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Pablo Picasso era misogino?

 

DiPablo Picassosi è detto tanto: la sua notoriacrudeltà verso le donneè probabilmente famosa tanto quanto i suoi dipinti. Il pittore è stato giudicato spessomisoginonei rapporti con le varie compagne, mogli e amanti della sua vita: se ne contano almeno 13 tra le più importanti. Ogni volta che si apre una nuova esposizione o si tiene una celebrazione collegata a Picasso, torna regolarmente una domanda:ha senso definire come genio e grande artistaun uomo che nelle relazioni con le donne dalle quali traeva ispirazione vitale per la sua creatività erapossessivo e abusante?La questione è tornata “calda” con la recente apertura all’interno del Museo Picasso di Parigi di una retrospettiva dedicata alla scrittrice e pittriceFrançoise Gilot,quasi sempre sminuita e ricordata soltanto comela musa o la compagna di Picasso. Per Adrian Searle, critico d’arte delGuardian: “You can’t have Picasso without Picasso”, “Non puoi avere Picasso senza Picasso”. Come a dire chequello è l’uomo,dobbiamo accettarlo se amiamo l’artista. Un uomo, però, che lasciò dietro di sé“abbandoni, tradimenti, suicidi.Abbiamo il vampiro, il macho andaluso, il manipolatore carismatico, il sociopatico, il narcisista” e tutti questi tratti hanno determinato la complessità del suo lavoro. Nel tentativo di smontare le critiche rivolte al pittore è intervenuta persino lafiglia, Paloma Picasso, nata nel 1949 dalla relazione con Gilot. Inun’intervistaal quotidiano franceseLe Figaroha dichiarato:«Mio padre non è il satiro che si vorrebbe far credere». Secondo Paloma, la critica sbaglia a definirlo un “abusatore patriarcale” perché non tiene conto del fatto che suo padre, pur essendo un artista moderno e rivoluzionario,è cresciuto ed è stato educato nella Spagna del XIX secolo.Perché suo padre «avrebbe dovuto essere un modello di virtù? La virtù è di moda, ma il mondo dell’arte si posiziona al di fuori della morale e delle convenzioni», ha aggiunto. È davvero così? Per farsi un’idea è utile ripercorrere la biografia del pittore scorrendo la lunga lista delle sue relazioni amorose e sessuali. Paloma Picasso sembra dimenticare chequando la madre, Françoise Gilot, lasciò il pittore nel 1953 lui fece di tutto perostacolare la sua carriera,convincendo fiere d’arte e gallerie a boicottare le sue opere. Provò anche a impedire la pubblicazione del memoirLife with Picasso,in cui Gilot descriveva la loro relazione decennale, ma non ci riuscì: il libro uscì nel 1964 e diventò subito un bestseller provocando un tale scandalo che Picasso decise di interrompere i rapporti con Gilot, Paloma e il fratello Claude. Fernande Olivier, sua modella e amantetra il 1904 e il 1912,disseche la«gelosia morbosa»di Picasso l’aveva costretta a vivere da reclusa. La scrittricePaula Izquierdonel suo libroLe amanti di Picasso, scriveva che: “Poiché non si fidava abbastanza di Fernande, quando la lasciava sola a casa e lui usciva, lachiudeva dentro, togliendole persino le scarpeaffinché non potesse scappare”. Anche Olivier scrisse un libro di memorie,Souvenirs intimes, che uscì soltanto dopo la morte del pittore nel rispetto delle sue volontà. Della sua compagna successivaEva Gouelsappiamo che si ammalò gravemente di tumore e che proprio in quel periodo, poco prima della sua morte, Picassofuggì con la ballerina e cantantedi cabaret Gaby Depeyre nel Sud della Francia, probabilmente a Saint Tropez. La ballerina russaOlga Khokhlova, che il pittore sposò nel 1918, divenne in breve tempo gelosa e ossessiva. Picasso, esasperato,la trascinò per i capelli in giro per casa in più di un’occasione.Anche se si separarono nel 1935, il pittore non le concesse mai il divorzio, perché questo avrebbe significato darle la metà dei suoi beni, cosa che non era disposto a fare. Verso la fine del matrimonio, Picasso iniziò una relazione conMarie-Thérèse Walter,una modella di 17 anni, con la quale rimase per un decennio. Il pittore la iniziò alle pratichesadomasochistiche: la donna avrebbe anche detto che la obbligava ad avere rapporti sessuali prima di ogni seduta come modella. Prese il suo postoDora Maar, giovane fotografa francese amica dei surrealisti; ma Marie-Thérèse non superò mai l’amore che provava per Picasso al punto da arrivare a suicidarsi 2 anni dopo la morte del pittore, impiccandosi nel garage. Anche il rapporto con Dora Maar ha molte zone d’ombra. Nel quadroDora e il Minotauro, il pittore esprime la suapassione erotica verso l’amantecome una violenza sessuale. Sotto l’influenza dominante di Picasso, Maar arrivò asfiorare la pazzia.Abbandonò la sua vera vocazione artistica, la fotografia, e perse progressivamente il suo estro creativo. Picasso amava definirla e dipingerla come“la donna che piange”. Il genio può trascendere la misoginia? Probabilmente sì, almeno nel caso di Picasso. Il mondo dell’arte non ha mai smesso di riconoscere al pittore malagueño lo status di pittore più influente del XX secolo e sarebbe impensabile “cancellare” Picasso secondo i dettami dellacancel culture. Ma conoscere la sua opera oggi significa anche guardarlaattraverso le critiche che ne ha fatto il femminismo.Julie Beauzac, femminista francese autrice di un podcast sul sessismo nell’arte, ricorda che:«In Picasso troviamo tutte le forme di abuso patriarcale:violenza sessuale, ma anche economica, fisica, morale. La famosa separazione tra l’uomo e l’artista è pura ipocrisia. Ciò perpetua semplicemente logiche di dominio». La sua vita, soprattutto sessuale, fu inseparabile dalla sua creazione.

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