Ci sono nuove protagoniste sulla scena ambientale italiana ed è bene imparare a conoscerle. Si tratta delleComunità energetiche rinnovabili (CER), meglio ancora se solidali, come amano aggiungere i ragazzi diFridays for Future. Il Decreto del Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica del dicembre 2023 e la nuova conseguente normativa in merito hanno ufficializzato lapossibilità di costituirle in Italia.A spiegare nel dettaglio come fare ci pensaCome si fa una comunità energetica (per davvero!), il primo saggio sull’argomento, realizzato grazie alla collaborazione traAltreconomiaeènostraper la collana “Le talpe”, che ha come sottotitoloStorie e strumenti utili per le energie rinnovabili. Il testo a cura di Giovanni Bert, Marco Mariano, Giancarlo Meinardi, Gianluca Ruggieri, Ilaria Sesana e Marianna Usuelli presentatutti gli elementi tecnici, economici e legali che è necessario considerare, mettendo al centro il cuore vero dellacomunità: le persone e il capitale sociale. Si parte dal racconto di15 anni distoria dell’energia rinnovabile e collettiva in Italia, dall’esperienza dell’associazioneSolare collettivo, poi diventata la cooperativaRetenergiee infine confluita inènostra, il primo fornitore cooperativo nazionale di energia elettrica rinnovabile, che proprio quest’anno celebra i suoi primi 10 anni e il raggiungimento delle 15.000 soci. In sostanza questolibrodescrive in maniera specifica e approfondita in che modo si crea unacomunità energetica, ovverouna realtà composta da persone e cooperativeche si uniscono per produrre insieme “un’energia più pulita e democratica”, derivante da fontirinnovabili. Queste ultime d’altra parte saranno sempre più centrali: “Tutti gli attuali scenari energetici a medio termine prevedono chele rinnovabilidiventeranno prestola principale fonte di produzione dell’elettricitàa livello globale superando il carbone, probabilmente già dal 2024 (International energy agency, ‘Electricity market report – update 2023’) – spiega il volume. – E l’Unione europea si è data da poco l’obiettivo per il 2030 di produrre almeno il 42,5% della propria energia (non solo dell’elettricità, ma di tutta l’energia inclusa quella che usiamo per scaldare gli edifici, muovere i veicoli e alimentare i processi industriali)”. Il testo scandaglia dunque ogni passaggio sul tema. Si va dalla possibilità diadottare un chilowattall’integrazione dell’energia nelconcetto di rete, si analizzano le caratteristiche delprimo impiantoe il suo impatto, si esaminano tuttele “energie” disponibili. In questo contestola transizione energeticacontinua a essere l’elefante nella stanza, il nodo sempre presente sullo sfondo ma al contempo sempre più urgente. “‘Non dubitate che un gruppo di cittadini coscienti e risoluti possa cambiare il mondo. In realtà è l’unico modo in cui è sempre successo’, scriveva Margaret Mead. Elettrone dopo elettrone, chilowattora dopo chilowattora, comune dopo comune, persona dopo persona, è quello che proviamo a fare anche noi, ogni giorno. E che da oggi potete fare anche voi”, ha scrittoGianluca Ruggieri, ingegnere ambientale, socio fondatore di ènostra e coautore del libro.
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