Si è concluso poche ore fa, a Torino,l’incontro ministerialededicato ai temi di Clima, Energia e Ambienteche è stato ospitato nellaReggia di Venaria. Un appuntamento che ha visto la partecipazione non solo deirappresentanti dei Paesi del G7, ma anche di delegazioni della Commissione europea e di Paesi esterni, tra cui il Brasile, che detiene la prossima presidenza del G20. Si è trattato della prima occasione per i Paesi delle sette economie più forti del mondo di sedersi allo stesso tavolo per fare il punto su quanto successo allaCop28di Dubailo scorso novembre, e per discutere su quali debbano essere le prossime mosse da mettere in atto per promuovere politiche climatiche e energetiche efficaci a livello domestico. Stop al carbone entro il 2035 Sicuramente, ilsuccessopiù importante di questo vertice è l’accordo sullostop alcarboneentro il 2035, anticipato da una dichiarazione del ministro per l’Energia britannico Andrew Bowie e confermato nella giornata di oggi, con la pubblicazione del testo finale dell’accordo e la conferenza stampa del ministro Pichetto Fratin. Il raggiungimento di questa intesa politica è una notizia da accogliere con ottimismo, perché va ricordato cheil carbone è il combustibile fossile più inquinante. Tuttavia, al momento potrebbero essere previste delle eccezioni per Germania e Giappone, dove le centrali elettriche a carbone producono più di un quarto dell’elettricità totale. Infatti, se la Germania ha già inserito nella sua legislazione l’obiettivo di chiudere le centrali a carbone entro il 2038, il Giappone non ha ancora fissato una data. A tal proposito,Pichetto Fratinha fatto sapere che l’Italia farà il possibile per chiudere, già dai prossimi mesi, tutte le centrali a carbone ancora in funzione, fatta eccezione per la Sardegna, dove ilphase outdi questa energia fossile è rimandato al 2027. «Potremmo spegnere le centrali di Civitavecchia e Brindisi nel corso del 2024, certamente da qui a un anno», ha annunciato il ministro. Finanza climatica, metano, nucleare e acqua: gli altri punti dell’accordo Anzitutto, i ministri del G7 si sono impegnatiad aggiornare i propri piani nazionaliper la riduzione delle emissioni (i cosiddettiNDCs), con la promessa di consegnarli almeno con un anno di anticipo rispetto all’inizio della Cop30 che si terrà a Belem (Brasile) nell’autunno 2025. A tal proposito, Pichetto Fratin aveva già dichiarato qualche giorno fa che l’Italia presenterà la versione finale del suo contributo attraverso ilPiano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima(Pniec) nel prossimo giugno 2024. I ministri hanno sottolineato l’importanza che questi documenti sianoallineati con le conclusioni delGlobal Stocktakedi Dubailo scorso novembre e con l’obiettivo di contenere il riscaldamento globale entro gli 1.5 °Cazzerando le emissioni nette entro il 2050. Uno dei temi centrali dell’accordo riguarda l’elefante della stanza dell’azione climatica: lafinanza. A questo proposito, durante l’incontro ministeriale è stata riconosciuta la necessità di sbloccare finanziamenti per il clima nell’ordine di migliaia di miliardi (trillions) e di andare oltre l’obiettivo dei100 miliardi di dollari, incoraggiando soprattutto le banche multilaterali di sviluppo (MDB) ad aggiornare le proprie proiezioni sui finanziamenti per il clima da qui al 2025. Il G7 ha ribadito la necessità di fissare un nuovo target quantitativo alla prossimaCop29di Baku, dove le discussioni sulNew Collective Quantified Goal(NCQG) dovrebbero produrre un accordo definitivo. Oltre al carbone, nel documento finale troviamo anche un riferimento almetano, su cui i ministri hanno confermato la volontà diridurredel 75% le emissioni globalidi metano da combustibili fossili e di collaborare con i Paesi produttori di petrolio e gas per raggiungere i tagli necessari. Creato poi un gruppo di lavoro sulnucleare, nell’ambito del quale, come si legge dal testo, i Paesi “si impegnano a sostenere gli sforzi multilaterali per rafforzare laresilienza delle catene di approvvigionamentonucleare […] a promuovere iniziative di ricerca e sviluppo su tecnologie innovative per l’energia nucleare […] e la diffusione responsabile delle tecnologie per l’energia nucleare, compresi i reattori avanzati, i piccoli reattori modulari e microreattori, e lavorare collettivamente per condividere le