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Usa: il 40% dei proprietari d’armi sparerebbe contro un avversario politico

 

NegliStati Uniti,chi possiedearmiè più portato agiustificare azioni violentepermotivi politicirispetto a chi non ne possiede; è quanto sostiene lo studio dell’Università della California – Davis svolto su quasi 13.000 persone: più della metà di coloro che hanno acquistato un’arma negli ultimi 4 anni o che portano regolarmente armi cariche in pubblico è disposta aagire con la violenza come atto politico,fino asparare contro chi è considerato un avversario. Lostudioè stato realizzato nell’ambito di un programma di ricerca sullaprevenzione della violenzache mira a valutare un possibile aumento del rischio dell’abuso di armi nel Paese. ​​La mortalità Usa causata dal loro utilizzoha raggiuntoun livello record a partire dagli anni ’90, quando rappresentava l’11,7%, aumentando del 22% nel 2019 e del14,3% nel 2021, l’anno più recente per quanto riguarda i dati disponibili. Anche l’acquistodi armi da fuoco è aumentato dall’inizio della pandemia. Secondo i controlli sugli acquisti, questi sono stati in mediasuperiori del 35,5% rispetto ai livelli previsti da gennaio 2020 a dicembre 2023.Alcuni studihanno inoltre collegato l’impennata degli acquisti all’incremento dei decessi legati alle armi da fuoco. Lo studio ha cercato di esaminarein che modo si differenziano nei loro intenti i possessori di armi e non in relazione alla violenza politica.L’età media registrata del campione di intervistati è di48 annie la metà sonodonnema, tra questi, coloro che possiedono un’arma sono in maggioranza piùanzianieuomini con un lavoro a tempo pienorispetto ai non possessori di armi. Per molti degli americani con un’arma intervistati,la violenza è uno strumento necessario per realizzare un cambiamento sociale.La maggior parte ha concordato infatti con la frase: “Il nostro stile di vita americano sta scomparendo così velocemente che potremmo dover usare la forza per salvarlo”. A livello generale, circa il39% dei possessori di armi ha detto di ritenere giustificabile colpire obiettivi politici tramite l’uso dellaviolenza,contro il 30% dei non possessori. Ma i ricercatori hanno individuato dei sottogruppi tra i quali le percentuali crescono notevolmente. Circa il 42% dei possessori di fucili d’assalto (l’arma più utilizzata nelle sparatorie di massa) ha detto che la violenza politica potrebbe essere giustificata, percentuale che sale al 44% tra irecenti acquirentidi armi e al 56% tra coloro cheportano con sé armi cariche in pubblico.Quando poi è stato chiesto agli intervistati di immaginare di trovarsi nelle condizioni in cui avrebbero potuto sparare a qualcuno, il 16,5% dei possessori di armi ha affermato che avrebbe potuto farlo senza problemi.

Redazione

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