Futuro

Goodbye, Explorer!

Microsoft ritira il mitico browser, attivo dal 1995. Nonostante la sua proverbiale lentezza, gli utenti lo ricordano con affetto, tra meme e tweet nostalgici
ezi/unsplas
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Caterina Tarquini
Caterina Tarquini giornalista
Tempo di lettura 3 min lettura
16 giugno 2022 Aggiornato alle 09:00

Come dimenticare i minuti trascorsi ad aspettare il suo caricamento, sconsolati, di fronte allo schermo del computer. Internet Explorer, il primo browser messo a punto da Microsoft, è andato in pensione proprio ieri, 15 giugno 2022.

Un messaggio lapidario sulla pagina del download del software ne annunciava il ritiro già da un anno. A sostituirlo il suo erede, molto più moderno e veloce: Microsoft Edge.

La sua dipartita, però, non ne oscurerà la fama: un browser tanto letargico da essersi guadagnato un meme tutto suo, coniato con lo storico simbolo della “e” blu inanellata e usato per ironizzare su cose o persone perennemente e irrimediabilmente in ritardo.

Il nome stesso di Internet Explorer rimanda a un periodo che rispetto a oggi appare lontano anni luce, in cui le potenzialità del web erano ancora, per l’appunto, inesplorate.

Sino al 1995, infatti, non esisteva un’unica rete globale e i pc lavoravano perlopiù in modo isolato, connettendosi ai dispositivi nelle immediate vicinanze attraverso reti locali. La novità, inaspettatamente per gli stessi dirigenti di Microsoft, era destinata a lasciare il segno.

Dopo vari anni di monopolio sul mercato, era stato surclassato da browser più potenti e veloci, in grado di supportare meglio le funzionalità sviluppate per migliorare la fruizione degli utenti: Safari nel 2003 e Mozilla nel 2004. Infine, il colpo decisivo: Chrome, lanciato da Google nel 2008, aveva determinato una forte battuta d’arresto nella diffusione di Internet Explorer.

Con la nascita di Edge, nel 2016 la Microsoft ha offerto una valida alternativa al dominio incontrastato di Chrome. Secondo i dati recentemente raccolti da Statcounter, però, in Italia il suo utilizzo non supererebbe la soglia del 4,12%, dietro a Safari (18,01%) e per l’appunto Chrome (66,21%).

Su Twitter si sono moltiplicati i messaggi di commiato, tra toni ora nostalgici, ora scherzosi, meme e chi invece con un po’ più di cinismo lo ricorda come “un motore di ricerca non molto affidabile e pieno di bug”.

Per alcuni mesi gli utenti che tenteranno di aprire Internet Explorer verranno reindirizzati sul browser ufficiale di Microsoft Edge.

Più in là, il programma verrà completamente disattivato grazie ai regolari aggiornamenti di Windows. Tuttavia, non sarà possibile disinstallarlo, perché alcune funzioni, come le Ie Mode di Edge si avvalgono del motore di Internet Explorer 11 per aprire siti e portali piuttosto obsoleti.

Entro il 2029 però, assicura la multinazionale fondata da Bill Gates, anche Ie Mode chiuderà i battenti e a quel punto non ci sarà più bisogno di utilizzare Internet Explorer.

A dispetto della sua proverbiale lentezza, però, Explorer rimane il simbolo di un’epoca e continua a conquistarsi le simpatie degli utenti di tutto il mondo.

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