Truffa del portachiavi, ti rubano l'auto e non te ne accorgi (meta-canva) lasvolta.it
Una piccola chiavetta USB tascabile sta mettendo a rischio la sicurezza di milioni di auto. Ecco come funziona e come difendersi.
Può davvero un oggetto grande quanto un comune dispositivo USB diventare il peggior incubo per la sicurezza dei veicoli?
Per anni era considerato un gioco da hacker dilettanti, utile solo con vecchi modelli di auto.
Oggi, invece, sta emergendo una realtà molto più inquietante. Un firmware modificato avrebbe spalancato nuove possibilità, trasformando questo dispositivo in uno strumento capace di mettere a rischio milioni di automobilisti.
La domanda è inevitabile: quanto è reale il pericolo e cosa possiamo fare per ridurlo? Segui i consigli degli esperti.
Una particolare chiavetta usb nata come strumento di apprendimento per pentester e appassionati di sicurezza informatica. Viene descritta spesso come il “Tamagochi degli hacker” per la sua forma compatta e la semplicità d’uso. Il suo scopo dichiarato era positivo: consentire test legittimi su reti, sistemi e dispositivi elettronici, favorendo la comprensione delle vulnerabilità digitali. Fino a poco tempo fa, la sua pericolosità appariva limitata. Era noto per riuscire ad aprire solo veicoli datati, privi di avanzati sistemi di protezione.
Questo perché le automobili più recenti utilizzano codici variabili per generare ogni volta un segnale diverso, rendendo inutile l’intercettazione. Proprio questa barriera difensiva sembrava garantire un livello di sicurezza in grado di resistere a simili attacchi. Eppure, qualcosa è cambiato. Un gruppo di ricercatori ha dimostrato che, con un firmware modificato reperibile sul Dark Web, Flipper Zero può aggirare anche le protezioni dei modelli di auto moderni. È una scoperta che apre scenari del tutto nuovi e inquietanti.
Secondo alcuni video su YouTube, basta catturare il segnale di una chiave moderna mentre il proprietario apre la portiera per replicarne tutte le funzioni. Non servono competenze avanzate: un malintenzionato potrebbe emulare apertura, chiusura e persino l’accesso al bagagliaio. In alcuni casi, il dispositivo sarebbe in grado perfino di bloccare la chiave legittima del proprietario, lasciando il veicolo vulnerabile. Il meccanismo sfrutta la tecnica del RollBack, già segnalata da università e centri di ricerca come una minaccia reale per i sistemi keyless. Tanto che il Canada ha deciso di vietarne la vendita, proprio per ridurne la diffusione criminale.
Gli esperti raccomandano alcune misure concrete per ridurre i rischi: custodire le chiavi in apposite custodie di Faraday, disattivare le funzioni di accesso senza chiave, aggiornare regolarmente il firmware dell’auto e installare sistemi di immobilizzazione aggiuntivi. Queste azioni non eliminano del tutto la possibilità di attacco, ma rappresentano una barriera importante contro un fenomeno in rapida crescita. La consapevolezza resta la prima difesa: sapere che una minaccia esiste permette di agire subito, evitando di diventare facili bersagli di una tecnologia nata per fini educativi, ma oggi sempre più sfruttata con intenti dannosi.
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