Ambiente

Alla scoperta delle giraffe (e delle loro peculiarità)

Nella giornata internazionale che le celebra, una ricerca pubblicata su Science ha rivelato che gli antichi parenti di questi mammiferi utilizzavano il cranio per conquistare le femmine. Un fattore che spiegherebbe la lunghezza del loro collo
Credit: Illustrazione di Rocco di Liso
Fabrizio Papitto
Fabrizio Papitto giornalista
Tempo di lettura 4 min lettura
21 giugno 2022 Aggiornato alle 07:00

All’inizio del XIX secolo, il naturalista francese Jean-Baptiste Lamarck riteneva che il collo delle giraffe si fosse allungato nel tentativo di raggiungere le alte chiome degli alberi allo scopo di nutrirsi, e che questa abitudine si fosse trasmessa in modo graduale alle generazioni successive.

Pochi anni dopo, Darwin accettò il principio dell’ereditarietà di Lamarck e, sebbene la sua «ipotesi provvisoria della pangenesi» per spiegare la trasmissione dei caratteri sarebbe stata confutata, sul collo delle giraffe ci vide più lungo.

Per quanto intuitivo, provare ad allungare il collo non allunga il collo, ragionò il padre dell’evoluzionismo. Se l’evoluzione funzionasse così, ha scritto il ricercatore Pradeep Mutalik della Yale School of Medicine, «i maschi ebrei e musulmani nascerebbero senza prepuzio».

È più probabile, ragionò Darwin, che esistessero anche delle giraffe col collo lungo, che queste abbiano avuto la meglio nel procacciarsi il cibo e che quindi sia avvenuta una selezione naturale – eccola qui – col passare degli anni.

Bene, ma sul conto delle giraffe potrebbe non essere tutto. Nel 1996 infatti, il paleontologo Jin Meng, curatore presso il Museo Americano di Storia Naturale di New York, scoprì uno strano fossile nell’arido bacino della Zungaria, a nord-ovest della Cina, risalente a 16,9 milioni di anni fa.

Ad attirare l’attenzione dei ricercatori fu uno spesso frammento di cranio coronato da una placca ossea simile a un elmo, una sorta di copricapo a forma di disco. «Era proprio come una grande frittella sul cranio», ha dichiarato il dottor Meng.

Non sapendo bene che animale fosse e non trovandone altri riscontri, Meng e i suoi colleghi lo ribattezzarono guài shòu, “bestia strana”. Ora questa strana bestia ha un nome ufficiale che omaggia Xiezhi, la leggendaria creatura unicorne della mitologia cinese.

Discokeryx xiezhi (questo il nome completo) avrebbe avuto le dimensioni di una grossa pecora ed è ritenuto uno dei parenti più antichi della moderna giraffa. A rivelarlo è una ricerca pubblicata il 3 giugno su Science, che spiega come il cranio robusto e le spesse vertebre cervicali dell’animale sarebbero il risultato della competizione sessuale tra i maschi della specie.

Sono «le articolazioni testa-collo più complicate nei mammiferi conosciuti fino a oggi», sostengono i ricercatori, secondo cui questa peculiare morfologia si era adattata al fatto che i maschi si prendessero a testate per stabilire il loro dominio sulle femmine del branco. Questo letterale testa a testa, afferma la ricerca «aumenta la nostra comprensione dei veri fattori scatenanti dell’evoluzione testa-collo della giraffa».

«Quando si parla di giraffe, la gente pensa immediatamente all’allungamento del collo - ha dichiarato Meng - Ma questa specie fornisce un altro esempio di adattamento estremo, dimostrando che gli animali, anche quelli filogeneticamente correlati, possono evolversi in direzioni completamente diverse».

Com’è facile controbattere, tuttavia, anche la femmina della giraffa ha il collo lungo. Secondo Advait Jukar, paleobiologo dell’Università di Yale intervistato dalla rivista Scientific American, il collo delle giraffe è il risultato di «una combinazione di selezione naturale dovuta a una particolare preferenza dietetica e di selezione sessuale in quel lignaggio che ha guidato l’evoluzione dei moderni colli e arti delle giraffe».

Oggi le giraffe combattono col collo, che conta sette vertebre lunghe fino a 25 centimetri e contribuisce a renderle il più alto mammifero vivente. Ma non è l’unico elemento a essere sproporzionato rispetto a quanto ci aspetteremmo. Come spiega il WWF, «a causa della loro particolare morfologia, le giraffe possiedono un sistema cardiovascolare altamente specializzato, con un cuore che pesa 11 chili ed è lungo 60 centimetri».

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