Ambiente

Com’è virtuosa la filiera italiana dell’alluminio

La percentuale di riciclo e riuso degli imballaggi prodotti a partire da questo prezioso minerale si conferma da primato europeo
Credit: Jannik Selz/unsplash
Riccardo Liguori
Riccardo Liguori giornalista
Tempo di lettura 3 min lettura
31 maggio 2022 Aggiornato alle 11:00

Presenta ottime caratteristiche per il riciclo: infatti, può essere riciclato al 100% e riutilizzato all’infinito per generare nuovi prodotti. Stiamo parlando dell’alluminio, un minerale con cui si producono molti di quegli imballaggi sempre più presenti nella nostra quotidianità.

Una volta arrivati a “fine vita”, questi contenitori vengono raccolti, pressati e avviati a riciclo in fonderia. Qui, sono sottoposti a fusione per estrarne alluminio liquido, che verrà poi utilizzato per la produzione di nuovi manufatti.

Nel 2021 l’Italia ha raggiunto un importante traguardo in questo settore. Infatti, in Europa - continente dove si ricicla la più alta quantità di alluminio pro capite al mondo - la nostra Penisola è stata uno dei Paesi più virtuosi nella quantità di materiale riciclato prodotto. Parliamo di quasi 53.000 tonnellate di imballaggi, equivalente del 67,5% delle 78.400 tonnellate immesse sul mercato, cui si sommano le quasi 4.000 di imballaggio sottile destinato alla termovalorizzazione.

Un risultato che ha permesso di scongiurare l’emissione di 371.000 tonnellate di CO2 e di risparmiare energia per oltre 159.000 tonnellate equivalenti di petrolio.

I dati provengono dall’assemblea annuale delle 250 imprese consorziate a Cial, il Consorzio nazionale imballaggi alluminio, che collabora con oltre 5.600 Comuni italiani, per un totale di 47 milioni di cittadini, attivi nella raccolta differenziata dell’umido.

Come specifica il Consorzio, la raccolta differenziata, il riciclo e recupero di questo minerale comporta benefici per economia, energia, materia e ambiente.

Nel primo caso, infatti, questa buona pratica diventa fondamentale per un Paese che, come l’Italia, è scarsamente dotato di materie prime. Nel secondo caso, garantisce un risparmio dell’95% dell’energia necessaria a produrlo dalla materia prima. Nel terzo caso, si riesce a recuperare materia prima utilizzabile per la realizzazione di nuovi manufatti. Infine, il riciclo dell’alluminio consente di salvaguardare l’ambiente e i suoi ecosistemi.

«Il nostro Paese – ha spiegato il presidente di Cial Carmine Bruno Rea – non solo ha da tempo raggiunto e superato gli obiettivi al 2025 e al 2030, ma si colloca ai primi posti in Europa con quasi 10 punti percentuali sopra la media degli altri Paesi. Un risultato che denota la validità e l’efficacia del sistema nazionale di gestione dei rifiuti di imballaggio basato sulla collaborazione tra pubblico e privato. Uno degli strumenti più importanti e che hanno garantito che il sistema funzionasse con successo, efficienza ed efficacia è infatti l’Accordo Quadro Anci-Conai-Cial, con risultati e performance crescenti e in linea con i migliori standard europei».

Inoltre, ha fatto sapere Rea, sulla base dell’accordo quadro Anci-Conai-Cial e a un sistema premiante di qualità, nel 2021 il Consorzio ha riconosciuto ai Comuni convenzionati con Cial 11 milioni di euro.

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