«Questa è una crisi nazionale: non stiamo facendo abbastanza come Paese per proteggere le donne». Aparlareè Audrey Mugeni, cofondatrice diFemicide Count Kenya, Ong che documenta il numero di donne uccise ogni anno. Dall’inizio del 2024 sono state uccise almeno 4 donne. Secondo altrestime, le vittime sarebbero già 9. Nei 12 mesi passati, i femminicidi sono stati 152, il numero più alto degli ultimi 5 anni. Un numero che però, avvertono i gruppi per i diritti umani, potrebbe essere molto più alto. “Questo numero sconcertante rappresenta solo i casi riportati dai media: il numero reale è probabilmente molto più alto. In media, una donna o una ragazza è stata uccisa a giorni alterni,spesso per mano di un marito, fidanzato, padre o altro membro della famiglia”, si legge sul sito diFemicide Count Kenya. Unsondaggio nazionaleha rivelato che almeno 1 donna su 3 ha subito violenza di genere. SecondoSilencing Women, le donne uccise tra il 2016 e il 2024 sono 500. Dai dati diFemicide Coiunt Kenyaemerge che la maggior parte delle vittime aveva tra i 20 e i 30 anni. Sono state percosse, pugnalate, mutilate, strangolate, cosparse di carburante e date alle fiamme. In oltrel’80% dei casi, l’assassino è il marito, il compagno o l’ex. Nelle ultime settimane, gli omicidi della 26enne Starlet Wahu e di un’altra ragazza di 20 anni – drogata, smembrata e gettata in pezzi in sacchetti di plastica – hanno suscitato una diffusa indignazione sui social media,dove sono diventati virali gli hashtag #StopKillingWomen #EndFemicideKe. Ma a finire sul banco degli imputati sono state anche le vittime, colpevolizzate per non aver preso sufficienti precauzioni. “Chiediamo “Cosa ha fatto?” invece di “Perché l’ha uccisa?” Questa tendenza a incolpare le vittime perpetua la violenza contro le donne”, scriveFemicide Countnellacall-to-action pubblicata sul sito e sui social, che condanna l’inazione del governo e l’incapacità del Kenya di proteggere le donne che vivono nel Paese. “Questi casi orribili hanno suscitato indignazione pubblica, ma non abbastanza azione.Il Kenya non protegge adeguatamente donne e ragazze. Nonostante le politiche intese a promuovere l’uguaglianza di genere,i femminicidi continuano senza sosta. Dopo ogni omicidio, i funzionari affermano che verrà fatta giustizia, ma la violenza non fa che aumentare”, continua il comunicato. “Il governo non può rimanere complice. Il Kenya è parte delle convenzioni internazionali contro la violenza di genere. Lo stesso Presidente si è impegnato a proteggere la vita delle donne. Queste promesse sono vane quando il femminicidio continua a dilagare. Sono urgentemente necessarie applicazione [delle norme] e responsabilità”. E a chiedere un’azione urgente è anche la Ong femministaCentre for Rights, Education and Awareness(Creaw), che in uncomunicatodiffuso sul suo profiloXha scritto “Chiediamo un’azione rapida e decisiva per assicurare i colpevoli alla giustizia, inviando un messaggio forte che la violenza contro le donne non sarà tollerata. È imperativo che le forze dell’ordine seguano il loro obbligo di affrontare questi crimini, garantendo indagini approfondite e follow-up efficaci. Oltre a questo, la magistratura deveassicurarsi di fornire giustizia in modo imparziale, rapido ed efficientein questi casi. La giustizia ritardata è una negazione della giustizia ed esortiamo la magistratura ad adottare un approccio ditolleranza zero nei confronti di coloro che perpetrano violenza contro le donne e le ragazze”. Il 27 gennaio è stata indetta manifestazione nazionale contro il femminicidio, che porterà la protesta per le strade di diverse città del Paese. L’obiettivo è lo shutdown totale del Paese, si legge neipost socialche lanciano l’iniziativa: “Sabato 27 gennaiochiuderemo il Kenya marciando contro il femminicidioa Nairobi, Eldoret, Kisumu, Busia, Machakos, Mombasa e in altre città. Unisciti a noi questo sabato!”
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