi nel minor tempo possibile e con un servizio di trasporto e consegna adeguato ai suoi standard. Di più: da quando il colosso Bezos ha messo piede nel nostro Paese, ha spinto gli altri Marketplace e gli altri operatori della logistica a un salto di qualità nel trattamento del cliente. Qualcuno si ricorda com’era prima? Coi pacchetti che non si sa quando arrivassero, tracciamento difficile, danni alle confezioni? L’impatto in termini di innalzamento del livello è difficile da contestare.

Sulle grandi aziende della tecnologia e sul loro ruolo si può dire tutto. Ci sono infinite perplessità su quanto e come eludano il fisco, su come utilizzino i dati che spesso volontariamente gli forniamo, sulla qualità e sulla quantità di lavoro che si svolge nelle loro strutture o tramite le loro piattaforme, tanto che - visto che anche quella è logistica - la Commissione Europea ha proposto pochi giorni fa di regolamentare in maniera più stringente il lavoro dei rider. I capitoli da cui partire potrebbero essere questi.

BONUS TRACK

L’autorità italiana si è coordinata con l’Antitrust europeo. La strategia dell’UE nei confronti delle Big Tech si è fatta più aggressiva e la decisione di Roma va letta anche in questa chiave. Che è economica, e geopolitica: gli Stati Uniti sono alleati, certo, ma Bruxelles non ha fatto mistero delle sue preoccupazioni per la pervasività di alcune multinazionali americane nella vita dei cittadini europei.