Ambiente

L’antica nave che giace in fondo al mare, inglese

Affondata nel 1682 per capriccio di Re Giacomo II, la fregata HMS Gloucester è stata ritrovata anni fa tra i banchi di sabbia del Norfolk. La scoperta, però, è stata tenuta segreta. Fino a oggi
Un dipinto che rappresenta il naufragio del Gloucester
Un dipinto che rappresenta il naufragio del Gloucester Credit: Johan Danckerts - http://collections.rmg.co.uk/collections/objects/14842
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10 giugno 2022 Aggiornato alle 21:00

Era stata ritrovata ben 15 anni fa ma solo oggi, 10 giugno 2022, ne è stata data notizia: la nave HMS Gloucester giace tra i banchi di sabbia del Norfolk.

Affondata nel 1682 a circa 28 miglia dalla costa orientale dell’Inghilterra, la fregata della Royal Navy inglese divenne celebre nella storia della marineria poiché fu teatro di una terribile sciagura che costò la vita ad almeno 120 persone. Un incidente dovuto in parte anche al puntiglio del duca di York James Stuard, imbarcato col proposito di raggiungere Edimburgo, in Scozia, per questioni diplomatiche.

In disputa con il comandante della nave James Ayres relativamente all’opportunità o meno di passare tra gli insidiosi (poi fatali) banchi di Norfolk, il promesso Re d’Inghilterra aspettò fino all’ultimo momento per lasciare la nave. Ciò, in base all’etichetta che dava ai reali la precedenza in caso di abbandono dell’imbarcazione, impedì a gran parte dell’equipaggio di trarsi in salvo per tempo.

Successivamente, come è facile immaginare, il duca di York rifiutò di assumersi la responsabilità di quelle morti. Piuttosto incolpò il comandante, facendo addirittura pressioni affinché fosse impiccato. Fortuna sua, James Ayres fu “solamente” imprigionato.

La HMS Gloucester era una fregata lunga 35 metri e larga 10. Impiegata come nave da guerra, aveva imbarcati ben 50 cannoni ed è proprio a questi che si deve l’eccezionale ritrovamento effettuato nel 2007 dai fratelli Julian e Lincoln Barnwell, insieme a loro padre Michael e all’amico James Little: non professionisti, ma quattro appassionati sub col pallino dell’archeologia marina.

«Era il nostro quarto anno di immersioni – ha ricordato Lincoln Barnwell – alla ricerca della Gloucester. Stavamo cominciando a perdere le speranze, finché durante una delle nostre discese ho notato un grande cannone adagiato sulla sabbia bianca. Era maestoso e davvero bello». Poiché la scoperta è avvenuta in acque internazionali, per ragioni di sicurezza, sulla vicenda è stato mantenuto il massimo riserbo per ben 15 anni. Sono tuttora segrete le coordinate del sito in cui giace il relitto.

«A causa delle circostanze del suo naufragio – ha dichiarato Claire Jowitt, esperta di storia marittima dell’Università dell’East Anglia (UEA) – quello della Gloucester può essere considerato il ritrovamento marittimo più significativo dopo quello della Mary Rose (nave appartenuta a Re Enrico VIII e oggi esposta in un museo di Portsmouth, ndr.) nel 1982. Una scoperta che promette di cambiare radicalmente la comprensione della storia sociale, marittima e politica del XVII secolo».

Articolo pubblicato su Bolina.it

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