“Siete d’accordo che si dovrebbe vietare di schiaffeggiare i bambini?”. Quella che sembra una domanda decisamente fuori tempo massimo nel 2024 è invece l’attualissimosondaggio del quotidiano britannicoThe Mirror, lanciato pochi giorni dopo cheilRoyal College of Paediatrics and Child Healthha invitato i ministriad allineare le legislazioni di Inghilterra e Irlanda del Nord a quelle del resto del Paese, cheproibiscono di schiaffeggiare i propri figli. È “ingiusto, pericoloso e dannoso”, “una completa violazione dei diritti dei bambini” hanno scritto i medici britannici, ed è “uno scandalo” che solo la Scozia e il Galles abbiano bandito questa pratica, che se subita rende i bambini “molto più propensi a soffrire di problemi disalute mentale, a comportarsi male ascuolae a subire aggressioni o abusi fisici”. Per questo, ai genitori non dovrebbe più essere permesso affermare che picchiare i propri figli sia una “punizione ragionevole”. La maggior parte di chi ha risposto alsondaggio, però, non sembra pensarla come i pediatri che hanno lanciato l’allarme. Nel momento in cui scriviamo, infatti,il 62% dei partecipanti si è dichiarato in disaccordo con la proposta di vietare gli schiaffi. Il 34% si è espresso a favore e il 4% non ha risposto. Facciamo un esercizio di immaginazione.Come cambierebbe la percezione di quel sondaggio- e delle sue risposte -se invece dei figli si parlasse delle mogli?È uno scenario che forse facciamo fatica a immaginare a un livello così pubblico e plateale (e per fortuna), manon così improbabile fino a pochi (pochissimi) anni fa. Basta pensare che loIus corrigendi, chepermetteva al marito di picchiare la moglie disubbidiente per “educarla”, è stato in vigore in Italia fino al 1963 e che ancora nel 2018 un giudice torinese ha riconosciuto al marito il diritto di picchiare la moglie, purché fossero “atti episodi” e in “contesti particolari”. Senza dimenticare chefino al 1981 è stato in vigore il delitto d’onore, che garantiva attenuanti al femminicida se il movente era “ristabilire l’onore e la rispettabilità di una persona” dopo un tradimento o uno scandalo. Oppure, cheancora nel 20213 persone su 10 non consideravano violenza “dare uno schiaffo alla partner se lei ha flirtato con un altro”, un’affermazione di cui era convinto il 20% delle donne e il 40% degli uomini. Eppure, sono poche le persone che oggi ammetterebbero candidamente e pubblicamente che picchiare la moglie per educarla è non solo sacrosanto, ma anche giusto e nel suo interesse. E, soprattutto,difficilmentequesta affermazione o unsondaggio con una vittoria netta di chi si oppone al divieto di questa pratica sarebbero accolte in maniera neutrale come avviene per i bambini. Bambini che moltissime persone vorrebbero vedere zitti e muti, obbedienti, scattanti, tremanti, a comando, a giudicare da quanti, dai social alle conversazioni quotidiane, si lagnano del lassismo deigenitori di oggi, accusati di rinunciare a disciplinare i loro irrequieti pargoli, e auspicano un ritorno ai bei metodi di una volta:uno schiaffo ben piazzatoquando ci vuole o la semplice minaccia che potrebbe arrivare nei casi meno gravi. Questononostante studi ed esperti- i medici delRoyal College of Paediatrics and Child Healthsono solo gli ultimi di una lunga lista -mettano in guardia da anni sui rischi della violenza educativa, che insegna ai bambini soprattutto la paura, l’obbedienza dettata dal terrore e non dalla comprensione di cosa è giusto o sbagliato e che la violenza è un mezzo per risolvere i problemi. “Essendo i membri più piccoli e vulnerabili della società,i bambini meritano maggiore, e non minore, protezione dalle aggressioni”, ha scrittoSave The Children. Invece l’idea che possano – e anzi debbano – essere sottoposti a un disciplinamento rigido che passi anche attraverso la violenza fisica è solidissima, come testimoniano i risultati del sondaggio. Si continua a ritenere che sia un diritto dei genitori picchiare i figliper educarli, nascondendosi dietro il refrain “ma è solo uno schiaffo, che vuoi che sia, ai miei tempi…”, al punto che in tutto il mondo più di 2 bambini su 3 sperimentano la disciplina corporale – o violenta – per mano dei loro caregiver. Nel 2021, dice ancora Save The Children, solo il 14% dei bambini era pienamente protetto per legge dalle punizioni corporali. E il nostro Paese? Rientra nell’86% di quelli chenon hanno ancora scelto di fare questo passo.
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