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Guuud Niuuuz: il maxi-investimento in automobili elettriche della Honda (e altre cose belle)

 

Oggi la crisi climatica-ambientale è una delle più gravi minacce e da tempo le istituzioni scientifiche e le organizzazioni ambientaliste lanciano allarmi sulle condizioni degli ecosistemi globali. L‘aumento delle temperature, lo scioglimento dei ghiacciai, l’inquinamento chimico e la perdita dibiodiversitàpresentano dati e trend in peggioramento. Esistono, tuttavia, anche progetti, piani di mitigazione e notizie positive che spesso passano in secondo piano. Se vuoi scoprire le belle notizie d’ambiente (dall’Italia e dal mondo), questa è la rubrica che fa per te. Honda investirà 15 miliardi per i veicoli elettrici in Canada La multinazionale giapponeseHonda Motor Companyhacomunicatol’intenzione di investire 15 miliardi di dollari canadesi per costruire 4 stabilimenti industriali in Canada,dedicati alla produzione di veicoli elettrici, batterie e componenti annesse. Il maxi-investimento permetterà diprodurre circa 240.000 veicoli elettrici all’anno e arrivare a circa 36 gigawattora di batterie. Gli stabilimenti verranno edificati ad Alliston, nella provincia dell’Ontario, e dovrebbero garantire un aumento occupazionale pari a circa 1.000 unità di lavoratori, con una ricaduta positiva per l’indotto che coinvolgerà migliaia di professionisti esterni. La decisione di investire in Canadaaccelererà la transizione elettrica nel Nord America. La stazioni sciistiche 100% green La crisi climatica-ambientale sta rappresentando una grave minaccia per il settore economico legato al turismo di montagna, specialmente a causa del diminuire delle precipitazioni nevose anno dopo anno. Di fronte a questi rischi, diverse stazioni sciistiche hanno avviato una serie di programmi perridurre completamente il consumo di risorse fossili. Negli Stati Uniti la stazioneAspen Snowmass, situata in Colorado,prevede di eliminare i fossili entro il 2025 grazie all’installazione delle fonti rinnovabili come l’eolico e il solare. Invece in Svezia il più grande resort,SkiStar, ha avviato un progetto innovativo per testare un impianto completamente green: «L’obiettivo è dimostrare che è possibile una transizione verso stazioni sciistiche che non usano fossili, identificando al contempo le sfide per orientare le decisioni di tutta la nostra attività. Speriamo che ispiri altri a testare audaci iniziative di sostenibilità», hadichiaratoun rappresentante diSkiStar. Anche in Canada la grande stazioneWhistler Blackcombha annunciato il suo piano “Goal Zero” che eliminerà le fonti inquinanti entro il 2033. Le balenottere azzurre alle Seychelles Un team di biologi ha effettuato una straordinaria scoperta nell’arcipelago delle isole Seychelles, situato nell’Oceano Indiano, rilevando la presenza di decine di balenottere azzurre. La ricerca è stata condotta da una partnership di 4 università che ha condotto per 2 anni un’indagine esplorativa tramite una serie di sensori acustici, fra cui dei microfoni idroponici. Grazie a questi strumentiè stata scoperta la presenza delle balene, confermando che l’arcipelago è un ottimo habitat per questo tipo di animali. «Questa è stata una scoperta fenomenale. Eravamo preparati a non vedere alcuna balenottera azzurra a causa dell’alto livello di caccia avvenuto di recente e non era assolutamente disponibile alcuna informazione, da quando l’ultima balenottera azzurra è stata uccisa nella regione nel 1964», hasottolineatoJeremy Kiszka, ricercatore dellaFlorida International University. Nuove immagini satellitari & AI per la conservazione ambientale Un team scientifico sta sviluppando una nuova intelligenza artificiale in grado di valutare dettagliatamente l’altezza della vegetazione presente a livello globale, grazie alle immagini satellitari elaborate dalla multinazionale americanaMetain collaborazione con la OngWorld Resources Institute(Wri).Questa ricerca permetterà di elaborare dei programmi di conservazione ambientale molto più efficaci rispetto al passato: «Volevamo vedere quanta granularità spaziale possiamo ottenere per i dati sull’altezza della chioma.La nostra speranza è quella di aiutare il monitoraggio, che non è ben guidato dai dati sulla struttura forestale attualmente esistenti nelle comunità di osservazione della Terra», haaffermatoJohn Brandt, analista dellaWri.

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