Futuro

Solcare i cieli in modo green secondo Boeing

L’industria aeronautica più celebre del mondo ha presentato il nuovo jet 777 “ecoDemonstrator”: testerà tecnologie sostenibili per raggiungere le zero emissioni entro il 2050
Il Boeing 777 200 EcoDemonstrator
Il Boeing 777 200 EcoDemonstrator Credit: boeing.com
Chiara Manetti
Chiara Manetti giornalista
Tempo di lettura 4 min lettura
21 giugno 2022 Aggiornato alle 19:00

Voli sostenibili a basso impatto ambientale? Non sembra più un’ipotesi così distante dalla realtà.

L’industria aeronautica statunitense che realizza velivoli sia per uso civile che militare, Boeing, ha svelato un progetto che avrà lo scopo di testare nuove tecnologie volte a rendere i viaggi aerei più sostenibili e più sicuri.

Si chiama ecoDemonstrator, è un 777-200ER, modello che ha compiuto 20 anni, convertito a hoc per condurre una serie di test della durata di sei mesi, a partire da quest’estate, sia a terra che in volo.

Secondo l’emittente televisiva statunitense Cnn, vari organismi di vigilanza del settore hanno stimato che l’aviazione genera il 2/3% delle emissioni globali di CO2, per questo le pressioni da parte degli investitori sono sempre più crescenti.

Alcuni progetti, tra le 30 tecnologie che verranno testate, hanno a esempio lo scopo di ridurre il consumo di carburante, le emissioni e il rumore, utilizzando materiali più sostenibili. Tra queste, una collaborazione tra Boeing e la NASA (l’agenzia governativa civile responsabile del programma spaziale e della ricerca aerospaziale degli Stati Uniti d’America), per produrre piccole alette verticali sull’ala progettate per migliorare l’efficienza aerodinamica durante decollo e atterraggio.

Oppure il sistema progettato per conservare le acque grigie a bordo, cioè quelle che, in generale, provengono dagli scarichi di lavandini, docce, vasche, cucine e lavanderie: la tecnologia vuole riutilizzare l’acqua proveniente dal lavandino per sciacquare i servizi igienici, cosa che ridurrebbe anche il peso dell’aereo. O, ancora, un agente antincendio per ridurre le emissioni di gas serra e un sistema di visione avanzato per i piloti per migliorarne l’efficienza operativa.

Come spiega Cnn, Boeing sta anche conducendo uno studio sull’impatto del carburante sostenibile per l’aviazione: per il periodo di test utilizzerà, infatti, una miscela del carburante tradizionale usato per i jet e il cosiddetto carburante per aviazione sostenibile. Si chiama Saf (Sustainable Aviation Fuel) che non deriva da petrolio o gas di origine fossile, ma dalla raffinazione di sostanze organiche o di scarto.

Non è la prima volta che Boeing testa delle tecnologie e le porta en plein air: il programma è iniziato dieci anni fa, ha già messo alla prova circa 230 progetti per “aiutare a decarbonizzare l’aviazione, migliorare l’efficienza operativa e migliorare la sicurezza e l’esperienza dei passeggeri”.

L’ecoDemostrator, che solcherà i cieli nel 2022, in realtà vola da vent’anni: era stato consegnato per la prima volta alla compagnia aerea Singapore Airlines nel 2002, volando con Air New Zealand e Suriname Airways. Ora si ripresenta con un nuovo piumaggio, che per Boeing sta a simboleggiare il decennio di test volti a ridurre i consumi aerei in tutte le loro forme.

In una dichiarazione il presidente e CEO di Boeing Commercial Airplanes Stan Deal ha dichiarato che «Boeing si impegna a supportare i nostri clienti e consentire all’industria dell’aviazione commerciale di soddisfare il nostro impegno condiviso per l’azzeramento delle emissioni nette di CO2 entro il 2050».

L’industria aeronautica, infatti, a dicembre 2020 aveva dichiarato di aver raggiunto zero emissioni nette di CO2 all’interno dei suoi siti di produzione e lavoro, ma si era posta anche l’obiettivo di ridurre le emissioni di gas serra del 25% entro il 2025, allineandosi con i propositi del settore dell’aviazione globale di net-zero entro la fine del decennio. Lo aveva dichiarato l’International Air Transport Association ad ottobre del 2021.

Poche settimane fa, a maggio, gli azionisti della Boeing avevano richiesto informazioni più specifiche sui metodi messi in campo per muoversi in quella direzione, anche perché le emissioni che rappresentano la stragrande maggioranza dell’impronta della Boeing proviene dalla catena di approvvigionamento e dai viaggi stessi. Le risposte, finalmente, sono arrivate.

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