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Europee: l’Ue indagherà su come Meta contrasta le fake news

 

In un anno cruciale per leelezionia livello mondiale, le istituzioni e le piattaforme si stanno impegnando a combattere ladisinformazione. E, dato che la maggior parte delle fake news provengono dai social network, ancheMetaè coinvolta in questa sfida. Ma,secondo l’Unione europea, l’azienda non sta facendo abbastanza,soprattutto contro ladisinformazione russa;e così vuoleavviare unprocedimento formale. Secondo i funzionari di Bruxelles, sembrerebbe che il colosso di casa Zuckerberg abbia sviluppato unmeccanismo inadeguato per segnalare i contenuti illegali e non sia capace di contrastare la potenziale proliferazione di notizie false. E, stando a quanto riporta ilFinancial Times, sembrerebbe che l’Ue sia particolarmente preoccupata daitentativi russi di indebolire leelezioni Europee, ormai alle porte. In particolare, la tensione è cresciuta dopo l’annuncio diMetadellapossibile interruzione del servizio diCrowdTangle, strumento fondamentale per monitorare la diffusione di fake news e la manipolazione digitale in Ue: una mossa che si scontra con le nuove leggi europee che impongono alle aziende tecnologiche di regolamentare i propri contenuti al fine di conformarsi alla legislazione Ue per proteggere le elezioni da interferenze esterne. «Abbiamo un processo ben consolidato per identificare e mitigare i rischi sulle nostre piattaforme – ha dichiarato un portavoce di Meta – Non vediamo l’ora di continuare la nostra collaborazione con la Commissione europea e di fornire loro ulteriori dettagli su questo lavoro». Nessun commento, però, in merito al futuro diCrowdTangle. La risposta del colosso dei social network è arrivata in un momento critico, pochi giorni dopo che la Commissione ha condotto uno“stress test”su diverse piattaforme social pervalutare la loro capacità di affrontare interferenze esterne, simulandoscenari realisticidi manipolazione delle elezioni e diffusione di contenuti disinformativi, inclusideepfakee attacchi online mirati. “L’obiettivo era testare la capacità delle piattaforme di affrontare i comportamenti manipolativi che potrebbero verificarsi nel periodo precedente alle elezioni, in particolare le diverse tattiche, tecniche e procedure manipolative” ha commentato la Commissione. E l’incertezza sul futuro diCrowdTanglesolleva dubbi sulle reali intenzioni di Meta nel garantire un ambiente online sicuro e trasparente in questo periodo elettorale. La lotta alla disinformazione è diventata una priorità, anche per le istituzioni. Ma, se da una parte è chiaro che l’Ue si preoccupa sempre più della diffusione delle fake news che circolano online, dall’altra è anche evidente che la strada sia ancora tutta in salita.

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