Diritti

Un, due, tre, via! Inizia il mese del Pride

Per tutto giugno i riflettori sono puntati sulle comunità LGBTQIA+ e sulle conquiste fatte (o da fare). Qui vi suggeriamo due nuove “uscite” sul tema: il podcast Generazioni e il canale tv Pride
Credit: james A.Molnar/unsplash
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31 maggio 2022 Aggiornato alle 13:00

Domani inizia il Pride Month 2022, un’occasione per celebrare i diritti e le persone della comunità LGBTQIA+. Le sue origini vanno ricercate nel giugno 1969, più precisamente nei moti di Stonewall, una serie di scontri tra persone omosessuali e polizia iniziati allo Stonewall Inn, un bar gay di New York. Quest’anno non si festeggia solo nelle piazze, portando alte le bandiere arcobaleno, ma anche con film e podcast. Ecco due novità.

Generazioni: la comunità LGBTQ+ di ieri e di oggi

Una storia personale, il racconto di un percorso di crescita e autodeterminazione dopo anni di riflessioni sulla comunità LGBTQ+ italiana, tra pubblico e privato.

Generazioni è il nuovo podcast di Luca de Santis (in esclusiva su Storytel dal primo giugno) dove in sei puntate lo sceneggiatore e saggista di studi di genere si racconta per rievocare la storia delle generazioni LGBTQ+, tra momenti passati e presenti.

«L’idea era quella di realizzare un focus su come la mia generazione, quella precedente e quella successiva abbiano fatto evolvere alcuni concetti: sono cambiati i mezzi ma anche moltissime altre cose - spiega de Santis a La Svolta - Avendo io fatto coming out all’inizio degli anni ’90, mi sono trovato un po’ a cavallo e questo mi ha dato la fortuna di poter conoscere sia la generazione passata che la successiva, oltre che la mia».

Sei puntate per sei lettere e simboli: L,G,B,T,Q,+, ma non in quest’ordine. Si parte dalla G e dal coming out dell’autore nella sua terra d’origine, il Molise, proseguendo con la Q e con il suo arrivo a Bologna, passando per la lettera L, la T, la B, per finire con il +. «L’ultimo episodio (+) è per me molto importante e fondamentale, perché se prima parlavo con delle persone della “vecchia” generazione e della mia, nell’ultima arriva il confronto con quella giovane per raccontare come sono cambiate le cose».

L’obiettivo del podcast è quello di creare un momento di riflessione, non tanto a livello storico ma a livello personale. L’autore voleva recuperare un po’ di quella drammaticità che le generazioni LGBTQ+ del secolo scorso hanno vissuto. «Perché se siamo arrivatə a racconti di accettazione da parte delle famiglie più “tranquilli”, come quelli che spesso si vedono in tv, è perché abbiamo affrontato quelle situazioni e questo è il segno che siamo cresciutə e ci siamo evolutə nell’educazione», ha spiegato.

De Santis ha deciso di chiamare come ospiti delle varie puntate persone a lui care, punti di riferimento per la sua crescita personale, politica e culturale. «È la prima volta che realizzo e scrivo qualcosa su di me - ha confessato - È sempre tosta parlare di se stessi ma anche della comunità LGBTQ+. Si ha sempre paura di escludere delle persone e questo capita: non si riesce sempre a parlare e a nominare tuttə. Quindi, l’unico modo per raggiungere l’autenticità è stato quello di dare il mio punto di vista personale, mettermi in gioco in prima persona e andare fino in fondo».

Ma non è stato un percorso facile. Generazioni è il suo primo podcast e la prima volta in cui de Santis ha raccontato la sua storia e si è raccontato, cambiando così un po’ anche la sua vita. «Delle opere si dice sempre che se cambiano la vita anche solo di una persona, allora vuol dire che chi le crea ha fatto bene il proprio lavoro. In questo caso, il podcast ha cambiato la mia vita in primis».

Discovery+: un canale Pride per raccontare la diversità

A partire dal primo giugno, Discovery+ porterà sui propri schermi un nuovo canale Pride dedicato al racconto dell’inclusività, della diversità e della libertà di essere chiunque si voglia. Domani uscirà Vite divergenti - storie di un altro genere, il racconto corale di 14 persone sulla realtà transgender italiana. Il due giugno sarà il turno di The book of queer, la serie che racconta quella parte della comunità LGBTQ+ dimenticata dalla storia (dai guerrieri indiani transgender fino agli imperatori romani omosessuali).

Sarà poi possibile vedere Love me gender, il viaggio dell’attrice Chiara Francini attraverso l’Italia per raccontare la società ai tempi della gender equality. Oppure Chiamatemi Tony King, la storia dell’artista transgender dalla musica al suo percorso di transizione.

E ancora tantissimi altri. Su Pride i titoli non mancheranno.

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