È stata la resa dei conti tra il primo ministro conservatoreAndrej Plenkoviće il presidente populista di sinistraZoran Milanović: le elezioni parlamentariin Croaziahanno visto uscire vincitore il partito di centrodestra già al potere nel Paese, che però non ha raggiunto la maggioranza. Per ottenere il suo 3° mandato consecutivo, Plenković dovrà cercare di stringere alleanze con altre fazioni e formare una coalizione. Gli elettori e le elettricichiamati a votaremercoledì per il rinnovo del Parlamento sono stati 3 milioni 733.000 in 6.500 seggi elettorali:l’affluenza alle urne è stata del 61%, cresciuta di 14 punti percentuali rispetto al 2020. Il partito al Governo,l’Unione Democratica Croata (Hdz),ha conquistato 60 seggi su 151, meno dei 66 ottenuti nel 2020 e meno della maggioranza (76). La coalizione di opposizione guidata dai socialdemocratici(Sdp)ne ha conquistati 42; il partito nazionalista di destra Movimento per la Patria 14. Un partito ultraconservatore 11 seggi e uno di sinistra verde 10. Il risultato potrebbe introdurre un periodo di instabilità politica in Croazia, con i partiti che nei prossimi giorni si riuniranno per formare un nuovo Governo. Plenković, 54 anni, di fronte ai suoi sostenitori a Zagabria, ha dichiarato che «l’Hdz ha vinto in modo decisivo le elezioni parlamentari per la terza volta consecutiva» e ha detto che il partito avrebbe iniziato a riunire una nuova maggioranza parlamentare per formare il proprio Governo già questa mattina. Per il leader dell’SdpPeđa Grbin, nonostante i risultati non siano stati ciò che il partito desiderava, «hanno dimostrato che… la gente vuole un cambiamento». Le elezioni si sono svolte mentre la Croazia, che è un Paese membro dell’Unione europea e della Nato, lotta controla corruzione, la carenza di manodopera,l’immigrazione irregolare eil più alto tasso di inflazione dell’Eurozona: secondo i dati diEurostatZagabria ha registrato il tasso d’inflazione annuale più alto a febbraio 2024,pari al 4,8%. Il voto, arrivato dopo una dura campagna condotta tra il Primo Ministro e il Presidente, avrebbe potuto cambiarein modo significativo la posizione filo-occidentale del Paese su questioni come il sostegno europeo all’Ucraina nel conflitto contro la Russia. Plenković è stato il favorito fino a quando, il 15 marzo, Milanović non ha annunciato la sua candidatura a sorpresaalla carica di primo ministro del Partito socialdemocratico(Sdp)per le elezioni parlamentari previste per il 17 aprile. Due giorni dopo, però,la Corte costituzionale croata ha stabilito cheil presidente, definito “persona apartitica”, e che ricopre un ruolo prevalentemente cerimoniale,non potesse candidarsiné partecipare alle attività politiche di alcun partito fino alla fine del suo mandato presidenziale, che durerà fino a febbraio 2025. Milanović, tuttavia, ha deciso di non interrompere la sua campagna elettorale e ha dichiarato che, in caso di vittoria, si sarebbe dimesso per diventare capo di Governo e la sua coalizione di centrosinistraRivers of Justiceavrebbe condottouna lotta alla corruzionee aumentato salari e pensioni. Plenković ha accusato il suo rivale di aver violato la costituzione, di aver incitato all’odio e l’ha definito un “codardo” per non essersi dimesso: «Spero che i cittadini votino per una Croazia che rispetta la costituzione e l’ordine costituzionale, per una Croazia che appartiene al circolo democratico occidentale e transatlantico», ha detto ieri, dopo aver votato. Alcuni sondaggi hanno iniziato a suggerire che l’Hdzavrebbe potuto perdere la maggioranza a favore della coalizione di partiti centristi e di sinistra guidata daMilanović, 57 anni,che però non era ufficialmente candidato.Un possibile trionfo dell’Spdavrebbe potuto cambiare il posizionamento della Croazia nei confronti dell’invasione russa dell’Ucraina, cominciata il 24 febbraio 2022: il presidente in carica, infatti,si è opposto a ulteriori aiuti a Kyive con la sua leadership il Paese avrebbe potuto allinearsi a membri dell’Ue più favorevoli a Mosca, come Ungheria e Slovacchia, aprendosi a una maggiore influenza filo-russa. Milanović, tuttavia, ha condannato l’invasione dell’Ucraina, ma ha detto di aver protetto gli interessi croati e cercato di evitare che il Paese venisse “trascinato nella guerra”. Ora che l’Hdzrimarrà al potere,il Paese continuerà a sostenere una linea filo-occidentale nel conflitto in corso in Ucraina. Milanović, inoltre, si è sempre opposto alla Nato, eha definitol’adesione diFinlandiaeSvezia“un’avventura molto pericolosa”. L’Hdzha largamente dominato la politica croata da quando il Paese ha ottenuto l’indipendenza dall’ex Jugoslavia nel 1991. Nel 2013 il Paese è entrato a far parte dell’Unione Europea e nel 2023 ha aderito all’eurozona e all’area Schengen. L’anno scorso la Croazia ha registrato una crescita economica del 2,8%, ben al di sopra della media Ue, ma conun salario medio mensile di 1.240 euro,riportaEuractiv, il Paese rimane uno dei più poveri dell’Ue. Durante i due mandati di Plenković decine di ministri hanno lasciato il Governo a causa di accuse di corruzione in casi che includonol’uso improprio di fondi europei e perdite di aziende pubbliche. Il leader dell’Hdze il suo partito sono stati accusati anche da Milanović di“furto massiccio” di fondi statali, riferendosi a scandali che, in parte, sono anche finiti in tribunale. La lotta alla corruzione è stata fondamentale per il tentativo della Croazia di aderire all’Ue nel 2013.
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