Diritti

Lukashenko gioca con la vita dei migranti, la Ue cerca soluzioni

La Commissione Europea valuta sanzioni contro Minsk ma la situazione al confine tra Polonia e Bielorussia non migliora, migliaia di migranti intrappolati cercano di raggiungere il sogno Ue
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12 novembre 2021 Aggiornato alle 13:30

Situazione umanitaria drammatica

Sembra un film eppure è tutto vero, anche se le scene che si ripetono sono sempre le stesse. Non più una emergenza, sbagliato chiamarla crisi. Sulla situazione al confine tra Bielorussia e Polonia, i migliaia di migranti intrappolati, al freddo, sono solo parte di un disegno malvagio e vendicativo di un dittatore, Aleksandr Lukashenko.

I governi occidentali accusano il presidente bielorusso di attirarli nel suo Paese per poi spingerli ad attraversare la frontiera con la Polonia, membro dell’Ue, come ritorsione per le sanzioni imposte da Bruxelles a Minsk.

La Bielorussia minaccia di bloccare le forniture di gas

Lukashenko spedisce al mittente le accuse, minaccia l’Europa di impedire le forniture di gas al continente, anche se il fedele amico Vladimir Putin, tramite il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, precisa che la Russia non taglierà i rifornimenti di gas all’Unione Europea. Peskov spiega infatti che il leader bielorusso Alexander Lukashenko non ha consultato Mosca prima di avanzare le sue minacce di bloccare il gas russo verso i Paesi della Ue. “La Russia è un esportatore affidabile”, ha dichiarato Peskov, sottolineando che la Federazione “ha rispettato, rispetta e rispetterà i vincoli contrattuali”.

Nel frattempo la situazione umanitaria al confine tra Polonia e Bielorussia peggiora di ora in ora, con migliaia di profughi provenienti dal Medio Oriente bloccati tra due fuochi, con la polizia polacca da una parte e quella bielorussa dall’altra. Non vogliono tornare a Minsk, città dove sono atterrati, i più da Istanbul, e dalla quale sono partiti con pullman e macchine private dietro le promesse di oltrepassare i confini europei senza problemi. E invece il problema è diventata la violenza delle gendarmerie, il freddo, il filo spinato, l’attesa.

Le ipotesi di sanzione della Ue

La Commissione Europea valuta di proporre un nuovo “pacchetto di sanzioni” tra cui una black list Ue delle “compagnie aeree che non collaborano” per mettere fine al traffico di migranti verso Minsk, da dove vengono poi inviati alle frontiere con Polonia, Lituania e Lettonia. Lo ha detto oggi la vice portavoce capo della Commissione Ue Dana Spinant, durante il briefing con la stampa a Bruxelles. In questi giorni le notizie su possibili soluzioni si sono susseguite - dalla costruzione di un muro con i soldi della Ue per difendere i confini, all’isolamento aereo di Minsk -, ma dall’estate i migranti trovati morti al confine tra Polonia e Bielorussia sono già una decina e stanno aumentando, e con l’arrivo dei mesi più freddi, la neve potrebbe coprirli fino alla primavera.