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Argentina: sempre più insetti infestano i campi a causa della crisi climatica

 

La cicalinaè un insetto giallo di soli 3 o 4 millimetri che ama le alte temperature e che quindi prospera grazie alle condizioni imposte dalriscaldamento globale:per esempio, inArgentina, dovei coltivatorisono alle prese con una verainfestazione. La “Terra d’Argento” d’altra parte èil terzo Paese esportatore dimaisal mondo ma ha dovuto rivedere al ribasso le sue stime per il raccolto in corso proprio a causa dellapiaga che sta colpendo i campi.Le rese dei terreni risultano in costante calo: si parla di 10 milioni di tonnellate di produzione in meno. Nella provincia centro-occidentale diCordoba, tra le regioni argentine maggiormente agricole, la borsa provinciale del grano ha stimatoperdite di mais legate alle cicalineper un valore corrispondente a1,13 miliardi di dollari. I raccolti quindi sono sotto minaccia:la cicalinainfatti inocula una malattia che rischia di danneggiare gravementele pannocchieei chicchi delle piante. In passatol’arrivo delle gelatecontribuiva a “regolamentare” la capacità didiffusione dell’insettoma ora, conil global warmingsempre più accentuato, si teme chele infestazionipossano essere favorite. A preoccuparegli agricoltorisono soprattutto le previsioni di uninverno caldo, come mostrano i modelli degli esperti meteorologici e i dati analizzati daReuters. Questo orizzonte sta già portandoi contadiniad alcune considerazioni, se non convinzioni. In vista della prossima stagione, probabilmentesemineranno menomais,o addirittura arriveranno ad azzerarne completamente gli ettari, e privilegeranno invecelasoia,la principale coltura del Paese sudamericano, che tra l’altro non viene colpita dagliinsetti. «Dovremmo parlare di una produzione argentina di oltre 60 milioni di tonnellate di mais e a causa di questo insetto stiamo parlando di 50,5», ha dettoCristian Russo, responsabile delle stime agricole presso la Borsa dei cereali di Rosario (Bcr). Secondo Russo,il numero di cicaline nel nord dell’Argentinaè10 volte superiore al livello normale;inoltre l’insetto è stato trovato a quasi 1.500 chilometri a sud delle aree tradizionali, dove in precedenza faceva troppo freddo. Il Governo argentino, che non ha risposto a una richiesta di commento da parte diReuters, ha cercato di accelerare l’autorizzazione deipesticidiper combattere lecicalinee recentemente ha incontrato leassociazioni agricoleper coordinare le strategie di mitigazione dei danni provocati dall’insetto. Nel frattempo, anno dopo anno, l’evoluzione delriscaldamento globalecontinua il suo percorso.Lo studiocondotto dagli scienziati delle università argentine e degli istituti statali ha rilevato che, dal 1963 al 2013, il numero medio dinotti freddeèdiminuito da 15 giorni all’anno a circa 8.«Meno nottate gelide aiutanole cicaline, che non possono tollerare temperature inferiori a 4 gradi Celsius», ha spiegatoFernando Flores, entomologo pressol’Istituto Nazionale di Tecnologia Agricola(Inta). Secondo gli agronomi, con il passare del tempo, sarà possibile affrontare il problema attraversopiante più resistentieinsetticidi specifici. Per il momento però le criticità della situazione persistono in tutta la loro evidenza.

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