Wiki

Quale accordo sul clima hanno raggiunto Usa e Cina alla Cop26?

Un patto per collaborare su emissioni, metano e deforestazioni tra due dei più grandi produttori di Co2, che colpisce più per l’impegno politico che per quello climatico
I delegati del clima di Stati Uniti e Cina, John Kerry e Xie Zhenhua, hanno annunciato un accordo climatico alla Cop26
I delegati del clima di Stati Uniti e Cina, John Kerry e Xie Zhenhua, hanno annunciato un accordo climatico alla Cop26
Tempo di lettura 3 min lettura
11 novembre 2021 Aggiornato alle 12:55

Contro ogni pronostico dalla Cop26 è arrivato un accordo tra Cina e Stati Uniti. Sono serviti dieci giorni affinché due dei più grandi produttori di emissioni decidessero di collaborare per l’ambiente.

La “Dichiarazione congiunta Usa-Cina per migliorare l’azione climatica negli anni Venti” è un documento di tre pagine in cui i due Paesi si impegnano a cooperare per rispettare gli obiettivi dell’Accordo di Parigi, entrato in vigore nel 2016, e fare qualche passo in più verso la loro attuazione. L’annuncio è arrivato nella serata di mercoledì, in una conferenza stampa a sorpresa: il delegato cinese Xie Zhenhua ha dichiarato che “entrambe le parti riconoscono che esiste un divario tra lo sforzo attuale e gli obiettivi dell’accordo raggiunto alla Cop21, quindi rafforzeremo congiuntamente i nostri sforzi e la cooperazione per accelerare una transizione verde e a basse emissioni di carbonio”. L’inviato di Xi Jimping si augura che questa cooperazione aiuti a raggiungere gli obiettivi dell’attuale Conferenza delle Parti, come il taglio delle emissioni di Co2 e il mantenimento della temperatura entro la soglia di 1,5° C da qui al 2030.

L’intenzione, di questo si tratta, è dunque di raggiungere obiettivi già fissati in passato, ma c’è una novità imprevista: la volontà della Cina di ridurre le emissioni di metano, il gas serra di breve durata, ma tra i più nocivi al mondo. Il Paese di Xi Jimping si è detto pronto ad attuare un piano nazionale di riduzione delle emissioni e di cessazione del consumo di carbone nel prossimo piano quinquennale che partirà nel 2026. Stati Uniti e Cina si incontreranno l’anno prossimo per discutere del problema, collaborando anche sulle reti intelligenti che devono gestire la produzione di energia solare ed eolica. John Kerry, omologo statunitense di Xie Zhenhua, ha dichiarato che si tratta di un passo per colmare il divario tra i tagli alle emissioni stabiliti finora e quelli necessari. Nel 2025 Stati Uniti e Cina annunceranno nuovi impegni di decarbonizzazione - i cosiddetti Ndc - fino al 2035, creando anche il “Gruppo di lavoro per migliorare l’azione climatica negli anni Venti”, che si riunirà con regolarità.

La dichiarazione ha sconvolto più per il suo valore politico che per l’effettivo impegno climatico: lo dimostrano le tensioni dei giorni scorsi tra i due Paesi, con le dichiarazioni di Joe Biden e Barack Obama che si dicevano delusi dall’assenza della Cina (e della Russia) ai vertici internazionali sul clima e per l’assenza di un piano concreto per la riduzione delle emissioni. Questo allineamento tra le due potenze potrebbe essere un ottimo punto di partenza per esercitare più pressioni su quei Paesi che fino a oggi hanno fatto ben poco nella lotta al cambiamento climatico. Il Segretario Generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha accolto con favore l’accordo: “Affrontare la crisi climatica richiede cooperazione e solidarietà internazionali, e questo è un passo importante nella giusta direzione”.