Il bistrot che investe nell’inclusione sociale

La Riserva Naturale Regionale Nazzano Tevere-Farfa è un’area naturale protetta (la prima istituita dalla Regione Lazio), situata a circa 40 km a nord di Roma. Qui lo scorso aprile, immerso nel verde paesaggio della riserva, è nata una piccola attività solidale: FarFood, il bistrot inclusivo per persone con disturbi dello spettro autistico, disagio mentale o disabilità psichica.
Il progetto è nato grazie a Il desiderio di Barbiana, una cooperativa e impresa sociale impegnata nella creazione di processi d’inclusione per bambinə, adolescenti e giovani adultə, con particolare attenzione all’autismo, al disagio mentale e alla disabilità psichica.
La sua mission è l’inclusione sociale e lavorativa deə suə ragazzə. Per questo motivo la cooperativa è impegnata in diverse attività, alle quali ha recentemente aggiunto FarFood.
A quasi due mesi dall’apertura, il bistrot ha accolto nel suo staff quattro dipendenti con disabilità (due dellə quali provenienti proprio da Il desiderio di Barbiana) e presto se ne aggiungeranno altrə sette, unə al mese.
FarFood fornisce a questə ragazzə la possibilità di trovare la propria emancipazione e la propria identità adulta, attraverso un percorso lavorativo e di formazione che punta all’inclusione sociale. Con questo lavoro, ə ragazzə hanno la possibilità di mettersi in gioco, conoscere persone nuove e provare a costruirsi una propria indipendenza economica.
Dalle attività a contatto con ə clienti a quelle con i fornitori, fino alla gestione di ordinazioni e prenotazioni: FarFood offre loro una campo di prova per uscire dalla propria comfort zone. Inoltre, ə dipendenti sono anche impegnatə nella gestione dell’orto, un’altra attività lavorativa che permette loro di vivere un’esperienza emozionale attraverso la cura e la raccolta dei prodotti da utilizzare nelle cucine.
Dopo un periodo di formazione, i ragazzi e le ragazze de Il desiderio di Barbiana diventano lavoratori e lavoratrici di questo nuovo bistrot inclusivo, ma non solo loro. FarFood ha infatti accolto altre due persone con disabilità esterne alla cooperativa (ma sempre della regione) che sono venute a conoscenza del progetto grazie a un intenso passaparola.
Con la ristorazione solidale moltə ragazzə hanno la possibilità di entrare a contatto con persone nuove, di mostrare le proprie capacità e di vivere un’esperienza formativa e di crescita. Sarà per questo che i feedback che arrivano daə dipendenti di FarFood sono ottimi e decisamente ricchi di gioia.