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Tumori dei cani: l’intelligenza artificiale può aiutarci a prevenirli

 

C’è un gruppo di ricercatori dellaUniversity of Minnesotache grazie agli ultimi progressi dell’intelligenza artificiale sta sviluppando unapproccio innovativonelladiagnosi precoce del tumore deicani, una delle principali cause di morte dei nostri amici a 4 zampe. Nello specifico, i ricercatori stanno lavorando a un nuovo metodo, chiamato “testa e intervieni”, chesfrutta l’intelligenza artificialeper analizzare i pezzi dei frammenti di dna nel sangue, intercettando così il linfoma legato alle grandi cellule B, aiutando a identificare i cani a maggior rischio di cancro. Utilizzando i dati ottenuti da questo studio, gli esperti intendono fornire ai padroni e ai veterinaristrategie di intervento precoci e contribuire a ridurre il rischio nei cani identificati come potenziali ammalati. Il tutto, è reso possibile dalla collaborazione traMorris Animal Foundatione dellaGolden Retriever Foundation, che hanno finanziato la ricerca: «LaMorris Animal Foundationè orgogliosa di continuare la partnership con laGolden Retriever Foundatione di estendere l’impatto delGolden Retriever Lifetime Studycon questa importante ricerca sul linfoma canino» affermaKathy Tietje, Chief Program Officer dellaMorris Foundation. «Il linfoma purtroppo colpisce circa1 cane su 8e comporta sia spese che la perdita della compagnia – spiegaChristine Miele, presidente diGolden Retriver Foundation– Attendiamo con ansia il giorno della diagnosi precoce e dell’applicazione della prevenzione e del trattamento». Ma come viene sviluppato questo esame? Per intercettare le possibilità di sviluppo della malattia, i ricercatori stanno pensando a untest che valuti in modo completo un ampio gruppo di cani eseguendo analisi di campioni provenienti da uno studio precedete per identificare i modelli di dna presenti nel sangue prima dello sviluppo delcancro. «Il testLyRAclassificherà i cani in basso o alto rischio di sviluppare questa forma di cancro e guiderà nella creazione di strategie di prevenzione per i cani ritenuto ad alto rischio» spiegaJaime Modiano, autore principale dello studio e docente di oncologia e medicina comparata. Dunque, a differenza di altri test, questo si distingue in quanto cerca di valutare il rischio di cancro nei cani utilizzando un test di valutazione del rischio. Ma non si tratta di un progresso legato soltanto alla salute dei nostri amici a 4 zampe: infatti, questo lavoro potrebbeinfluenzare e implementare numerosi percorsi di ricerca che riguardano altri mammiferi, come i gatti, le specie in via di estinzione e persino gli esseri umani: «Vogliamo essere molto consapevoli di come tutto ciò che facciamo abbia il potenziale per promuovere un invecchiamento armonioso, non solo per i nostri compagni domestici ma anche per gli altri animali che rendono il mondo un luogo in cui tutti vogliamo vivere» conclude Modiano. Questo nuovo approccio, dunque, potrebbe fornire anche ulteriori informazioni come quelle legateall’invecchiamento, ai rischi di sviluppo dei tumori e alle condizioni croniche, estendendo l’importanza del progetto ben oltre i cani da compagnia.

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