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I pannelli solari a fine vita diventano un problema? Il caso australiano

 

L’allerta arrivadall’University of New South Wales(Unsw Sydney) e da un rapporto dell’Australian Centre of Advanced Photovoltaics. Il tema è che nel Paese sono necessaricentri di riciclaggio deipannelli solaripiù grandi e più efficaci entro il 2027, per gestire irifiuti fotovoltaici. Si prevede che quella tipologia di rifiuti raggiungerà le 100.000 tonnellate all’anno entro il 2030. I dati a disposizione infatti evidenziano l’esigenza di creare grossiimpianti di smaltimentonelle principali città, in grado di occuparsi di 5.000-10.000 tonnellate di pannelli di rifiuti ogni 12 mesi; questo volume dovrebbe poi raddoppiare in ogni impianto nei prossimi sei anni. Il reportScoping study: Solar Panel End-of-Life Management in Australia” dell’Acap, coordinato proprio dall’Unsw di Sydney, sottolinea che nel complesso il volume cumulativo previsto dipannelli dismessiraggiungerà quota 1 milione di tonnellate entro il 2035. Commissionato daNeoen Australia, la più grande azienda dienergia rinnovabiledel Paese, lo studio rivela quindi cheil problema è più urgentedi quanto si pensasse fino a poco tempo fa e contraddice i risultati precedenti secondo cui volumi significativi di rifiuti non sarebbero apparsi almeno fino a dopo il 2030. Le stime dicono che inizialmente la maggior parte deipannelli solari di scartosi concentrerà aSydney, Melbourne, Brisbane, Perth e Adelaide, prima che i rifiuti fotovoltaici comincino a crescere più velocemente anche nelle aree regionali e remote a partire dal 2030. La prima ondata di aumento dei rifiuti scaturirà daipannelli solari sui tetti dismessi. In sostanza sarebbe importante portare a termine un’azione a breve termine peraumentare i livelli di riciclaggioed evitare che questi materiali finiscano indiscarica. Il servizio nazionale diventerà completo nel tempo con l’aggiunta diulteriori piccoli sitia Dubbo/Wellington, Townsville, Newcastle, Murrumbidgee, Central Highlands e Busselton. La professoressaRenate Egan, direttore esecutivo dell’Acap, ha spiegato: «Il valore totale dei materiali dei pannelli solari a fine vita supererà 1 miliardo di dollari entro il 2035. Di conseguenza, la creazione di impianti domestici di gestione dei rifiuti fotovoltaici in Australia rappresenta un’opportunità peril recupero delle risorse. Il riciclaggio offre una porta d’accesso alla riduzione delle discariche, al miglioramento dell’iniziativa dieconomia circolaree alla creazione di posti di lavoro». «I pannelli solari sono realizzati con materiali come alluminio, vetro, silicio, argento e rame e possono essere riciclati. Pertanto,i pannelli dovrebbero essere visti come risorse preziosepiuttosto che come rifiuti. Tuttavia, sono necessarie soluzioni più scalabili, complete ed economiche per gestire grandi volumi nel prossimo decennio», ha concluso la dottoressaRong Deng, tra gli autori del rapporto. Alla luce di tutti questi ragionamenti, secondoil rapporto Acap, le nuove strutture dovrebbero essere dedicate al recupero completo dei materiali, concentrandosi esclusivamente sulriciclaggio dei pannelli solariattraverso processi completi progettati specificamente per lo scopo, con l’obiettivo di ottenere tassi di riciclaggio e ricavi più elevati.

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