La parola chiave, sulla scia delleproteste dei trattori, è diventata “semplificazione” della riforma dellaPolitica agricola comune(Pac). Il Consiglioha dato il primo via libera alle modifiche portate avanti dallaCommissione Ue, riducendoi vincoli ambientalie soprattutto eliminando l’obbligo ditenere incolto il 4% dei terreni. Inoltre il testo va nella direzione di permettere la diversificazione piuttosto che la rotazione delle colture. D’altra parte proprio il summit deiministri europeiin seno alComitato Speciale Agricoltura, martedì 26 marzo 2024, si è svolto comunque in un’atmosfera di pressione e tensioni, visto che in quelle ore si è tenuta un’altragrande protesta dei coltivatori per le strade di Bruxelles, a un mese esatto dalla grande mobilitazione dello scorso 26 febbraio. Dovrà essere orail Parlamento Europeoa dare il suo ok alle misure sullaPacche copre il periodo 2023-2027, probabilmente entro la fine di questa primavera, mentre parecchi Stati hanno proposto di revisionare anche il regolamento che intende ridurrela deforestazione nei Paesi terzi. «Abbiamo già preso provvedimenti a livello federale e regionale e non è ancora finita. L’Europa rimane l’attore principale in grado di portare le risposte necessarie»,ha detto il ministro belga David Clarinval. Secondo il ministro belga che ha presieduto ilConsiglio dei Ministri europei dell’Agricoltura, alle misure per allentare la pressione – anche burocratica – sui contadini, alla “revisione fondamentale della Pac” e al “riorientamento” dei vincoli ambientali si aggiungono «la tassazione delle importazioni russe, la limitazione delle importazioni ucraine e la necessità, per ilMercosur, di integrare standard equivalenti per proteggere i settori più sensibili. Queste misure vanno nella giusta direzione,l’Europagira 180 gradi per trovare soluzioni concrete ai problemi che affrontano i nostri agricoltori». Sempre sul piano delle istituzioni europee, non sembra esclusa la possibilità che venga concessauna maggiore flessibilitàdal punto di vista degliaiuti di Statoper il settore. Potrebbero esserci in particolare esenzioni per determinate tipologie dicolture, suoli o sistemi agricolirispetto ai requisiti di lavorazione del suolo, copertura del suolo e rotazione e diversificazione delle colture. E ancora, in situazioni dicondizioni meteorologiche avverse, tali da ostacolare le attività standard degli agricoltori, gli Stati membri potranno introdurre deroghe temporanee, limitate nel tempo e indirizzate esclusivamente ai beneficiari interessati. Infine, con la semplificazione della misura,la Commissionepunta a esentare le piccole imprese agricole di dimensioni inferiori ai 10 ettari dai controlli e dalle sanzioni legate al rispetto dei requisiti, riducendo notevolmente il carico amministrativo per questi coltivatori che rappresentano il 65% dei beneficiari della Pac. Nel complesso,le proposte della Commissionetentano di andare in una direzione che riesca a tenere in equilibrio l’esigenza di supportarela transizione ecologicadel settore versola sostenibilitàattraversola Pace le istanze degli agricoltori e degli Stati membri, facendo modo al contempo che un accordo trail Parlamento europeo e il Consiglioin tempi rapidi continui a essere possibile.
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