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I centri urbani del futuro: alla scoperta dei progetti più sostenibili

Dalla Woven City giapponese fino a Toronto e Milano: sono sempre più gli esempi ecofriendly di riadattamento dei nostri spazi. Che guardano ai 17 obiettivi dell’Agenda Onu 2030
Toyota woven city
Toyota woven city Credit: toyota.it

La città del futuro: alla scoperta dei progetti più sostenibili

Non possiamo immaginare le città del futuro senza vederle legate a doppio filo alla sostenibilità. La pandemia ha dato un’accelerazione importante alla revisione del concetto di città che già da tempo era sul banco di discussione degli addetti ai lavori. Esistono una serie di progetti che puntano a creare cosiddette smat city, le città del futuro, pensate per garantire ai cittadini il massimo benessere.

Da vari Paesi nel mondo come Giappone, Stati Uniti e Arabia Saudita arrivano nuovi progetti e visioni delle città futuristiche, guidate principalmente da innovazione tecnologica e sostenibilità.

La città del futuro sostenibile, quali sono le caratteristiche?

La città del futuro sostenibile ha delle caratteristiche ben precise per potersi sviluppare nel modo corretto. La città risulta sostenibile se i suoi cittadini possono sviluppare una serie di diritti come quello alla mobilità, all’integrazione tra le varie tecnologie, alla connettività personale e agli spazi dedicati al verde urbano.

La città del futuro sostenibile è a basso consumo di risorse e socialmente inclusiva e, per consentire ciò, bisogna sviluppare l’innovazione tecnologica, digitale e reti d sistemi intelligenti.

Senza dimenticare una serie di altre caratteristiche come l’efficienza e il risparmio dell’uso delle risorse, il risparmio energetico per ridurre le emissioni di CO2, l’uso di sostanze pericolose e la produzione di rifiuti. Per il risparmio energetico nelle città futuristiche si farà ricorso alle tecnologie applicate come solare termico, sistemi fotovoltaici e microeolici.

Nei disegni delle città del futuro, un ruolo importante è quello del lavoro e dello smart working, per ridurre l’inquinamento ambientale e il traffico cittadino. Per questo, le fondamenta si basano anche sulla mobilità sostenibile, su sistemi di sharing o mobilità condivisa, con auto elettriche o ibride, che possono aiutare a ridurre i livelli di CO2 nelle città.

Uno dei principi di queste costruzioni dei futuro, inoltre, è quello inoltre di tutelare e valorizzare il patrimonio paesaggistico e culturale, per garantire allo stesso tempo abitazioni sicure e di qualità. Lo sviluppo del digitale è poi fondamentale per vedere come come saranno le città del futuro, che dovranno offrire servizi efficienti per i cittadini, come la spesa online e pagamenti via app facilitati per ogni servizio.

Agenda 2030, obiettivi per le città del futuro

Lo sviluppo sostenibile delle città futuristiche passa anche dall’Agenda 2030, un insieme di obiettivi importanti approvati all’unanimità dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 25 settembre 2015, per l’emergenza economica, sociale e ambientale in cui versa il nostro Pianeta.

Per l’Agenda 2030, gli obiettivi si fondano su quattro pilastri: ambiente, economia, istituzioni e società, che devono essere sostenuti tutti nella stessa maniera per determinare la sostenibilità complessiva del processo di sviluppo delle città del futuro. Gli obiettivi sono ben 17 per lo sviluppo sostenibile e 169 traguardi da raggiungere entro il 2030.

I 17 obiettivi dell’Agenda 2030 sono: porre fine alla povertà in tutte le sue forme; azzerare la fame, realizzare la sicurezza alimentare, migliorare la nutrizione e promuovere l’agricoltura sostenibile; garantire le condizioni di salute e il benessere per tutti a tutte le età; offrire un’educazione di qualità, inclusiva e paritaria e promuovere le opportunità di apprendimento durante la vita per tutti; realizzare l’uguaglianza di genere e migliorare le condizioni di vita delle donne.

Garantire la disponibilità e la gestione sostenibile di acqua e condizioni igieniche per tutti; assicurare l’accesso all’energia pulita, a buon mercato e sostenibile per tutti; promuovere una crescita economica duratura, inclusiva e sostenibile, la piena e produttiva occupazione e un lavoro decoroso per tutti; costruire infrastrutture resistenti, promuovere l’industrializzazione sostenibile e inclusiva e favorire l’innovazione; riduzione delle disuguaglianze tra i Paesi.

Poi, ancora, rendere le città e le comunità sicure, inclusive, resistenti e sostenibili, garantire modelli di consumo e produzione sostenibili, fare un’azione urgente per combattere il cambiamento climatico e il suo impatto; salvaguardare gli oceani, i mari e le risorse marine per un loro sviluppo sostenibile; proteggere, ristabilire e promuovere l’uso sostenibile degli ecosistemi terrestri, la gestione sostenibile delle foreste, combattere la desertificazione, fermare e rovesciare la degradazione del territorio e arrestare la perdita della biodiversità; promuovere società pacifiche e inclusive per lo sviluppo sostenibile, garantire a tutti l’accesso alla giustizia, realizzare istituzioni effettive, responsabili e inclusive a tutti i livelli.

Infine, rinforzare i significati dell’attuazione e rivitalizzare le collaborazioni globali per lo sviluppo sostenibile. Per attuare l’Agenda 2030 e i suoi obiettivi è fondamentale il coinvolgimento di tutte le componenti della società, dalle imprese al settore pubblico, dalla società civile.

Gli esempi delle città del futuro

Si immagina da tempo, quindi, quelle che potranno essere le città del futuro. Esempi importanti li troviamo in studi americani, da dove arriva uno dei progetti più promettenti: la città è stata chiamata Woven City ed è situata in Giappone a Toyota alle falde del Monte Fuji e dovrebbe rappresentare un ecosistema “completamente connesso alimentato da celle a idrogeno”.

Questa città del futuro sarà ecologica poiché gli edifici saranno costruiti principalmente in legno, dotati di pannelli solari per generare elettricità e contribuire a integrare alla produzione di idrogeno.

A Toronto, invece, Google ha pensato di realizzare, sempre in legno, il suo nuovo quartier generale Quayside. Una smart city per testare nuove infrastrutture urbane e tecnologie, come a esempio le auto senza pilota. Il progetto al momento però pare essere fermo.

Telosa invece è il progetto di smart city sostenibile presentato lo scorso settembre dal miliardario Marc Lore. Questa città del futuro, che prende il nome dal greco “telos” termine usato dal filosofo Aristotele per descrivere uno scopo superiore, potrebbe ospitare nel deserto americano 5 milioni di persone già nel 2060. La città sarà caratterizzata da un’architettura ecologica, una produzione di energia sostenibile e un sistema idrico in grado di sfruttare al massimo le poche risorse offerte dal deserto.

Tra questi esempi di città del futuro, non poteva mancare Milano, o almeno un pezzo della città. All’architetto e urbanista Stefano Boeri, infatti, è stato affidato dal Grupo Karim’s il compito di realizzare una smart city ecosostenibile e autosufficiente sul piano energetico a Cancun, in Messico. Una Smart Forest City che mira ad avere 120mila piante appartenenti a 350 specie differenti. Un progetto green che in piccola parte Milano potrebbe cercare di espandere anche in Italia.

Secondo il Future City ESG Innovation Index di DEEP Ecosystems, nella classifica delle 57 città europee riconosciute come poli dell’innovazione sostenibile, Milano è al decimo posto ed è riconosciuta infatti come una delle “città del futuro”.

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