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Auto elettriche: i costi e la mancanza di colonnine di ricarica frenano gli italiani

 

Il settore delleauto elettriche(Ev) in Italia rallenta.Secondo datiAcea,l’immatricolazione di veicoli alimentati a batterie elettriche(Bev) a febbraio 2024 ha raggiunto le5.007 unità(+3,1% rispetto allo stesso mese del 2023), ma risultaben al di sotto deitassi di crescita europei; nell’Unione sono state infatti vendute 106.187 auto elettriche (+9%). E la differenza nella quota di mercato è netta:se in Ue iBevcoprono il 12% del mercato automobilistico(-0,1% rispetto all’anno scorso),in Italia rappresentano appena il 3,4%della domanda aggregata (-0,3% in un anno). A marzo, quando il mercato europeo ha subito la prima contrazione netta (-11,3%), in Italia sono state immatricolate appena 5,357Bev, in forte calo rispetto alle 8.161 unità vendute lo stesso mese dell’anno precedente (-34,4%); la quota di mercato invece ammonta al 3,25% del totale, mentre a marzo 2023 sfiorava il 5% (4,84%). Eppure, il parco auto italiano è tra i più grandi d’Europa; secondo l’ultimoannuario statisticodell’Aci(Automobile Club d’Italia) al 2023 era formato, considerando tutti i tipi di veicoli, da 54,8 milioni di unità (secondo per estensione, terzo per immatricolazioni), ed era pari al 16,5% delle autovetture che circolano nel Continente, rappresentando il 14% della CO2 europea emessa tra i veicoli. Inoltre, l’età media dei veicoli ammontava a 12,10 anni, circa 4 mesi in più in un anno. Il problema della scarsa vendita di auto elettriche èprincipalmente legato all’offerta; infatti, come evidenzia ilReport Mobility Consumer Indexdel 2023, il70% degli italianisarebbe intenzionato ad acquistare un veicolo elettrico. Questa tendenza trova riscontro anche in un’indagine diPwC Strategy, secondo la quale oltre 1 persona su 3 è intenzionata a comprare un’auto elettrica nei prossimi 2 anni. Lecauseche portano i consumatori a desistere vanno rintracciate allora neglielevati prezzi di cartellino; a livello europeo, il prezzo degliEvsupera del 25% il costo delle automobili a combustione interna. Non è dunque un caso che le vendite maggiori diBevsono registrate nelle regioni con potere d’acquisto maggiore. Un altro problema riguarda l’assenza distazioni di ricaricapubbliche, che rende difficile l’accesso a questi veicoli percittadini con redditi più bassi, i quali non dispongono di sistemi di rifornimento domestico, né di un numero significativo di parcheggi privati dove metterli in carica. A ciò, infine, va aggiunto unmismatchtra domanda e offerta; infatti, un terzo dei veicoli venduti è una citycar (la super-utilitaria a uso principalmente urbano) eppure solo 7 degli 80 modelli elettrici in vendita rientra in questa categoria. Ma il futuro delle auto non è rappresentato soltanto dallebatterie elettriche. Come osservato daMcKinsey, il mercato emergente dei combustibili sostenibili (biocarburanti, biogas, e-fuels) per quanto oggi sia soggetto a difficoltà, causate soprattutto da prezzi delle materie prime assai variabili e infrastrutture e catene di approvvigionamento ancora poco sviluppate, potrebbe vedere triplicare la propria domanda nei prossimi 20 anni. E a dare man forte saranno glie-fuels, a base di idrogeno ricavato da processi a bassa emissione (elettrolisi ottenuta tramite energia rinnovabile o nucleare) e commercializzabili come idrogeno liquido o gassoso; tramite il progresso chimico e tecnologico potrebbe vedere aumentare in maniera consistente la propria rilevanza sul mercato.Si prevedeinfatti che nel prossimo decennio la capacità degli elettrolizzatori installati aumenterà tra le 5 e le 27 volte, portando così l’idrogeno verdea diventare una delle 5 risorse chiave dei prossimi anni. Il settore automobilistico è tra i più impattanti a livello climatico, complice l’alto tasso di emissioni di gas climalteranti generate dalla combustione di carburante, quale gasolio, benzina o diesel. Agire per sviluppare nuovi carburanti alternativi, sostenibili sia economicamente, sia ecologicamente, e intervenire peragevolare il commercio di veicoli elettrici èfondamentale nella transizione ecologica italiana e soprattutto europea,nell’ambito del pianoFit for 55. Perché se è vero che i cittadini sono intenzionati a guidare veicoli eco-compatibili, occorre però rendere questo possibile, sia economicamente, sia logisticamente.

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