migliori pratiche nazionali, anche per quanto riguarda lagestione responsabile delle scorie”. In ultimo, ma non per importanza, una delle vere sorprese di questo G7: la creazione di unaCoalizione G7 sull’acquaper affrontare la crisi idrica globale attraverso la definizione di un’agenda globale sull’acqua orientata alla promozione di “politiche efficaci, efficienti, inclusive e giuste per raggiungere l’SDG 6 e altri obiettivi e traguardi internazionali legati a questa risorsa”. A questo proposito, Pichetto Fratin si è detto entusiasta del fatto che «per la prima volta la questione dell’acqua ha ricoperto un ruolo centrale al G7», ha dichiarato in conferenza stampa. Le proteste di Extinction Rebellion Queste promesse non convincono però imovimenti ambientalisti, che da giorni manifestano a Torino per esprimere la propria insoddisfazione edenunciare l’inazione climaticadegli Stati. Numerosi sono stati i blitzorganizzati dal gruppo diExtinction Rebellion, che già venerdì scorso (nella mattina del 26 aprile), a due giorni dall’avvio dei lavori a Venaria, avevano inscenato un circo davanti alla sede torinese dellaRai, vestendosi da clown e reggendo dei cartelli che recitavano “G7 Ambiente: -2 giorni all’inizio del circo”. Le proteste sono poi continuate il giorno successivo,quando un gruppo di 150 attivisti ha occupato il grattacielo diIntesa Sanpaolo, una delle banche che più in Italia investe nel fossile. Nella giornata di ieri, poi,Extinction Rebellionha organizzato un’altra azione presso la Facoltà di Biologia torinese: i suoi attivisti sono saliti sul tetto dell’edificio esibendo uno striscione con la scrittaThe king is naked, G7 is a scam(Il re è nudo, il G7 è una presa in giro). La scelta di questo palazzo non è stata casuale. Il complesso affaccia infatti su piazza Carlina, di fatto blindata e trasformata in zona rossa per consentire ai ministri di alloggiare in tutta sicurezza presso l’NH Hotel. Le proposte dei giovani dello Youth7 Nel giorno che ha preceduto l’inizio del G7, i giovani sono stati protagonisti della riunioneYouth 7 (Y7) Clima, Energia e Ambiente, il gruppo ufficiale di engagement giovanile del G7 di Torino. Questo incontro, svoltosi nel pomeriggio del27 Aprilepresso l’Energy Centerdel Politecnico di Torino, ha visto la presenza del Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin, dell’Inviato Speciale per il Cambiamento Climatico del Ministero del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Francesco Corvaro e dell’Assessore alla Transizione Ecologica e Digitale del Comune di Torino Chiara Foglietta. In questa occasione, i partecipanti, circa100 ragazzi e ragazze tra i 18 e i 35 anni, hanno elaboratosette proposte concreteper contrastare il cambiamento climatico e costruire una società più sostenibile. Queste proposte riguardano principalmente la necessitò di ripensare il sistema economico verso un’economia circolare, accelerare il processo didecarbonizzazionetramite maggiori investimenti in energierinnovabili, incentivi alla mobilità sostenibile eriformare ilsistema scolasticoper preparare al meglio la giovane generazione nell’ambito dei green jobs e dell’educazione ambientale. Abel Gambini, European Climate Pact Ambassador perEuCliPa.ITe Vice Presidente diEMS Energia e Mobilità Sostenibile, ha raccontato aLa Svoltale sua esperienza in qualità di partecipante allo Y7. «I tavoli di lavoro a cui abbiamo preso parte mi hanno stupito per la loro eterogeneità e l’alta preparazione dei partecipanti, con ragazze e ragazzi provenienti da diversi settori: dall’ingegneria all’economia, passando per la giurisprudenza e il mondo della start-up e imprenditoria. Questapluralità di expertiseha dato vita a un mosaico complesso ma coerente di opinioni e idee sui vari macro-temi che abbiamo trattato, e che ha portato a delleproposte mature e molto concrete. Nella serata ho avuto l’opportunità di parlare personalmente con il Capo di Gabinetto del Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica Mario Antonio Scino, che mi ha riferito di aver letto i nostri lavori e di averli consegnati al Ministro. La loro linea, mi ha detto, è dipresentarli al vertice del G7. Questo mi ha lasciato unvelo di ottimismoper l’imminente vertice che si terrà aBorgo Egnazia, in Puglia, dal 13 al 15 giugno».
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